Ponsacco 1 AGESCI

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Gruppo AGESCI
Ponsacco I
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Gruppo Attivo

Localizzazione
Zona Pisa
Provincia Pisa
Regione Toscana
Informazioni sul Gruppo
Anno di Fondazione N/A
Fazzolettone Rosso e blu
Dedica Fazzolettone N/A
Capi Gruppo Valentina Falchi, Beatrice Orsini e Luca Fornaini
Recapiti
Indirizzo Via Traversa Livornese Ponsacco
Email grupposcoutponsacco@gmail.com
Telefono N/A
Collegamenti Web
Instagram N/A
Facebook N/A
Youtube N/A
Sito Web Sito Web Ufficiale
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Storia

Lo scautismo a Ponsacco nasce nel 1963 con Don Bruno Nuti, un giovane cappellano che si trova a operare in una realtà locale caratterizzata da un forte sviluppo economico e da un calo, da parte dei giovani di partecipazione alla vita religiosa. Lo scopo del cappellano era quello di cercare di affiancare al gioco, allo scherzo e alla gioia, i valori cristiani che avrebbero creato dei cittadini attivi per la comunità. In questo modo i ragazzi ponsacchini, affascinati dall'avventura e dall'aiuto verso il prossimo, iniziano a intraprendere questo "viaggio". Qui si impara a responsabilizzarsi, a condividere e a dedicarsi ai problemi relativi alla pace e a quelli sociali.

I collaboratori dell'Associazione Scout di Ponsacco miravano a portare avanti una formazione fisica, civica e morale per tutti quei giovani che volevano acquisire dei valori forti che li avrebbe formati a una vita adulta. Come dice Baden Powell lo scautismo è una scuola di vita, alla quale i ragazzi partecipano tramite il gioco e tramite il contatto con la natura. Gli scout ponsacchini imparano l'importanza dell'ordine: quello esteriore, ma soprattutto quello interiore, grazie agli impegni presi nella Promessa Scout e alla Legge Scout. In particolare quest'ultima, invita a un'autonomia e al sapersi gestire all'interno di un gruppo che mira alla condivisione, alla solidarietà, alla lealtà e alla sincerità. Agli scout viene insegnato che la vita è una cosa positiva e che bisogna sempre cercare divedere il lato bello delle cose. Viene inoltre insegnato loro, l'importanza dell'essere diversi e il modo in cui questa diversità può essere un tesoro nella vita scautistica.

Aiuto pontederese

Gli scout ponsacchini navigano sulla stessa scia degli scout pontederesi (già esistenti e già formati) riuscendo a esordire sotto la loro protezione. Don Bruno Nuti riceve nel 1963, da Don Amedeo Deri, il titolo di Cappellano. Così, a 29 anni, viene accolto molto bene dalla comunità locale e limitrofa, soprattutto da giovani e giovanissimi. Don Bruno, originario di Fucecchio, aveva già intravisto qualche attività scautistica e ne era rimasto affascinato.

In questo modo, grazie all'aiuto dell'Associazione Scout di Pontedera si inizia a gettare le basi per gli Scout di Ponsacco. I primi documenti ufficiali dell'attività ponsacchina (estate del 1964) li troviamo nell'archivio degli scout di Ponsacco. Don Bruno parla in questo modo: "Inizialmente le difficoltà furono tante. Mancavano giovani, adulti preparati, elementi che facessero da capi istruttori e da guida ai ragazzi, non esisteva una sede dove poterci riunire, mancavano tutte quelle cose personali e di gruppo indispensabili per le attività che dovevano essere svolte. Dettero incoraggiamento e furono di aiuto alcuni Rover di Pontedera, che ogni settimana venivano a insegnare i primi elementi di vita scout ai nostri ragazzi. L'ambiente di ritrovo era il salone delle Suore francescane che ci ospitavano sempre gentilmente.”

Fazzolettone

Il "fazzolettone" non è altro che un pezzo di stoffa arrotolato intorno al collo. E' uguale per tutti i ragazzi appartenenti a uno stesso gruppo. Nel 1963, Don Bruno Nuti sceglie con accuratezza i colori rosso-blu. Il rosso simboleggia il vigore, l'energia, la carica interiore che il giovane doveva acquisire giorno dopo giorno; il blu indica la fatica, la sofferenza e la prova, ma anche la generosità che il giovane deve vivere e affrontare con la gioia che lo contraddistingue.

Tradizioni

I ragazzi sono sempre più curiosi e vogliosi di farsi conoscere e una delle prime uscite di gruppo viene fatta nella processione del Gesù Morto, il venerdì santo del 1964. Ancora molti ponsacchini non avevano visto questo nuovo mondo: le uniformi, i loro simboli, le loro bandiere e il loro modo di proporsi. L’uniforme era l’elemento di unione, che li rendeva tutti uguali per sottolineare l’unione che c’era tra tutti gli scout. Così come avveniva per la Pasqua, avveniva anche per il Natale: gli scout assistevano compatti e in fila lungo la navata centrale della chiesa durante la messa di mezzanotte e inoltre creavano iniziative come il Babbo Natale a domicilio, specialmente per i bambini. Per il “Babbo Natale” si passa da avere un solo equipaggio che fa il giro del paese in vespa, a una dozzina di Babbi Natale che vanno a far visita ai bambini sia all’interno di Ponsacco, sia nelle zone limitrofe. Negli ultimi anni questa tradizione si è migliorata sempre di più a livello organizzativo: adesso ogni Babbo Natale è affiancato da un elfo che lo aiuta nella consegna di doni. Le coppie sono solitamente una quindicina che si dividono le zone di Ponsacco e qualcuna di Pontedera.

Piccoli progressi

Dal 1965 anche gli adulti iniziano a guardare con ammirazione e di buon occhio questa associazione, che dal 1974 aprirà le iscrizioni anche alle ragazze dagli 8 ai 12 anni prendendo il nome di Coccinelle. Questa novità non scombussola particolarmente il gruppo ponsacchino poiché, anche se in molte associazioni italiane maschi e femmine venivano tenuti divisi, nel gruppo di Ponsacco faranno sempre le loro attività insieme.

Sede

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La città di Ponsacco prende l’aspetto di una vera e propria cittadina. Sia in centro, sia in periferia, inizia la costruzione di capannoni e case. Questo porta una diminuzione degli spazi verdi, poiché i campi dove i ragazzi si ritrovavano a giocare erano ormai pieni di ruspe e di nuove costruzioni. Questo portò gli scout ponsacchini a non avere più una sede e un posto dove stare. Inizia così la disperata ricerca di spazi dove poter stare a contatto con la natura e di una stanza, che però non esistono se non fuori dal Paese. Per qualche anno vengono accolti nei “fondi” di qualche famiglia generosa, successivamente in una saletta delle Suore francescane e poi anche al “Circolo Toniolo”, ma per un brevissimo tempo. Questa situazione viene risolta dall’Arciprete, che interviene mettendo a loro disposizione il terreno adiacente alla Casa di Riposo “A. Giampieri”. Questa struttura presenta diverse sale e stanze che possono essere adibite a magazzino per il deposito di attrezzature che fanno parte del corredo scout. Da questo momento, l’organizzazione ponsacchina, si avvia su una nuova strada mirata alla sua autonomia. Oggi la sede scout si trova nella zona “Don Bosco”, che presenta uno spazio più ampio in cui i ragazzi possono giocare e svolgere le loro attività. La “vecchia” sede è stata adibita a una mensa per la Caritas.

“Bivacco”

L’archivio degli scout ponsacchini conserva alcune copie del “Bivacco”, un giornale ideato da Leonardo Mattolini e Andrea Gasperini, pubblicato in occasione delle uscite più importanti. Questo giornale è un “ciclostilato in proprio”, formato da mini-tabloid avente la copertina verde (colore della natura) sulla quale spiccano disegni ispirati alla vita scautistica e il giornale era a cura dell’Alta sq. di Ponsacco. Inizialmente questo giornale si presentava con la narrazione di piccole storielle e aneddoti di lieve rilevanza. Con il passare del tempo diventa un punto di riferimento, un giornale dove venivano raccontati fatti che andavano a scuotere l’opinione pubblica. Questi fatti avevano un certo spessore, erano riflessioni su problemi o su fatti contemporanei. Vennero scritte argomentazioni sull’obiezione di coscienza, sulla scuola, sui programmi di intrattenimento. Si parla inoltre di sociologia, ma continuando a dare notizie sul mondo scout e le sue attività.

Scautismo femminile

Nel 1988 il reparto Ponsacco I presenta due squadriglie femminili: le Antilopi e le Koala. Le ragazze risultano molto brave, anche più dei ragazzi nei seguenti campi: gli allestimenti teatrali, i canti, il saper cucinare, l’ordine che avevano sia negli svolgimenti logistici, sia dei vari lavori e del loro grandissimo affiatamento. In questo modo, già nel 1999, il reparto era aumentato di numero ed era costituito da sette squadriglie maschili e femminili: Antilopi, Koala, Cervi, Lupi, Orsi, Scoiattoli e Tigri. Fu il numero massimo di componenti che l'associazione ponsacchina ha registrato fino ad oggi!

Al San Giorgio del 2002, le squadriglie femminili diventarono famose e rimasero nella memoria dei presenti. Cervi e Tigri fecero un remake del film "Sister Act" e di un'importante commedia.

Lo scautismo femminile, rappresentò un modo di impiegare il tempo libero al di fuori di ogni schema tradizionale e proprio per questo dovevano essere affrontate e superate le molte difficoltà di ordine psicologico e logistico.

Don Bruno lascia Ponsacco

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Nel 1969 Don Bruno, obbedendo alle disposizioni della curia, prepara le sue valigie per dirigersi verso Cevoli dove è destinato a sorreggere la parrocchia. Don Bruno è stato un grandissimo punto di riferimento per gli scout ponsacchini, poiché, oltre ad essere stato il fondatore degli scout nella cittadina di Ponsacco, ne è stato un convinto ed entusiasta protagonista. Nessun altro sacerdote avvicinatosi a Ponsacco dopo di lui, forse per i tanti ed eccessivi impegni della parrocchia, mai ha potuto dedicarsi come lui alle attività degli scout. Sin dal 1963, Don Bruno diede vita a importante iniziative che facevano assumere una maggiore responsabilità agli scout. C’era infatti, il bisogno di creare un’organizzazione intelligente, creare e stabilire i contatti con i dirigenti regionali e nazionali, compiere viaggi a Firenze per l’acquisto di uniformi, tende, zaini e di tutto il materiale e accessori di cui gli scout non possono fare a meno.

Così, il 20 dicembre 1969, Don Bruno lascia Ponsacco diretto verso il paesino di Cevoli. I cevolesi lo accolgono calorosamente, addobbando la chiesa e facendolo sentire il benvenuto. A questa importante cerimonia non poteva mancare la presenza degli scout di Ponsacco che si recarono a Cevoli con il loro pullmino. Questo viaggio non godeva dell’allegria di cui godevano tutti i viaggi scout (anche i tragitti più brevi), ma vi era un velo di tristezza sui volti dei ragazzi che erano molto affezionati a Don Bruno. La cerimonia riesce bene, ma si capisce che nel cuore di Don Bruno resta un po’ di nostalgia di Ponsacco.

Don Bruno cerca comunque di mantenere più contatti possibili con gli scout, per continuare a stare loro vicino e cercare di aiutarli. Infatti una volta a settimana si reca a Ponsacco per far visita ai suoi scout. I ragazzi iniziano a sentire il bisogno di dimostrare quello che negli anni avevano incominciato a imparare mettendo in campo la forza di reagire, la volontà, il sacrificio e il coraggio per far procedere il gruppo ponsacchino per la sua strada. Nonostante il sostegno di Don Bruno (anche se a distanza), gli scout si avviano verso una crisi che sembra irreparabile. I capi iniziano ad allentare e alcuni addirittura a mollare il servizio fatto all’interno dell’associazione, chi per impegni diversi, chi per motivi anagrafici. Inoltre alcuni avevano messo su famiglia e c’era il bisogno di una loro sostituzione, di qualcuno pronto a una nuova formazione per intraprendere questa nuova strada.

Malgrado la crisi che gli scout ponsacchini stavano attraversando, riescono comunque a partecipare a delle iniziative molto importanti a livello sociale, come le operazioni di soccorso per le popolazioni colpite dal terremoto del 1976 in Friuli. Queste operazioni di aiuto vennero fatte insieme alle associazioni scautistiche di Peccioli e di Casciana Terme.

Più recentemente viene fatta un’importante operazione in tema di solidarietà e di assistenza. Gli scout ponsacchini si dedicarono alla distribuzione di razioni di viveri e abiti alla parte della popolazione più bisognosa. Inoltre continuarono il loro servizio di aiuto quando le calamità naturali colpivano le zone limitrofe, come le alluvioni nella Garfagnana.

Il gruppo dovette affrontare non pochi problemi dopo l’allontanamento di Don Bruno; ma le difficoltà sono fatte per essere affrontate e superate con saggezza contribuendo così a temprare i giovani educandoli e insegnandoli la strada per un’autogestione, in una parola, per la loro formazione.

Gemellaggio

Dal 2015 il Clan del Ponsacco I, chiamato “Clan La Vecchia”, si è gemellato con il Clan del Casciana Terme, chiamato “Clan Chicco di Grano”. Questi due Clan si sono uniti per un’insufficienza di numero di ragazzi del Casciana Terme. Essendo un numero molto ridotto hanno chiesto al Clan ponsacchino un aiuto e questi hanno accettato la loro richiesta. Tra i due gruppi si sono creati degli ottimi rapporti di amicizia e i due Clan sono molto affiatati tra di loro. Questo ha portato la fusione dei due gruppi e il Clan ha cambiato nome in “Clan Pietra Focaia”.

Durante la Route Nazionale del 2014, il Clan del Ponsacco si è gemellato (durante la parte mobile) con il gruppo Bozzolo (in provincia di Mantova) e un gruppo di Torino.

Il Reparto è stato gemellato con il Casciana Terme durante numerosi campi estivi e campi invernali. Inoltre gli ultimi San Giorgio sono stati fatti di Zona e l’ultimo campo estivo (nel 2017) è stato fatto con l’Orentano.

Unità

Lupetti (branca L/C): sono i bambini di età compresa tra gli 8 e 12 anni. Nel gruppo degli scout di Ponsacco, i lupetti, sono chiamati "Orsi Gioiosi".

Reparto (branca E/G): sono i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 16 anni. Nel gruppo degli scout di Ponsacco, il reparto, è chiamato “Stella Polare”.

Clan (branca R/S): sono i ragazzi di età compresa tra i 16 e i 20-21 anni. Nel gruppo degli scout di Ponsacco, il Clan, si chiama “Pietra Focaia”.