Roma 85 AGESCI: differenze tra le versioni

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==Storia==
'''1955-1969'''
La presenza dello scautismo coincide con l’inizio delle attività pastorali della parrocchia (ancora in costruzione) dei SS Martiri Canadesi fin dalla seconda metà degli anni ’50; parroco padre Rottoli e assistente ecclesiastico scout p.Manieri.
All’inizio vive nella parrocchia, nello storico salone al terzo piano, il Riparto Roma 4 “Canada” che fa parte del Gruppo Roma 4 che ha la sua sede storica nella parrocchia di S.Ippolito. Il Roma 4 è uno dei primi Gruppi a Roma a ricostituirsi fin dal 1944, alla fine della guerra.
Il primo capo Riparto del 4 “Canada” è stato Angioletto Aresti al quale seguono Ferrari e Riccardo Della Rocca.
Nel 1960, a seguito di alcune difficoltà sorte all’interno del Gruppo Roma 4, alcuni capi decidono di lasciare il Gruppo e trovano accoglienza presso la parrocchia dei SS Martiri Canadesi.
E’ questa la data di nascita del Roma 42 (fazzolettone diviso a metà giallo e bleu con al centro la foglia marrone di acero canadese), i primi capi sono Capo Clan Bruno Borgia, Capo Riparto Riccardo Della Rocca, Capi del Branco Rosario Cardosi e Rino Costacurta ai quali si affianca un grande AE il canadese p.Moise Roy.
Un piccolo Gruppo ma estremamente motivato: il Branco con le sue attività e la sua attenzione pedagogica richiama l’attenzione di tanti genitori del quartiere, le squadriglie del Riparto vivono l’avventura e l’impresa con grande abilità tecnica; come dimenticare il campo invernale a Campo Imperatore dove il reparto restò bloccato dalla tormenta per tre giorni al Rifugio Duca degli Abruzzi, riuscendo ugualmente a portare a termine la gara di costruzione degli igloo, i campi estivi in Valcamonica, alle Camosciare, e soprattutto quello a Camporotondo dove arrivavano solo i camion dei taglialegna dove i ragazzi costruirono un’alzabandiera di quasi venti metri e per la prima volta si sperimentò un hyke di squadriglia di 24 ore con cartina muta (non c’erano telefonini e GPS) e senza tenda. Si costruirono i kayak, le squadriglie si classificavano sempre tra le prime nelle gare tecniche dei San Giorgio regionali e al Campo Nazionale Esploratori dell’Amiata l’Alta Squadriglia si classificò 5° nella gara di costruzione di ponti - con solo legature e filagne - tra i mostri sacri della pionieristica.
Il Clan viveva in pieno i momenti forti del roverismo: la strada (le uscite impegnative sui monti dell’Abruzzo e del Lazio, le route estive), il servizio (indimenticabile il Natale Rover nell’allora isolato e sconosciuto paesino di Villa Romana), la vita di comunità che ebbe alcuni momenti forti in alcune Veglie aperte al pubblico dove si sperimentavano forme nuove di espressione leggendo Brecht, Prevert e Jacopone da Todi.
Nel 1963 i tre Clan presenti (Roma 4, Roma 21 e Roma 42) decisero di fare insieme la route estiva con la traversata del gruppo Sella  e la salita alla cima del Boè. Da questa esperienza scaturisce l’idea di dar vita ad un Clan intergruppo: il Roma 85 (fazzoletto azzurro con tre strisce con i colori dei gruppi di provenienza) di cui è stato indimenticabile animatore spirituale come AE l’australiano p.Donald Cave che seppe trasmettere una spiritualità profonda guidata dalla profezia del Concilio. Un Clan segnato dalle esperienze delle Route estive: il campo in Sardegna dove ci si perse, vivendo un esperienza indimenticabile, tra le foreste ed i torrenti della Barbagia, il campo di lavoro in Francia, la route sull’Amiata e la Route del Gran Paradiso con la salita sul ghiacciaio fino alla vetta, la route invernale sui Simbruini, dormendo nella neve dentro le capanne dei pastori.
Il Clan vive tutta l’evoluzione della Branca rover italiana, partecipando a tutti gli eventi nazionali e regionali; le idee che maturavano nella Branca condussero a sperimentare una prima forma di coeducazione facendo partecipare alla vita di Clan le sorelle e le amiche dei rover fino alla Route della Sila.
ella seconda metà degli anni sessanta nella parrocchia dei SS Martiri Canadesi si realizzò una particolare esperienza di incontro tra le varie realtà giovanili: l'Azione Cattolica, il Circolo Universitario, altri gruppi di preghiera che mossi dall'ispirazione del Concilio cercò di attualizzare una nuova presenza dei laici ed un più autentico modo di "essere Chiesa", questa vera comunità parrocchiale giovanile ebbe il suo punto di riferimento nella Messa dei giovani dove ogni domenica si ricercavano modalità più partecipate di vivere la Celebrazione Eucaristica.
A questa comunità parteciparono da protagonisti i Capi, i rover e altri due AE sacramentino che lasciarono un seno profondo: p.Bert van DeBraken e p.Eugenio Nunez. Una Comunità giovanile che condivise anche momenti di riflessione, di spiritualità e di servizio come l'amicizia con i giovani rinchiusi nella Casa di Rieducazione di Casal del Marmo.
Poi, nell’aprile del 1966, venimmo investiti da quanto accadde ad un rover del nostro Clan: Paolo Rossi. La mattina del 27 aprile 1966 durante scontri violentissimi davanti alla facoltà di Lettere della Sapienza, muore mentre tenta di trattenere un suo compagno che si stava lanciando contro uno studente dello schieramento opposto. Era lì per frenare, persuadere, per richiamare tutti alla ragione ma un pugno estremamente violento ne provoca la caduta e la morte.
Il Clan visse un momento di grande dolore e consapevolezza quando si verificà la tragedia della morte di Paolo Rossi con il quale si erano condivise esperienze fondamentali, momento che fece maturare nei rover il senso della responsabilità politica.
Nel 1968 si decise di passare dall’esperienza del clan intergruppo alla costituzione di un unico gruppo che doveva unire i tre gruppi del quartiere: a questa idea aderirono il Roma 21 ed il Roma 42 , mentre il Roma 4 decise di continuare la propria storica tradizione.
Nasce così il Gruppo Roma 85, fazzolettone arancione.
Il Gruppo, sotto la guida di capi prestigiosi come Rosario Cardosi, Carlo Guarnieri, Romano e Giulia Forleo, Mariella Spaini, Cristina Koch affiancati dai giovani entusiasti capi formati nel Clan, danno vita ad uno dei maggiori gruppi di Roma.
Nel 1969 il Clan decide di avviare la collaborazione con un Fuoco dell’AGI, alla fine dell’anno il Clan è unito e non si può più tornare indietro, il Roma 85 è uno dei primi in Italia a sperimentare la coeducazione partendo dal Branco e dal Reparto. Contemporaneamente avvia il passaggio dalla Direzione di Gruppo alla Comunità Capi, coinvolgendo anche i genitori più attenti.

Versione delle 10:34, 16 nov 2010

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Gruppo AGESCI
Roma 85
AGESCI.svg

Gruppo Attivo

Localizzazione
Zona Auriga
Provincia Roma
Regione Lazio
Informazioni sul Gruppo
Anno di Fondazione N/A
Fazzolettone Giallo, Blu e una foglia d' acero
Dedica Fazzolettone Canada
Capi Gruppo Valentina Marra & Emanuele Colazzo
Recapiti
Indirizzo Via G.B. De Rossi
Email info@roma85.it
Telefono N/A
Collegamenti Web
Instagram N/A
Facebook N/A
Youtube N/A
Sito Web [www.roma85.it Sito Web Ufficiale]
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Storia

1955-1969

La presenza dello scautismo coincide con l’inizio delle attività pastorali della parrocchia (ancora in costruzione) dei SS Martiri Canadesi fin dalla seconda metà degli anni ’50; parroco padre Rottoli e assistente ecclesiastico scout p.Manieri.

All’inizio vive nella parrocchia, nello storico salone al terzo piano, il Riparto Roma 4 “Canada” che fa parte del Gruppo Roma 4 che ha la sua sede storica nella parrocchia di S.Ippolito. Il Roma 4 è uno dei primi Gruppi a Roma a ricostituirsi fin dal 1944, alla fine della guerra.

Il primo capo Riparto del 4 “Canada” è stato Angioletto Aresti al quale seguono Ferrari e Riccardo Della Rocca.

Nel 1960, a seguito di alcune difficoltà sorte all’interno del Gruppo Roma 4, alcuni capi decidono di lasciare il Gruppo e trovano accoglienza presso la parrocchia dei SS Martiri Canadesi. E’ questa la data di nascita del Roma 42 (fazzolettone diviso a metà giallo e bleu con al centro la foglia marrone di acero canadese), i primi capi sono Capo Clan Bruno Borgia, Capo Riparto Riccardo Della Rocca, Capi del Branco Rosario Cardosi e Rino Costacurta ai quali si affianca un grande AE il canadese p.Moise Roy.

Un piccolo Gruppo ma estremamente motivato: il Branco con le sue attività e la sua attenzione pedagogica richiama l’attenzione di tanti genitori del quartiere, le squadriglie del Riparto vivono l’avventura e l’impresa con grande abilità tecnica; come dimenticare il campo invernale a Campo Imperatore dove il reparto restò bloccato dalla tormenta per tre giorni al Rifugio Duca degli Abruzzi, riuscendo ugualmente a portare a termine la gara di costruzione degli igloo, i campi estivi in Valcamonica, alle Camosciare, e soprattutto quello a Camporotondo dove arrivavano solo i camion dei taglialegna dove i ragazzi costruirono un’alzabandiera di quasi venti metri e per la prima volta si sperimentò un hyke di squadriglia di 24 ore con cartina muta (non c’erano telefonini e GPS) e senza tenda. Si costruirono i kayak, le squadriglie si classificavano sempre tra le prime nelle gare tecniche dei San Giorgio regionali e al Campo Nazionale Esploratori dell’Amiata l’Alta Squadriglia si classificò 5° nella gara di costruzione di ponti - con solo legature e filagne - tra i mostri sacri della pionieristica.

Il Clan viveva in pieno i momenti forti del roverismo: la strada (le uscite impegnative sui monti dell’Abruzzo e del Lazio, le route estive), il servizio (indimenticabile il Natale Rover nell’allora isolato e sconosciuto paesino di Villa Romana), la vita di comunità che ebbe alcuni momenti forti in alcune Veglie aperte al pubblico dove si sperimentavano forme nuove di espressione leggendo Brecht, Prevert e Jacopone da Todi.

Nel 1963 i tre Clan presenti (Roma 4, Roma 21 e Roma 42) decisero di fare insieme la route estiva con la traversata del gruppo Sella e la salita alla cima del Boè. Da questa esperienza scaturisce l’idea di dar vita ad un Clan intergruppo: il Roma 85 (fazzoletto azzurro con tre strisce con i colori dei gruppi di provenienza) di cui è stato indimenticabile animatore spirituale come AE l’australiano p.Donald Cave che seppe trasmettere una spiritualità profonda guidata dalla profezia del Concilio. Un Clan segnato dalle esperienze delle Route estive: il campo in Sardegna dove ci si perse, vivendo un esperienza indimenticabile, tra le foreste ed i torrenti della Barbagia, il campo di lavoro in Francia, la route sull’Amiata e la Route del Gran Paradiso con la salita sul ghiacciaio fino alla vetta, la route invernale sui Simbruini, dormendo nella neve dentro le capanne dei pastori. Il Clan vive tutta l’evoluzione della Branca rover italiana, partecipando a tutti gli eventi nazionali e regionali; le idee che maturavano nella Branca condussero a sperimentare una prima forma di coeducazione facendo partecipare alla vita di Clan le sorelle e le amiche dei rover fino alla Route della Sila. ella seconda metà degli anni sessanta nella parrocchia dei SS Martiri Canadesi si realizzò una particolare esperienza di incontro tra le varie realtà giovanili: l'Azione Cattolica, il Circolo Universitario, altri gruppi di preghiera che mossi dall'ispirazione del Concilio cercò di attualizzare una nuova presenza dei laici ed un più autentico modo di "essere Chiesa", questa vera comunità parrocchiale giovanile ebbe il suo punto di riferimento nella Messa dei giovani dove ogni domenica si ricercavano modalità più partecipate di vivere la Celebrazione Eucaristica. A questa comunità parteciparono da protagonisti i Capi, i rover e altri due AE sacramentino che lasciarono un seno profondo: p.Bert van DeBraken e p.Eugenio Nunez. Una Comunità giovanile che condivise anche momenti di riflessione, di spiritualità e di servizio come l'amicizia con i giovani rinchiusi nella Casa di Rieducazione di Casal del Marmo.

Poi, nell’aprile del 1966, venimmo investiti da quanto accadde ad un rover del nostro Clan: Paolo Rossi. La mattina del 27 aprile 1966 durante scontri violentissimi davanti alla facoltà di Lettere della Sapienza, muore mentre tenta di trattenere un suo compagno che si stava lanciando contro uno studente dello schieramento opposto. Era lì per frenare, persuadere, per richiamare tutti alla ragione ma un pugno estremamente violento ne provoca la caduta e la morte.

Il Clan visse un momento di grande dolore e consapevolezza quando si verificà la tragedia della morte di Paolo Rossi con il quale si erano condivise esperienze fondamentali, momento che fece maturare nei rover il senso della responsabilità politica.

Nel 1968 si decise di passare dall’esperienza del clan intergruppo alla costituzione di un unico gruppo che doveva unire i tre gruppi del quartiere: a questa idea aderirono il Roma 21 ed il Roma 42 , mentre il Roma 4 decise di continuare la propria storica tradizione.

Nasce così il Gruppo Roma 85, fazzolettone arancione.

Il Gruppo, sotto la guida di capi prestigiosi come Rosario Cardosi, Carlo Guarnieri, Romano e Giulia Forleo, Mariella Spaini, Cristina Koch affiancati dai giovani entusiasti capi formati nel Clan, danno vita ad uno dei maggiori gruppi di Roma.

Nel 1969 il Clan decide di avviare la collaborazione con un Fuoco dell’AGI, alla fine dell’anno il Clan è unito e non si può più tornare indietro, il Roma 85 è uno dei primi in Italia a sperimentare la coeducazione partendo dal Branco e dal Reparto. Contemporaneamente avvia il passaggio dalla Direzione di Gruppo alla Comunità Capi, coinvolgendo anche i genitori più attenti.