Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani

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Template:Scoutwikificare Template:Organizzazioni Il CNGEI, acronimo di Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani, è la seconda associazione scout in Italia, fondata nel 1912 da Carlo Colombo, e la più antica tuttora esistente; è una organizzazione nazionale per l'educazione fisica, morale e spirituale della gioventù; è Ente Morale, sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica e dei Ministeri della Pubblica Istruzione, degli Affari Esteri, dell’Interno e della Difesa. L'associazione fa parte della Protezione Civile e ha stipulato intese con il Ministero dell’Ambiente, con la FAO e un accordo quadro con il Ministero della Pubblica Istruzione, oltre ad un protocollo di collaborazione con Legambiente.

Storia

L'inizio

Nel gennaio del 1912, il prof. dott. Carlo Colombo terminò di scrivere lo “Statuto” del suo movimento che chiamò «Corpo Nazionale dei Giovani Esploratori Italiani» (Boy Scout d’Italia) e «Unione Nazionale delle Giovinette Esploratrici Italiane» (Girl Scout d’Italia) con lo scopo prefisso d’essere strumento educativo per tutti i ragazzi e le ragazze italiane.

Con un gruppo di giovani della Società Podistica Lazio, Colombo compì un esperimento, conclusosi nell’ottobre del 1912, ai prati della «Farnesina» a Roma: fu un gran successo e da quell’iniziativa ebbe origine il CNGEI, ufficialmente fondato a Roma il 30 giugno del 1913.

Carlo Colombo ebbe la soddisfazione di vedere la sua istituzione crescere, moltiplicarsi e farsi molto onore. I giovani esploratori, dal camiciotto verde, intervengono a favore delle popolazioni marsicane colpite dal terremoto e con opere di servizio durante la prima guerra mondiale.

Aderiscono all’associazione personalità del mondo della scienza e della cultura: basti gli esempi di Guglielmo Marconi che fu presidente onorario della sezione di Bologna e Gabriele d'Annunzio che fu consigliere del Consiglio Direttivo Nazionale. Nel Corpo Nazionale confluiscono gran parte dei Boy Scout italiani, tra cui molti di quelli già aderenti ai Ragazzi Esploratori Italiani (REI). I giovani esploratori, in omaggio ai primi gruppi scout, usarono il giglio della REI con la scritta “Sii preparato” nel cartiglio.

In Inghilterra, nel luglio del 1913 a Birmingham si tiene il primo grande raduno scout a livello internazionale a cui parteciparono oltre seimila ragazzi. All'incontro presero parte anche una dozzina di rappresentanze estere, tra cui una italiana della neonata asscociazione del CNGEI composta da sette esploratori.

Il 10 novembre 1914 esce il primo numero della rivista del CNGEI “Sii Preparato”. É questa la prima pubblicazione periodica dello scoutismo comparsa in Italia nonché primo esempio di mensile per ragazzi.

Nel novembre del 1914 vennero costituite, ad opera del Colombo, le sezioni femminili che accolsero le “Girl Scout” italiane, anche se i primi esperimenti di scoutismo femminile furono condotti fin dal 1913. Assunse la guida delle sezioni, in qualità di presidente, la baronessa Ferrero e Mary Rossi (già collaboratrice di B.-P.) come Commissaria.

Il 29 giugno del 1915 si svolge l’Assemblea costituente della sezione di Roma delle Giovinette Esploratrici che segna la data ufficiale della nascita dell’UNGEI. La principessa Anna Maria Borghese assunse la Presidenza.

Dal 5 maggio del 1915 il CNGEI fu posto sotto l’Alto Patronato del Re, del Presidente del Consiglio e dei Ministri della Guerra, della Marina, degli Esteri, delle Colonie e della Pubblica Istruzione. Inoltre il Re consentiva l’iscrizione al Corpo Nazionale del principe ereditario Umberto ed in seguito della principessa Giovanna all’Unione e autorizzò, sull’esempio dei fratelli scout inglesi, a fregiare il distintivo degli esploratori reali con il simbolo della corona reale. Il 21 dicembre del 1916, il Capo dello Stato, per proposta del ministro della Pubblica Istruzione On. Francesco Ruffini, eresse il CNGEI in Ente Morale con Decreto Luogotenenziale, a riconoscimento della sua funzione educativa nei confronti della gioventù. Queste due caratteristiche sono mantenute tuttora (ovviamente il Patronato appartiene al Presidente della Repubblica ed ai Ministeri della Pubblica Istruzione, degli Affari Esteri, dell’Interno e della Difesa). Fu il pieno successo dell’opera del Colombo, tanto che Baden-Powell stesso gli scrisse (chiamandolo "Chief Scout of Italy") di seguirlo con il più gran piacere ed interesse, e il Duca degli Abruzzi, grande esploratore, assunse la Presidenza Generale del Corpo.

D’altra parte il Corpo Nazionale non mancò di ricevere espressioni di vera e propria critica. Durante il conflitto, che vide per il CNGEI un periodo di innegabile fortuna, ci furono episodi di netto rifiuto. In diverse città l’ambiente fu ostile agli esploratori nazionali ed in vari episodi furono fatti segno di gravi aggressioni da parte di ragazzi definiti, dalle colonne della rivista, come “non pochi giovinastri”, “tristi avvinazzati o malviventi”.

Inoltre, gli ambienti e la stampa cattolica di stretta osservanza assunsero toni virulenti contro lo scoutismo avanzando argomenti di natura dottrinale e molte polemiche furono sollevate dai cattolici circa il legame tra il Corpo Nazionale e la massoneria. L’accusa fu sempre respinta da Colombo, ma pare accertato il favore del vertice massonico italiano per il CNGEI. Secondo una fonte attendibile, - come afferma Fabrizio Marinelli - è in effetti probabile “che l’influenza massonica sia stata molto più importante all’inizio, ma sia andata scemando anno dopo anno”, anche se “contatti di dirigenti scout con la massoneria sono continuati fino allo scioglimento”.

Ma le critiche più aspre provennero da parte operaia e socialista. Le classi popolari vedevano l’organizzazione scout con diffidenza, nel migliore dei casi come qualcosa di estraneo alla propria cultura e alle proprie necessità.

Malgrado questo, il CNGEI - UNGEI aveva raggiunto il massimo della propria espansione con oltre 400 sezioni e sottosezioni, molte delle quali con sedi nelle colonie o comunità italiane all’estero come a Costantinopoli, Tripoli, Lussemburgo, Esch-sur-Alzette, Alessandria d'Egitto, Cairo, Porto Said, Marsiglia, Smirne, Tunisi, São Paulo-Jahù e Buenos Aires (spontaneamente costituitasi ma non riconosciuta dalla Sede Centrale per la mancanza della dichiarazione ufficiale di gradimento del ministro italiano), con un totale di iscritti che oscillava dai venti ai trentamila soci (una cifra mai più raggiunta), nonostante la presenza dell’ARPI, di Ugo Perucci, e la defezione tra le proprie file del ramo cattolico (all'epoca minoritario), con la conseguente nascita dell’ASCI.

Nel 1918, il Vice Presidente e Commissario Generale del CNGEI, prof. Vittorio Fiorini, nella sua relazione al Convegno nazionale tenutosi a Roma, propose l’istituzione della classe «Seniori», vale a dire gli adulti scout. La proposta di Fiorini, approvata dagli Organi Statutari, ebbe pratica attuazione nel 1919 con l’istituzione degli Esploratori Seniori.

Nel 1920 si tiene il primo Jamboree mondiale, ospitato nell'area espositiva di Olympia, a Londra. Il CNGEI fu presente con una delegazione composta da Carlo Ratti, Bruno Cavalieri Ducati e tre esploratori. I rappresentanti del Corpo Nazionale consegnarono a Baden Powell la medaglia d'oro al merito, che l'associazione gli aveva decretato. In contemporanea al Jamboree si tenne la prima conferenza internazionale per discutere sulla costituzione di un comitato internazionale permanente. Il CNGEI, che partecipò all'evento, venne dichiarato e registrato come socio fondatore della conferenza internazionale scout.

Nel luglio del 1920, nel collegio S. Ugo di Oxford, si tenne la prima conferenza mondiale del guidismo a cui era presente l’Italia con l’UNGEI.

Nel 1922, il "Sii Preparato" si trasformò in una rivista più ricca ed accattivante e durante l'anno si introdusse una rubrica sulle attività dell'UNGEI detta Cronaca femminile.

Nel 1924, in seguito alla Conferenza internazionale scout di Parigi del 1922 che stabilì la possibilità che lo scoutismo femminile si organizzase con modalità e norme proprie, l’UNGEI modifica il proprio nome in Unione Nazionale Giovinette Volontarie Italiane con una fisionomia propria ed autonoma. La direzione generale passò da Roma a Rovereto sotto la guida di Antonietta Giacomelli. Nel 1924, inizia la pubblicazione della rivista dell'UNGVI "Sii Preparata", con redazione a Rovereto.

La Giungla Silente

Tra il 1927 e il 1928 il regime fascista sciolse le associazioni scout italiane. Il 10 febbraio 1927 per ordine del segretario generale del Partito Nazionale Fascista, Augusto Turati, l’Unione Nazionale Giovinette Volontarie Italiane fu sciolta. Il 31 marzo 1927, dopo le prime pressioni della polizia fascista su alcune sezioni e pochi giorni prima che invadesse la Sede Centrale, la presidenza generale del Corpo Nazionale, prevenne l’azione del Governo, disponendo la sospensione delle attività di tutte le sezioni e reparti del CNGEI. Malgrado ciò, all’interno del Corpo Nazionale, in varie località d’Italia, in vario modo ed in varia misura, diversi gruppi decisero di continuare a praticare un’attività clandestina o mascherata, che spesso arrivò a sfiorare l’aperta ribellione, dando vita alla cosiddetta “Giungla silente” (il nome dato dal CNGEI, ma anche a tutte le altre "resistenze scout nel periodo della clandestinità). Le informazioni che si hanno riguardo alla storia del periodo clandestino del CNGEI, sono in pratica poche, logica conseguenza della segretezza con cui gli scout dovevano muoversi. I sistemi scelti per sopravvivere, sia pur ufficiosamente, possono ricondursi a due posizioni: da un lato un atteggiamento di effettivo scioglimento e di cessazione delle attività; dall'altro una continuazione delle attività sotto mentite spoglie. La principale organizzazione di riferimento dei dirigenti del CNGEI nei primi anni della “Giungla silente” fu il «Lupercale», con sottotitolo “Rovers d’Italia”, vero e proprio “Movimento” clandestino Scout. L’Associazione era organizzata in "pagus" (città) composti da "sodales". Il motto era “Alere flammam” e lo stemma raffigurava una fiamma che, scaturendo da tre tizzoni, formava un giglio scout. Sorto nell'agosto del 1927, ebbe regolare statuto, depositato presso la prefettura di Roma, e aveva lo scopo di tenere uniti i dirigenti, i commissari e i capi unità del CNGEI, per averli pronti al momento della ripresa delle attività Scout. Essendo limitata ai maggiorenni (ma chi non aveva compiuto 18 anni poteva essere socio aggregato) non incorreva nel divieto della legge. Lo statuto del sodalizio fu inviato in tutte le città dove erano esistite sezioni o sottosezioni del CNGEI. Aderirono al Lupercale, anche, alcuni scout dell’ASCI, inoltre furono mantenuti contatti con Hubert S. Martin, direttore del Bureau internazionale. Nel 1929 le Autorità di Pubblica Sicurezza, venute in sospetto, avevano dato il via ad un’inchiesta in tutta Italia. Furono schedati i nomi di tutti gli iscritti all'istituzione e su di loro furono raccolte notizie ed informazioni e per di più gli aderenti furono convocati, interrogati e perquisiti. Tra il 1931 e il 1932 la Polizia impose, con la forza, lo scioglimento del Lupercale. Luigi Pirotta, promotore del Lupercale e futuro Capo Scout del CNGEI, nel 1933 fu diffidato dalla Polizia ed espulso dall’Amministrazione del Governatorato di Roma, di cui dal 1928 era vice Segretario, per reato contro il capo del governo. Dopo nove mesi di disoccupazione a seguito di una nuova inchiesta disposta dal Ministero dell’Interno, era riammesso in servizio, ma perdeva ogni anzianità ed emolumento. Sfuggirono a quei controlli le attività svolte all'aperto dai giovani con i loro capi con o senza camiciotto verde, ma sempre con il foulard e la cintura dell'uniforme scout. A Trieste sorse il Gruppo Escursionisti Indomito che operò i suoi campi fino al 1940, a Torino si formarono i Giovani Escursionisti Italiani che prolungarono le attività fino al 1935, a Firenze si costituì il Gruppo Escursionisti Indipendenti che continuò i suoi campi sino al 1933. Si ricava che questi gruppi avevano una sigla comune: GEI. Inoltre, le Bandiere di molte sezioni e sottosezioni furono affidate alla conservazione dei Musei civici come a Rovereto dove la domenica del 10 aprile 1927 tutti gli iscritti della sezione si radunarono per l’ultima volta. Conclusa la cerimonia, vi fu la sfilata per le vie cittadine fanfara in testa, fino al Castello per rendere omaggio alla Lapide dei Caduti e consegnare, alla Direzione del Museo, le bandiere. Le bandiere, delle sezioni di Bari e Pesaro, vennero tagliate in pezzi e date in custodia ai più meritevoli. A Bari la cerimonia si tenne il 20 ottobre 1927, gli scout si riunirono segretamente per tagliare la bandiera Nazionale in striscioline che ripartirono fra loro, firmando ognuno un giuramento. Gli scout di Bari parteciparono per diverso tempo a gare di marcia a squadre, organizzate nella provincia. I giovani gareggiavano come squadra GEI. A Pesaro, invece, si formarono i gruppi detti delle «Aquile Azzurre» che protrassero le attività fino al 1940. Nel 1929 il CNGEI clandestino partecipò al 3° Jamboree di Birkenhead, Arrowe Park, in Gran Bretagna. Facevano parte del “Contingente” il Capo Scout Roberto Villetti, l’esploratore reale Paolo Savini, vice commissario della sezione di Bari, ed il capo reparto Cesare Musatti della sezione di Roma. Pure il ramo femminile dell’UNGVI, come per il ramo maschile, se pur per scopi diversi, continuò a vivere per qualche anno sotto altra forma e diversa denominazione, per realizzare pellegrinaggi nei campi della Grande Guerra. Nel 1927 per questo scopo fu fondata un’opera chiamata “Libere Escursioni ai Campi di Guerra” che fino al 1930 tenne ancora unite le giovinette volontarie.

La rinascita e storia d'oggi

Solo alla caduta del regime fascista nel 1943 il CNGEI ed in seguito l’UNGEI poterono riorganizzarsi e riprendere le attività, nel 1944 nel meridione liberato e nel 1945 in tutta Italia. L'Assemblea, dei vecchi scout (i seniores), del 21 giugno del 1944 segna ufficialmente la ripresa delle attività del CNGEI in tutta Italia. Alla ripresa delle attività, i dirigenti del Corpo Nazionale accertarono che le Autorità del 1927 non emanarono nessun provvedimento legislativo per abrogare la Legge del 21 dicembre 1916 n° 1881, che eresse l’istituzione in Ente Morale, e che quindi per la legislazione italiana il CNGEI non aveva cessato di esistere. Il 21 novembre 1944 a Roma venne firmato tra l'ASCI e il CNGEI l'atto costitutivo della Federazione Esploratori Italiani seguito più tardi il 27 luglio 1945 dal ramo femminile scout, AGI e UNGEI, che diedero vita alla Federazione Italiana Guide ed Esploratrici. Le due federazioni furono ufficialmente riconosciute dai due movimenti mondiali. Nel 1945 nasce il Clan Nazionale dei Seniores Scout Italiani, gli adulti del CNGEI. Nel 1953, a Lucerna, viene fondato l’Amicizia internazionale degli Adulti Scout e Guide (l’attuale Organizzazione internazionale ISGF) e il Clan Nazionale Seniores Scout Italiani fu uno dei membri fondatori. Tra la metà degli anni sessanta e settanta, lo scoutismo laico vive una profonda crisi, relativa all’applicazione del metodo, conoscendo sconvolgimenti e defezioni. Con l’approvazione del nuovo statuto, il 26 maggio del 1976, con Decreto del Presidente della Repubblica, avviene l’unificazione totale del CNGEI e dell’UNGEI nel Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani. Il CNGEI si orientò ad una sempre maggior qualificazione in senso laico e pluralista, ed inoltre applicò le seguenti scelte: democrazia partecipativa, coeducazione, scelta adulta e impegno civile. Inoltre, nello stesso anno, per motivi di politica associativa il Clan Nazionale Seniores Scout Italiani, inquadrati nella quarta classe dell’organizzazione scout e raggruppati in Clan, uno per ogni località, con organizzazione finanziaria ed amministrativa al di fuori delle sezioni confluì nel CNGEI, e diede origine alla «Quarta Branca». Nel 1986 si eliminò la dicitura «Quarta Branca» sostituendola con quella di «Branca Senior». Dal 1992 non esiste più la branca Senior ma solo i Senior, per eliminare la confusione che il termine «Branca» poteva dare (continuità educativa, ecc…).

Nel 1988 il CNGEI produsse il primo dei suoi documenti "pedagogici": il Progetto di Formazione Spirituale, che indica come il CNGEI promuova la cura e lo sviluppo della vita spirituale interiore di tutti i propri soci che esclude la caratterizzazione e quindi la formazione confessionale. Nel 1997 il CNGEI produce un ulteriore documento, utilizzato come argomento d'esame in molti corsi di Pedagogia all'Università, il Progetto Educativo Globale, in cui sono dettate le linee guida educative seguite dal CNGEI per perseguire lo scopo dello Scoutismo, ossia formare il Buon Cittadino. Nel 2001 viene istituito il Percorso Senior dell’adulto nel CNGEI. Infine nel 2004 è stata approvata la Carta di Identità associativa, che espone le caratteristiche e le scelte che il CNGEI persegue.


Caratteristiche

La "Carta d'identità associativa"

Lo scoutismo CNGEI si caratterizza per le sue cinque scelte associative, così come delineate nella sua Cartà d'Identità Associativa: democrazia, laicità, coeducazione, scelta adulta e impegno civile.

Collegamenti con il movimento nazionale e internazionale Scout

Il CNGEI, che a livello internazionale si qualifica come SAGA (Scout and Guide Association, cioè associazione contenente al suo interno sia Guide e Scout) è membro, assieme all'AGESCI, della FIS (Federazione Italiana dello Scautismo) che a livello internazionale si qualifica come SAGNO (Scout and Guide National Organisation, cioè organizzazione nazionale composta da associazioni di Guide e Scout). Il CNGEI, attraverso la FIS, partecipa rispettivamente all'Associazione Mondiale delle Guide e delle Esploratrici (in inglese WAGGGS - World Association of Girls Guides and Girls Scout) ed all'Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (in inglese WOSM - World Organisation of the Scout Movement).

Il CNGEI è membro fondatore dell’Unione Internazionale delle Associazioni Scout Laiche e Pluraliste (UIPL). Fa parte inoltre, in rappresentanza dei Soci adulti, della Federazione Italiana Adulti Scout (FIAS) e tramite questa dell'AIDSEGA (in francese Amitiè Internationale des Scouts et Guides Adultes) o IFOFSAG (in inglese International Fellowship of Former Scouts and Guides).

Il metodo

Il metodo educativo scout è quello delineato dal fondatore dello scoutismo Lord Robert Baden-Powell, ispirato alla Legge e alla Promessa.

L'offerta educativa CNGEI si ripartisce in tre branche, caratterizzate da specifiche fasce d'età:

Dopo i 19 anni i ragazzi finiscono il loro percorso educativo e possono, volendo, proseguire nello scautismo come Senior, nel Clan o come capi educatori in unità. Sia per i senior nel Clan, sia per i capi educatori sono previsti corsi di formazione al ruolo, svolti da specialisti, e riconosciuti dal Wosm e dal Wagggs (organizzazioni internazionali dello scautismo).

Tra le più importanti ricorrenze degli scout si segnalano: la "Giornata del Pensiero", 22 febbraio, genetliaco del fondatore del movimento Scout, Lord Robert Baden-Powell of Gillwell e di sua moglie Lady Olave Baden-Powell. Tale ricorrenza, riconosciuta da tutti gli scout del mondo, costituisce l’occasione per rafforzare il senso comune di appartenenza al movimento mondiale; e il San Giorgio, 23 aprile, ricorrenza del patrono degli scout. In tale occasione le unità, i gruppi, le Sezioni provvedono o aderiscono all'organizzazione di particolari attività che diffondano la conoscenza dello scoutismo sul territorio.

Note


Bibliografia

  • Dieci Lustri di Vita Gei - A cura di Antonio Viezzoli.
  • Storia dei Giovani Esploratori Italiani - A cura di Fabrizio Marinelli.
  • Documenti presso il Centro Studi Agesci Sicilia
    • Storia del Cngei in Sicilia - Atti del Convegno Capi Agesci 2004 - A cura di Salvo Zappardino

Voci correlate

Collegamenti esterni