Ponsacco 1 AGESCI

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Gruppo AGESCI
Ponsacco I
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Gruppo Attivo

Localizzazione
Zona Pisa
Provincia Pisa
Regione Toscana
Informazioni sul Gruppo
Anno di Fondazione N/A
Fazzolettone Rosso e blu
Dedica Fazzolettone N/A
Capi Gruppo nomi dei capi gruppo
Recapiti
Indirizzo Via Traversa Livornese Ponsacco
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Storia

Lo scautismo a Ponsacco nasce nel 1963 con Don Bruno Nuti, un giovane cappellano che si trova ad operare in una realtà locale caratterizzata da un forte sviluppo economico e da un calo, da parte dei giovani, di partecipazione alla vita religiosa. Lo scopo del cappellano era quello di cercare di affiancare al gioco, allo scherzo e alla gioia, i valori cristiano che avrebbero creato dei cittadini attivi per la propria comunità. In questo modo i ragazzi ponsacchini, affascinati dall'avventura e dall'aiuto verso il prossimo, si accingono a intraprendere questo "viaggio". Qui si impara a responsabilizzarsi, a condividere e a dedicarsi ai problemi relativi alla pace e a quelli sociali.

I collaboratori dell'Associazione Scout di Ponsacco miravano a portare avanti una formazione fisica, civica e morale per tutti quei giovani che volevano acquisire dei valori forti che avrebbe formato loro a una vita adulta. Come dice Baden Powell lo scautismo è una scuola di vita, alla quale i ragazzi partecipano tramite il gioco e tramite il contatto con la natura. Gli scouts ponsacchini imparano l'importanza dell'ordine: sia quello esteriore, ma soprattutto quello interiore, grazie agli impegni presi nella Promessa Scout e alla Legge Scout. In particolare, quest'ultima, invita ad un'autonomia e al sapersi gestire all'interno di un gruppo che mira alla condivisione, alla solidarietà, alla lealtà e all'essere veri. Agli scout viene insegnato che la vita è una cosa positiva, di vedere il sole anche quando ci sono le nuvole più nere. Viene inoltre insegnato loro, l'importanza dell'essere diversi e come questa diversità può essere un tesoro nella vita scautistica.

Aiuto pontederese

Gli scouts ponsacchini navigano sulla stessa scia degli scouts pontederesi, già esistenti e già formati, riuscendo ad esordire sotto la loro protezione. Don Bruno Nuti riceve nel 1963, da Don Amedeo Deri, il titolo di Cappellano. Così a 29 anni, viene accolto molto bene dalla comunità locale e limitrofa, soprattutto da giovani e giovanissimi. Don Bruno, originario di Fucecchio, aveva già intravisto qualche attività scautistica e ne rimase affascinato.

In questo modo, grazie all'aiuto dell'Associazione Scout di Pontedera si inizia a gettare le basi per gli Scout di Ponsacco. Troviamo così, i primi documenti ufficiali dell'attività ponsacchina, appartenenti all'estate del 1964. Don Bruno parla così: "Inizialmente le difficoltà furono tante. Mancavano giovani, adulti preparati, elementi che facessero da capi istruttori e da guida ai ragazzi, non esisteva una sede dove poterci riunire, mancavano tutte quelle cose personali e di gruppo indispensabili per le attività che dovevano essere svolte. Dettero incoraggiamento e furono di aiuto alcuni Rovers di Pontedera, che ogni settimana venivano ad insegnare i primi elementi di vita scout ai nostri ragazzi. L'ambiente di ritrovo era il salone delle Suore francescane che ci ospitavano sempre gentilmente.”

Fazzolettone

Il "fazzolettone" non è altro che un pezzo di stoffa arrotolato intorno al collo uguale per tutti i ragazzi appartenente ad uno stesso gruppo. Nel 1963, Don Bruno Nuti, sceglie con accuratezza i colori rosso-blu. Il rosso simboleggia il vigore, l'energia, la carica interiore che il giovane doveva acquisire giorno dopo giorno; il blu indica la fatica, la sofferenza e la prova, ma anche la generosità che il giovane deve vivere e affrontare con la gioia che lo contraddistingue.

Debutto in processione

I ragazzi sono sempre più curiosi e vogliosi di farsi conoscere e una delle prime uscite di gruppo viene fatta nella processione del Gesù Morto, il venerdì santo del 1964. Ancora molti ponsacchini non avevano visto questo nuovo mondo: le uniformi, i loro simboli, le loro bandiere e il loro modo di proporsi. L’uniforme era l’elemento di unione, che rendeva loro tutti uguali per sottolineare l’unione che c’era tra tutti gli scout. Così come avveniva per la Pasqua, avveniva anche per il Natale: gli scouts assistevano compatti e infila lungo la navata centrale della chiesa durante la messa di mezzanotte e inoltre creavano iniziative come il Babbo Natale a domicilio, specialmente per i bambini, la quale è una tradizione da anni.