Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani

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Associazione scout
AGESCI
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Caratteristiche
Ambito Italia
Affiliazioni FIS, CICS, CICG
Numero censiti 184.941[1]
Religione cattolica
Fondazione
Fondatori ASCI e AGI
Data fondazione 4 maggio 1974
Contatti
Capo Scout Fabrizio Marano
Capo Guida Daniela Ferrara
Assistente Ecclesiastico generale p. Roberto Del Riccio sj
Presidenti del Comitato nazionale Francesco Scoppola
Roberta Vincini
Indirizzo Piazza Pasquale Paoli 18
00186 Roma (Italia)
Email infoscout@agesci.it
Telefono +39 06 681661
Fax +39 06 68166236
Sito web



L'AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) è un'associazione scout italiana, che si propone, secondo il proprio statuto, di educare i giovani attraverso il metodo educativo tracciato da Robert Baden-Powell attorno al 1907, ispirato alla Legge e alla Promessa Scout.

L'associazione

L'AGESCI nasce ufficialmente il 4 maggio 1974, dall'unione di due organizzazioni, l'ASCI (Associazione Scouts Cattolici Italiani) e l'AGI (Associazione Guide Italiane).

L'AGESCI ed il CNGEI formano assieme la Federazione Italiana dello Scautismo (FIS), appartenente alle associazioni internazionali WOSM (World Organization of the Scout Movement) e WAGGGS (World Association of Girl Guides and Girl Scouts).

L'AGESCI è un'organizzazione riconosciuta dalla Protezione Civile (con la quale è intervenuta in quasi tutte le emergenze verificatesi in Italia a partire dal terremoto del 1976 in Friuli), dalla Conferenza Episcopale Italiana, ed ha stipulato protocolli d'intesa con il Ministero dell'Ambiente ed il Ministero della Pubblica Istruzione.

Mantiene relazioni con il MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani).

L'organo di stampa ufficiale è la testata Scout.

Organizzazione

L'AGESCI ha un'organizzazione verticale suddivisa in quattro livelli: livello nazionale, livello regionale, livello di zona (che non segue una rigida divisione geografica e che non tiene conto di confini amministrativi come comuni e provincie), livello di gruppo. I gruppi in realtà sono abbastanza indipendenti nelle attività dalle organizzazioni di zona, regionali e nazionali. Ognuno di questi livelli possiede una complessa struttura il cui scopo è comunque finalizzato all'educazione dei bambini, ragazzi e giovani adulti.

Dati ufficiali sui censimenti
Tratti dai documenti preparatori al Consiglio Generale 2014
Regione Gruppi Unità Soci Capi Totale
Comitato nazionale - - - 8 8
Abruzzo 51 155 3.224 798 4.022
Basilicata 15 44 982 241 1.223
Calabria 104 273 5.444 1.580 7.024
Campania 117 357 7.0914 1.686 8.777
Emilia-Romagna 182 676 18.415 3.967 22.382
Friuli-Venezia Giulia 57 177 3.630 885 4.515
Lazio 172 546 11.936 2.513 14.476
Liguria 67 238 5.827 1.174 6.974
Lombardia 181 617 15.229 3.089 18.388
Marche 79 272 6.708 1.526 8.234
Molise 13 33 682 222 904
Piemonte 108 340 8.295 1.661 9.956
Puglia 157 449 9.496 2.426 11.922
Sardegna 62 198 3.388 819 4.207
Sicilia 213 642 13.881 3.299 17.180
Toscana 102 323 7.712 1.777 9.489
Trentino - Alto Adige 23 66 1.569 394 1.963
Umbria 26 80 1.992 428 2.420
Valle d'Aosta 4 10 173 46 219
Veneto 225 780 19.697 4.190 23.887
Totale 1.958 6.276 145.468 32.702 178.170

Gli associati si dividono in due categorie, i soci giovani, coloro che vivono la propria personale esperienza di crescita, ed i soci adulti, coloro che svolgono l'azione educativa promulgata dall'associazione.

Affiliata all' AGESCI è la Südtiroler Pfadfinderschaft[2], associazione scout di lingua tedesca operante nella provincia autonoma di Bolzano. A livello regionale, in Friuli-Venezia Giulia, è stato sottoscritto un accordo di collaborazione[3] tra AGESCI e Slovenske Zamejske Skavtske Organizacije (SZSO), organizzazione scout della minoranza slovena, presente nelle province di Trieste e Gorizia.

Il Gruppo

Il Gruppo è la struttura che più di ogni altra è a contatto con gli educandi dopo la branca (ulteriore suddivisione del gruppo) e che più di ogni altra svolge l'azione educativa scopo dell'associazione. Essa è composta dai Capi e dagli adulti in servizio educativo che formano la Comunità Capi e che, su mandato dell'associazione nella sua interezza, hanno la responsabilità diretta dei ragazzi cui fanno servizio. La Comunità capi svolge la sua azione educativa prima di tutto attraverso la stesura e l'attuazione di un Progetto Educativo.

I componenti della Comunità Capi devono, per poter svolgere il loro servizio educativo, prima di tutto aderire ad un Patto Associativo, che sancisce i principi etici e morali dell'adulto che risponde a tale peculiare vocazione al servizio, e nel corso di un certo numero di anni, compiere un iter di formazione, al termine del quale viene rilasciato un brevetto che riconosce sia a livello nazionale che internazionale il percorso svolto e la competenza acquisita. Solo da questo momento possono fregiarsi di un particolare fazzolettone denominato Gilwell ed essere considerati Capi.
All'interno della Comunità Capi possono esserci persone con diversi livelli di formazione che compiono servizio con i ragazzi: è la Comunità Capi che si assume la responsabilità del mandato che, ad ogni livello, è fiduciario. I rappresentanti legali del Gruppo, denominati Capi Gruppo, sono due, un uomo ed una donna, eletti secondo statuto dai componenti la Comunità Capi.

Per quanto riguarda i giovani associati, quindi gli educandi, bambini, ragazzi e giovani adulti, esiste una suddivisione in base a tre fasce di età chiamate branche o unità:

  • Branca Lupetti e Coccinelle (L/C) - bambini/e dagli 8 agli 11/12 anni
  • Branca Esploratori e Guide (E/G) - ragazzi/e dai 12/13 ai 16 anni
  • Branca Rover e Scolte (R/S) - giovani dai 16 ai 20/21 anni

È all'interno di ogni branca che si svolgono la maggiorparte delle attività. Nel reparto è anche importante la suddivisione in squadriglie.

Ogni branca, può essere mista (maschi e femmine) nella maggiorparte dei casi, monosessuale, parallela (due diverse unità composte solo da maschi e solo da femmine che vivono una serie programmata di attività durante l'anno), ed è retta da due Capi (quindi brevettati), in genere una donna ed un uomo, secondo il principio per il quale ogni ruolo, a qualsiasi livello, è affidato congiuntamente a due persone di sesso differente. Ci sono inoltre gli aiuti-capi, in genere un po' più giovani, ma che svolgono le stesse funzioni dei capi normali (la differenza è più che altro formale). Oltre a questi vi è un Assistente Ecclesiastico, la cui presenza è su mandato del Vescovo della Diocesi a cui il Gruppo appartiene. I Capi esercitano la loro azione educativa attraverso un metodo scout, i cui principi generali sono delineati da Robert Baden-Powell ed una metodologia differente per ogni branca, che ne concretizza gli strumenti.
Il Gruppo solitamente (ma non è la regola) è appoggiato ad una parrocchia, prende il nome della località in cui si trova seguito da un numero (es.: Terni 2)

La Zona

La Zona raccoglie, all'interno di una cornice territoriale che cambia in base alle esigenze individuate dal livello regionale, più Gruppi: da un minimo di sei ad un massimo di venti. Compito precipuo della Zona è quello di promuovere la crescita e la formazione delle Comunità Capi attraverso eventi, incontri ed altri strumenti a sua disposizione. Ancora, essa deve agire affinché ci sia diffusione dello scoutismo nel proprio territorio, attraverso l'apertura di altri gruppi, ha il compito creare collegamento con le autorità locali, quindi amministrazioni comunali e provinciali, altre associazioni, enti, le diocesi, ecc., deve stimolare l'incontro ed il confronto tra i vari Gruppi, ha la facoltà di ideare e realizzare eventi per i ragazzi dei Gruppi che la compongono. I rappresentanti legali della Zona sono i due Responsabili (sempre un uomo ed una donna), eletti da una Assemblea.
La Zona è strutturata nel modo seguente:

  • Convegno Capi di Zona
  • Assemblea di Zona
  • Comitato di Zona
  • Consiglio di Zona

ognuna di queste quattro strutture ha compiti e composizioni differenti. Gli obiettivi, le priorità, le modalità ed i tempi per soddisfarle, sono i contenuti del Progetto di Zona.

La Regione

A differenza della Zona la Regione è una struttura che si identifica, a livello territoriale, con la regione amministrativa di appartenenza. Essa ha diversi compiti: attua un collegamento tra le diverse Zone, in collaborazione con la Formazione Capi del livello Nazionale realizza il primo dei due campi di formazione per capi (Campo di Formazione Metodologica, C.F.M.), diffonde l'informazione attraverso la gestione del proprio sito e mezzo stampa, fa conoscere e valorizza l'esperienza regionale al livello superiore, si preoccupa, per il proprio livello, di curare i rapporti con gli organismi civili, se previsto realizza eventi per i soci giovani. I rappresentati legali della Regione sono i due Responsabili (sempre un uomo ed una donna), eletti da una Assemblea.
La Regione è strutturata nel modo seguente:

  • Convegno Capi Regionale
  • Assemblea Regionale
  • Comitato Regionale
  • Consiglio Regionale

ognuna di queste quattro strutture ha compiti e composizioni differenti. Gli obiettivi, le priorità, le modalità ed i tempi per soddisfarle, sono i contenuti del Progetto Regionale.

Il Nazionale

Il livello Nazionale è il riferimento per tutti gli associati. Esso assicura, attraverso una moltitudine di strutture, il collegamento tra le Regioni. Compiti specifici del livello Nazionale sono quelli di individuare le politiche di indirizzo dell'associazione, di aggiornare la metodologia utilizzata e preservare la ricchezza del metodo, curare i rapporti con gli organismi civili a livello statale, reperire le risorse materiali ed economiche per perseguire gli obiettivi prefissati, diffondere adeguata informazione attraverso gli strumenti più idonei.
I rappresentanti legali dell'Associazione, in questo caso, sono il Presidente e la Presidente. La Capo Guida ed il Capo Scout hanno i compiti di rappresentare l'associazione nella sua interezza sia in italia che all'estero, oltre che ad assicurare l'attuazione dei principi ed altri sanciti da Statuto. Il livello Nazionale è strutturato nel modo seguente:

ognuna di queste quattro strutture ha compiti e composizioni differenti. Gli obiettivi, le priorità, le modalità ed i tempi per soddisfarle, sono i contenuti del Progetto Nazionale. Per ognuna delle tre Branche, ii sono due incaricati ed un Assistente Spirituale, affiancati da una Pattuglia. Gli incaricati di Branca L/C prendono anche il nome di Akela d'Italia, Arcanda d'Italia e Baloo d'Italia, l'Assistente Ecclesiastico.

I Settori

I Settori[4] associativi, coadiuvano il Comitato nazionale nei compiti ordinari affidatigli dallo Statuto, nei mandati conferitegli dal Consiglio generale e nell’attuazione programmatica degli obiettivi prioritari del livello nazionale. Analoga funzione svolgono gli eventuali Settori costituiti agli altri livelli associativi..

Dopo la riforma attuata nel 2016, attualmente i settori sono:

Metodo e proposta educativa

sir Robert Baden-Powell, padre del movimento Scout

L'Associazione ha un suo metodo educativo ispirato dall'esperienza di Sir Robert Baden-Powell. Tale metodo sostiene la crescita e lo sviluppo della persona abbracciandone la sua totalità toccando quelli che i Capi educatori chiamano i quattro punti di B.-P.: salute e forza fisica, abilità manuale, formazione del carattere e servizio del prossimo.

Ciò che in definitiva si proponeva Baden-Powell e che si propone tutt'ora lo scoutismo è di formare dei buoni cittadini persone in grado di lasciare il mondo un po' migliore di come lo hanno trovato.

Il metodo scout fonda la sua forza sul valore dell'imparare facendo, attraverso un'esperienza concreta di vita all'aria aperta, di vita comunitaria, di sfida con se stessi. Sono svariati i "pilastri" del metodo che vengono esplicitati, insiemi agli strumenti pratici, nel Regolamento Metodologico dell'associazione.

  • Educazione alla vita all'aria aperta e all'essenzialità
  • Educazione alla cittadinanza
  • Educazione alla mondialità ed alla pace
  • Educazione all'amore e coeducazione (intesa come educazione della dimensione affettivo-sessuale)
  • Educazione alla fede (proposta cattolica)

Altro elemento importantissimo del metodo scout è il linguaggio simbolico, attraverso il quale si rafforza un insieme di valori che proprio attraverso un linguaggio parlato e gestuale codificato e immediatamente riconoscibile viene trasmesso più profondamente.

La proposta educativa si attua e si concretizza attraverso le attività e le occasioni proposte nelle tre Branche (v. Organizzazione). Ogni branca ha peculiarità proprie per meglio adattarsi alle differenti fasce di età e quindi alle differenti esigenze che nascono nei bambini, negli adolescenti e nei giovani.

Inoltre è importante la progressione personale, in cui ognuno cerca di migliorare dandosi degli obbiettivi su quattro punti: me stesso, rapporto con gli altri, rapporto con il gruppo, e rapporto con la fede.

Branca Lupetti e Coccinelle

La branca L/C (8-11/12 anni) ha come elemento centrale della proposta educativa il gioco e l'ambiente fantastico. Per quanto riguarda i Lupetti/e l'ambiente è quello della Giungla ed è stato adattato da B.-P. dal Libro della Giungla di Rudyard Kipling cui lo stesso autore aveva dato il permesso per le necessarie modifiche. Per le Coccinelle l'ambiente fantastico è quello del Bosco basato sul racconto Sette punti neri scritto da Cristiana Ruschi del Punta e dalla Branca L/C nazionale dell'Agesci.

Nella branca L/C tutto ruota intorno al gioco, e quindi saper seguire delle regole precise e magari complesse, saper perdere e saper vincere, giocare di squadra e per la squadra, ed al clima di famiglia felice che i Capi Unità devono creare all'interno della piccola comunità all'interno della quale ognuno è fratello dell'altro, in cui conta l'aspetto di orizzontalità delle esigenze dei bambini rispetto alla verticalità costituita dalle differenti età. I bambini devono saper prendere degli impegni, che concordano con i Capi che quasi sempre assumono dei nomi peculiari dell'ambientazione (quindi il Capo Unità sarà Akela in Branco di Lupetti, Arcanda nel Cerchio di Coccinelle ad esempio). Gli impegni presi sono poi verificati insieme a tutta la comunità e visualizzati nella sede dell'unità. La branca L/C ha come riferimento spirituale e come patroni San Francesco e Santa Chiara, due figure che risultano essere semplici e di immediata comprensione per un bambino.

Branca Esploratori e Guide

La branca E/G (11\12-16 anni), detta anche Reparto, ha come elemento centrale della proposta educativa l'avventura. Essa è l'esca educativa a disposizione dei Capi Reparto per offrire al ragazzo le occasioni di crescita. All'interno della comunità di reparto i ragazzi e le ragazze sono divisi in squadriglie (di 6/8 componenti dello stesso sesso), che prendono nomi di animali, e che sono gestite da un Capo Squadriglia, aiutato da un Vice Capo Squadriglia. Molto forte in queste strutture è lo spirito di corpo, che lega i ragazzi gli uni agli altri. Altro elemento importante della squadriglia è la verticalità. Solitamente il Capo Squadriglia è uno tra i più grandi, contestualmente alla presenza di ragazzi al primo anno di esperienza di Reparto. Questo favorisce il trapasso delle nozioni, quel meccanismo per il quale la competenza e la conoscenza delle tecniche scout, delle abitudini, delle regole comportamentali vengono trasferite senza che ci sia un insegnamento di tipo nozionistico. È la Squadriglia il nucleo fondamentale del reparto, all'interno della quale i ragazzi vivono le attività, le uscite mensili con pernottamento, i campi invernali ed estivi, nella quale si realizza quasi completamente il percorso di crescita.

I Capi Reparto ed i Capi Squadriglia (e raramente l'assistente ecclesiastico) formano il Consiglio Capi, l'organo di gestione della vita del Reparto. È in questa sede privilegiata che i ragazzi (Capi Squadriglia e quindi i più esperti della comunità) insieme ai loro Capi prendono le decisioni, programmano, osservano e verificano regolarmente l'andamento del reparto. È un'occasione unica di responsabilità di cose e persone, che aiuta i ragazzi più grandi a prepararsi per la salita in Branca R/S. Attività principe del Reparto è l'Impresa, strumento col quale tutto il Reparto, di comune accordo decide di realizzare qualcosa di grande ed importante (commisurato alle sue potenzialità). La branca E/G ha come riferimenti spirituali e come patroni San Giorgio e Santa Giovanna.

Branca Rover e Scolte

Questa Branca si differenzia dalle altre per la presenza di due momenti distinti: il Noviziato ed il Clan/Fuoco. Il primo momento dura solitamente un anno ed è un momento privilegiato per conoscere il differente modo di vivere lo scoutismo in un'età in cui le scelte divengono fondamentali per la vita dell'adulto che sarà poi.

I punti fondamentali di questa branca sono il servizio e la strada (intesa come vera e propria strada da fare a piedi).

Dopo il periodo di "rodaggio" del Noviziato, durante il quale il ragazzo o la ragazza decide se proseguire o meno il proprio percorso scout, entra in Clan/Fuoco. Nella maggior parte dei gruppi, il periodo del Clan/Fuoco dura circa 4 anni e si concluderà con la Partenza scout.

Il Clan/Fuoco, differentemente dalle altre unità scout, viene sentito in modo profondamente comunitario, partecipe e presente, come mai prima, della vita del rover o della scolta. Il Clan/Fuoco ha alla sua base una carta scritta dalla comunità (generalmente ogni 3 o 4 anni, quando, cioè si è compiuto il ricambio delle persone nel Clan): la Carta di Clan.

Il santi patroni di questa branca sono San Paolo e Santa Caterina.

Campi Nazionali

L'associazione ad intervalli temporali non regolari propone degli incontri nazionali. Questi sono finora stati di tre tipi:

  • Campo Nazionale Esploratori e Guide
  • Route Nazionale Rover e Scolte
  • Route Nazionale delle Comunità Capi

Campi Nazionali Esploratori e Guide

Finora vi sono state due edizioni, nel 1983 e nel 2003. Tuttavia nel 1974 presso il Lago di Vico, a pochi mesi dalla nascita dell'Agesci si svolse l'ultimo campo nazionale dell'ASCI che però accolse sia ragazzi che ragazze. Da notare che, a differenza di altre nazioni, non si usa la dizione di Jamboree nazionale.

1983

Il campo nazionale del 1983 si è svolto in dal 26 luglio al 4 agosto in Umbria, a Nocera Umbra

2003

Il campo nazionale del 2003 si è svolto dal 28 luglio al 7 agosto in 4 località italiane: Vialfrè (Torino) , Monteleone di Spoleto (Perugia), Montella (Avellino) e Assemini (Cagliari).

Ha visto la partecipazione di circa 20.000 scout distribuiti nelle 4 località, e il suo motto è stato "Squadriglia, un'avventura nel tempo".

Route Nazionali Rover e Scolte

1975

La prima route nazionale dopo la fusione di A.G.I. e A.S.C.I. si è tenuta nel1975in Piemonte (Parco naturale La Mandria).

1986

La seconda route nazionale si è tenuta nel 1986 in Abruzzo (Piani di Pezza). Questa edizione vide la partecipazione anche dell'allora papa Giovanni Paolo II.

2014

L'ultima route nazionale si è tenuta nel 2014 in Toscana (Parco Naturale Migliarino - San Rossore - Massaciuccoli). Questa edizione ha visto la chiamata telefonica dell'attuale papa Francesco e la presenza del presidente del consiglio Matteo Renzi.

Route Nazionali delle Comunità Capi

L'ultima route nazionale si è tenuta nel 1997, dal 2 al 9 agosto a Montella (Avellino).

Note

  1. Censimenti 2017
  2. Mozione 9/1979 del Consiglio Generale AGESCI: Accordo tra Agesci e Südtiroler Pfadfinderschaft
  3. Memorandum tra AGESCI e SZSO, «Il Nodino» (notiziario regionale dei capi AGESCI del Friuli Venezia Giulia), 6 (23 febbraio 1999), pagg. 16-17
  4. REGOLAMENTO AGESCI Agg.to al 2016 - Capo D Art. 34 – Definizione e compiti dei settori

Collegamenti esterni