Albenga 1 AGESCI

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Gruppo AGESCI
Albenga 1
AGESCI.svg

Gruppo Attivo

Localizzazione
Zona Ingauna
Provincia Savona
Regione Liguria
Informazioni sul Gruppo
Anno di Fondazione N/A
Fazzolettone granata con bordo oro

Bordered 800000-ffa500.svg

Dedica Fazzolettone N/A
Capi Gruppo Gianmaria Ciarlo
Antonella Della Valle
Recapiti
Indirizzo c/o parrocchia "Sacro Cuore"
Via Trieste 59
17031 Albenga
Email gioiosa.albenga1@gmail.com
Telefono 328 8454058
Collegamenti Web
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Youtube N/A
Sito Web [www.albenga1.org/ Sito Web Ufficiale]
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Il gruppo AGESCI Gioiosa Albenga 1° ha sede presso la parrocchia del Sacro Cuore in Albenga.

Storia del gruppo

La nascita

Lo Scoutismo nasce in Albenga nell'aprile 1915.

In una città viva e operosa, che tramite le presenze attive delle Confraternite e della Società operaia di mutuo soccorso Garibaldi aveva realizzato un ambiente capace di aprirsi al sociale e al mondo giovanile, furono due sacerdoti, il canonico Carlo Ferdinando Isola e il sacerdote e maestro elementare don Umberto Barbera a far sbocciare la nuova iniziativa.

Dapprima realizzarono quella che prese il nome di Opera del Sacro Cuore, comprendente una chiesa ampia e accogliente, un grande cortile e un caseggiato che fu attrezzato ad aule scolastiche, sale di riunione, teatrino, sedi di gruppi per attività varie all'insegna di Circolo giovanile San Filippo Neri.

Nel 1913 giunge la notizia che a Genova l’attiva comunità inglese aveva importato una nuova esperienza di animazione e organizzazione giovanile chiamata Scoutismo. Essa viene immediatamente intuita come una risorsa per far fruttare sempre più e sempre meglio il terreno già così fertile e maturo presente in Albenga e don Isola istituisce le simpatiche squadriglie con una sezione premilitare. Successivamente prendono contatti con l'ambiente genovese.

Le notizie genovesi, gli ulteriori contatti con Mario Mazza, fondatore e capo delle sezioni R.E.I. (Ragazzi Esploratori Italiani) di Genova, Voltri, Nervi e Rapallo, nonché gli approfondimenti cercati anche nelle prime pubblicazioni italiane sul movimento scout accendono l’entusiasmo del canonico Isola e di don Barbera. Così il 7 aprile 1915 l’Assemblea generale del Circolo S. Filippo Neri al punto 4. dell’ordine del giorno delibera la costituzione della sezione dei Giovani Esploratori. Tale sezione, sull’esempio delle corrispondenti unità Genovesi di Mario Mazza prese il nome di Gioiosa.

Durante gli anni della prima guerra mondiale (1915-18) scoppiata dopo poco, i primi scout ingauni si prodigano nel cosiddetto fronte interno, mediante attività di autofinanziamento volte all’acquisto di lana destinata alla realizzazione di indumenti per le truppe al fronte. Tra l’altro anche don Barbera è chiamato alle armi ed inviato al fronte come cappellano militare.

Intanto nel gennaio 1916 il Consiglio Centrale della Gioventù Cattolica Italiana aveva deliberato di fondare l'Associazione Scoutistica Cattolica Italiana (A.S.C.I.).

Ciò permette ai gruppi Scout di ispirazione cristiana, già autonomamente operanti, di raggrupparsi sotto una sigla unica per tutto il territorio nazionale. Il 19 settembre 1916, tra i primi venti in Italia, il Riparto Albenga 1° Gioiosa San Filippo Neri ottiene l'immatricolazione all'A.S.C.I.

Finita la guerra, gli anni tra il 1919 e il 1927, furono, per gli Scout del Sacro Cuore, anni di crescita e di intensa attività. Oltre ai campi estivi a Mendatica, nel 1919 essi partecipano al Concorso ginnico nazionale di Roma e l’anno successivo a quello di Venezia ed organizzano molte manifestazioni pubbliche con dimostrazioni alla cittadinanza di tecniche scout (pionieristica, pronto soccorso, trasmissione messaggi).

La soppressione fascista

Ma proprio quando il movimento scout stava raggiungendo i suoi migliori risultati, il 9 aprile 1928 un provvedimento del governo fascista ordina lo scioglimento di tutte le formazioni e organizzazioni giovanili non facenti capo all'Opera Nazionale Balilla; il regime voleva essere l'unico educatore della gioventù. Con amarezza e rimpianto, anche in Albenga gli scout sono costretti a cessare le loro attività. Ma al Sacro Cuore molte tracce rimangono visibili: rimase la sede del Riparto Albenga 1° con le sue pareti affrescate con scene di vita scout; la scritta con il motto Estote Parati (siate preparati), l'emblema dell'A.S.C.I. sul campanile col suo giglio fiorentino; invece la bandiera del Riparto Albenga 1° viene nascosta in chiesa sotto l'altare centrale al fine di proteggerla dall’oltraggio e dalla distruzione da parte delle squadracce fasciste. Soprattutto rimane il costante insegnamento proveniente da don Isola e da don Barbera, del richiamo ai principi ispiratori della Legge e del metodo Scout.

La ripresa

Così la brace rimase accesa sotto la cenere: tanto è vero che, caduto il regime il 25 luglio 1943, già nel successivo mese di agosto ad Ormea si svolge un campo semiclandestino sotto le insegne dell’Azione Cattolica (organizzazione esclusa dalla soppressione fascista in forza dei Patti Lateranensi). Da lì, il 3 agosto, Filippo Basso invia a don Barbera al Sacro Cuore una cartolina illustrata con la scritta: Per gli esploratori cattolici Jodel, Jodel, Jù Falò, Oh issa!. La scritta altro non è se non la formulazione del significativo nuovo grido già preparato dai giovani del Sacro Cuore in attesa della rinascita dello scoutismo. Jodel rappresenta un richiamo usato in montagna per farsi sentire da lontano, è abbreviazione per juventus = gioventù, falò il richiamo al calore del fuoco del bivacco attorno al quale, a sera, si raccolgono gli scout, oh issa per la voce cadenzata dei nostri pescatori con cui si dava il via, strappo per strappo, agli sforzi per tirare la barca o le reti a terra e, nel caso degli scout, rimboccare le maniche per ricominciare il gioco dopo la notte della dittatura. In occasione dei festeggiamenti per il 90° anniversario del Gruppo e quindi dello Scoutismo ingauno questo messaggio cifrato è divenuto ufficialmente l’urlo di gruppo della Gioiosa Albenga 1°.

Purtroppo fu parentesi di breve durata: l'otto settembre, con le tragiche vicende seguite all'armistizio e il ritorno del regime, cade nuovamente il silenzio. Quindi subito dopo la Liberazione, nel 1945, il Sacro Cuore vede sorgere ben 3 Reparti, di cui due di scout e uno di lupetti. Questo branco sarà affidato a Silvio Biglietti, primo Capo di Albenga a partecipare ad un Campo Scuola Nazionale L/C ed a conseguire il relativo Brevetto di Capo Branco. Si trattò di un vero salto di qualità, laddove si consideri che all’epoca, lontano dai grandi centri, il metodo lupettaro era sconosciuto e si applicava quello E/G, per così dire, in tono minore.

Nel frattempo il canonico Isola era morto e don Barbera, che aveva fatto in tempo a benedire la vecchia bandiera tirata fuori dal suo nascondiglio, nonché i guidoncini delle prime rinate squadriglie, lo segue nel marzo 1946.

Nello stesso 1946, altre unità scout albenganesi prendono vita: il reparto misto di scout e lupetti Leca 1°; la pseudo-squadriglia femminile delle Stelle Alpine divenuta poi reparto e come tale confluito nel 1947 nell’A.G.I. - Associazione Guide Italiane; il Reparto Scout Albenga 4° al Santuario di Pontelungo.

Lo sviluppo del movimento continua nel comprensorio albenganese per gli anni successivi e ne fanno testimonianza, almeno per quanto riguarda il Sacro Cuore, i campi estivi svolti a cominciare dal 1946 a Mendatica, nel Praello, dove già si erano svolti i campi dei primi scout. Nel 1948, nel 1949 e nel 1950 i campi furono insediati a Viozene, in siti diversi. Nel 1951 e nel 1952 fu la volta di Case di Nava. Nel 1953 vi fu una iniziativa coraggiosa: il giro del lago di Garda in campo mobile. Caricate tende e attrezzature varie (cucina compresa) su una Fiat giardinetta guidata dal capo reparto Filippo Basso, un gruppo di scout raggiunge in treno (con biciclette al seguito) Desenzano, dove la giardinetta li aveva preceduti. Scesi dal treno e cavalcate le bici, gli scout raggiungono Riva del Garda procedendo a tappe lungo la riva occidentale del lago, poi Trento, Bolzano, la Val Gardena, il passo Sella, le valli di Fassa e di Fiemme, per ritornare a Riva e infine a Desenzano procedendo lungo la riva orientale. Infine il rientro ad Albenga in treno.

Alla fine degli anni '50 si forma una pattuglia autonoma di Rover facenti capo al Clan Savona 1° con cui si prese parte ad un campo invernale, una route di noviziato e, nell’agosto 1959, al secondo Campo Nazionale Rover.

Tempi duri ma indomiti

Tra la fine degli anni cinquanta ed i primi sessanta il Gruppo vive un momento di crisi. Infatti al Sacro Cuore, da poco istituito come parrocchia sotto la guida pastorale di don Alessandro Sappa, vengono intraprese grandi opere di ristrutturazione che rendono indisponibili i locali già occupati dagli scout. Molti si perdono, pochi continuano a tenere accesa la fiamma scout: in questo periodo i numeri sono esigui, cosicché si organizzano campi ed attività con altre unità della più svariata provenienza (ricordiamo: 1962 campo a Valdinferno insieme ad Imperia 1, 1964 a Murialdo insieme al Savona 7° con reparto in autogestione, 1966 a Ceresole Reale insieme all'Ivrea 1°), dando così comunque continuità alla tradizione ed alla storia del Gruppo.

Ma già nel 1965 la crisi potè dirsi superata con l’arrivo al Sacro Cuore di un vice parroco che alleggerisce il peso che gravava su don Sappa; quest’ultimo invita alcuni vecchi scout a rilanciare le unità. Approfittando del fatto che i Capi avevano stretto amicizie nell'ambiente scout anche di altre città si organizzano giornate di comune incontro nelle quali mettere a confronto esperienze e abitudini, con un arricchimento reciproco. Sono di quell'epoca anche molteplici presenze Ingaune ai campi scuola nazionali.

Nel 1968 don Pino Zunino succede a don Panizza quale vice parroco ed Assistente Ecclesiastico del Gruppo. Nell’anno caldo della contestazione e nei difficili anni successivi, molti si allontanano dalla Parrocchia. Contemporaneamente viene aperto presso il Seminario Diocesano un Noviziato sperimentale tra i seminaristi, sotto la guida di Angelo Bertonasco. Al Sacro Cuore don Pino, con il sempre attento e presente appoggio del parroco don Sappa, si prende cura di fortificare il piccolo resto dei pochi Rover ed Esploratori che rimangono e, come in origine don Barbera e don Isola, di avvicinare i lontani organizzando campi scout e colonie estive parrocchiali per avvicinare allo Scoutismo quanti più giovani possibile.

Nasce l'AGESCI

Nel contempo, nel 1974, per stare al passo con i tempi e per adeguarsi tanto alle rinnovate esigenze della società italiana quanto alle istanze ecclesiali conseguite al Concilio Vaticano II, l’A.S.C.I. e l’A.G.I. decidono di fondersi in un'unica associazione nella quale realizzare nuove forme dello stare insieme. Il dibattito investe non solo le associazioni Scout ma anche l'intero mondo scolastico e si conclude felicemente con la fusione. La nuova associazione prende il nome di AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) e, nel pieno rispetto della Legge e dalla Promessa Scout, una nuova energia pervade il movimento.

A livello nazionale si rende quindi necessario un nuovo modo di essere capi che viene consacrato nel cosiddetto Patto Associativo e si organizzano corsi di Formazione Capi a livello nazionale. Si da un riassetto all'organizzazione interna per adeguarla ai tempi nuovi. In questi anni nasce e si definisce anche la Comunità Capi (Co.Ca.): essa non è una quarta branca ma la comunità di adulti in formazione permanente che volontariamente e responsabilmente si assume la responsabilità del cammino educativo del Gruppo.

Anche al Sacro Cuore, culla dello Scoutistismo ingauno, le adesioni all'AGESCI da parte di giovani e ragazzi di ambo i sessi crescono al punto che, per essere ammessi al Gruppo, si deve ricorrere alla pre-iscrizione. Intanto, nel 1978-79, un altro vecchio scout don Rinaldo Bertonasco subentra a don Zunino quale curato ed Assistente Ecclesiastico.

All'inizio degli anni '80 il numero degli associati è ormai cresciuto fortemente: il campo estivo E/G dell'85 vede a Tanarello la presenza dei reparti maschile e femminile formati da cinque squadriglie con sei-otto persone ognuno, oltre le rispettive staff e cambuse. Riguardo ai Lupetti, al Sacro Cuore sono presenti due branchi maschili ed uno femminile. I numeri sono tali da determinare una concreta difficoltà nella gestione delle attività ma soprattutto nell'efficacia educativa. Queste considerazioni portano l'allora altrettanto numerosa Co.Ca. dell'Albenga alla decisione di dividere il Gruppo. La Parrocchia Cattedrale di San Michele dà disponibilità ad accogliere la nuova compagine Scout che viene inaugurata nell'ottobre del 1987 ed assume il fazzolettone verde con bordo giallo. Il nome di Albenga 5 viene scelto dal nuovo Gruppo in ideale prosecuzione della numerazione storica cittadina.

Il Reparto Maschile Albenga 1 è ora formato dalle Squadriglie storiche Aquile e Volpi e dalla più recente Cobra; negli anni successivi si aggiungono le Tigri.

Nel frattempo don Rinaldo Bertonasco viene nominato parroco di Leca e deve lasciare il proprio incarico di Assistente Ecclesiastico dell’Albenga 1° (rimarrà comunque A.E. di Zona per diversi anni). Tale incarico è assunto da don Gigi Lauro prima come curato e poi come parroco del Sacro Cuore; alla sua azione va attribuito il merito di una maggiore presa di coscienza da parte del Gruppo della propria appartenenza ecclesiale.

Negli anni successivi i numeri degli iscritti tendono a calare, anche a causa della maggior offerta di proposte alternative per i giovani, soprattutto sportive.

Ad ogni modo, l'Albenga 1° mantiene la propria vitalità, grazie anche al radicato senso del servizio ed all'amore che hanno i capi per il Gruppo e lo Scoutismo. Capita così che, un anno, sei soli capi mantengano aperte sei unità diverse, svolgendo anche servizio in più di una contemporaneamente; capita anche, come negli anni dal 2001 al 2005, che alcuni capi dell'Albenga 1 si censiscano nel Gruppo di S. Michele, consentendogli così di superare indenne un momento di profonda crisi e di riprendere quindi il proprio cammino autonomo.

Inoltre, mantenendo un’altra radicata tradizione del Gruppo, capi formati al Sacro Cuore, assumono incarichi nell'ambito della Zona Ingauna (ripartizione territoriale che raccoglie i sette Gruppi Scout presenti alla nostra diocesi), dell'AGESCI Regionale ed al Consiglio Nazionale.

Gli eventi più importanti che, negli ultimi vent'anni, hanno visto la presenza delle unità del Gruppo sono la Route nazionale R/S in Abruzzo ed il San Giorgio Regionale delle Squadriglie nell'86; il campo E/G Alisei in Sicilia nell'87; l'incontro dei lupetti con Giovanni Paolo II a Roma nel '95; il Giubileo dei bambini nel 2000; il Campo Nazionale E/G del 2003 a Monteleone di Spoleto; il Jamboree (raduno internazionale) del Mediterraneo nel 2004, quello mondiale del Centenario dello Scoutismo a Londra nel 2007 e l'ultimo in Svezia nel 2011; le Giornate Mondiali della Gioventù a Roma, Toronto, Colonia, Sidney e Madrid, rispettivamente nel 2000, 2002, 2005, 2008 e 2011 e l’Agorà dei Giovani di Loreto nel 2007.

Oltre che nell'attività educativa gli Scout dell'Albenga 1° hanno dato e danno consistente contributo nell'assistenza ai pellegrinaggi a Lourdes, nell'ambito delle attività dei Foulards Blancs (cosiddetti per il fazzolettone realizzato con le lenzuola degli ospedali di Lourdes) sotto la direzione dell'Incaricato Regionale Marco Martinengo e della Pattugliera Nazionale Marcella Moreno; infine, in occasione delle alluvioni che hanno colpito la città nel 1994 e nel 2000, si è attuata la cosiddetta conversione operativa e la struttura educativa ha assunto vesti e funzioni di protezione civile prestando, nei limiti delle sue possibilità, la propria opera.

La Comunità Capi del Gruppo, che ha festeggiato nel 2005/06 il suo novantesimo anniversario, presa coscienza della continuità della sua storia, di fatto congelata solo dalla tragedia del fascismo e della guerra, si è riappropriata della denominazione di Gioiosa Albenga 1°. Infatti, ricordando che Mario Mazza ottenne dal Capo Scout Mario di Carpegna il mantenimento del nome di Gioiosa in aggiunta a quello del Reparto, in cambio dello scioglimento delle sue originali formazioni Scout confluite nell’ASCI, ed in considerazione della storia ininterrotta del nostro Gruppo, dall’originale Gioiosa San Filippo Neri – Riparto Albenga 1° ad oggi, si ritiene che a ragione ci si possa fregiare di tale denominazione storica.

II Gruppo ora continua la sua attività, talvolta con fatica (il cumulo degli incarichi di servizio è diventato ormai ordinario per i capi) ed è bello constatare come sia chi ne indossa oggi il fazzolettone orogranata, sia chi l’ha portato in anni passati, mantenga tuttora la fierezza di dire Sono uno Scout del Sacro Cuore, dando concretezza al motto Scout una volta, Scout tutta la vita.

Le unità

  • Branco maschile Lupi gioiosi delle acque rapide
  • Branco femminile Lupette canterine della Waingunga
  • Reparto maschile Orione
  • Reparto femminile Andromeda
  • Comunità RYS L’isola del sole