Pattuglia

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La squadriglia (patrol secondo la terminologia originale, abbreviata in sq.) costituisce una delle più brillanti intuizioni pedagogiche del XX secolo, ed è alla base dello scautismo, così come pensato dal suo ideatore Robert Baden-Powell.

La squadriglia

Essa è costituita da un gruppo di 6-8 ragazzi o ragazze di età variabile fra i 12 e i 16 anni, che costituiscono insieme una vera e propria comunità, nella quale ognuno ha le proprie responsabilità e i propri compiti. La squadriglia diventa una possibilità di confronto e una scuola di carattere per gli adolescenti che ne fanno parte. Nel corso delle attività scout l'individuo viene responsabilizzato come elemento importante della piccola comunità, e ognuno agisce al meglio per il bene comune, mettendo in secondo piano i propri interessi egoistici e personali. La squadriglia viene caratterizzata e chiamata con un animale di riferimento il quale ha i propri colori e il proprio guidone, le proprie tradizioni etc. Ogni pattuglia affronta continue e nuove avventure, campeggiando a contatto con la natura e imparando tutte le tecniche di scouting e gareggiando sportivamente con le altre pattuglie. Più squadriglie (da un minimo di due a massimo solitamente di cinque) danno vita ad un reparto, branca che viene seguita da due capi reparto, maschio e femmina, secondo la regola della diarchia, i quali hanno la responsabilità educativa dei ragazzi e ragazze scout.

Incarichi e posti d'azione

Ogni elemento della squadriglia svolge durante le attività un incarico ben preciso, del quale ha la responsabilità totale per tutto l'anno scout. Egli è responsabile di fronte al capo squadriglia e agli altri componenti della squadriglia del proprio operato, così come il capo squadriglia lo è nei confronti del capo reparto.

Il capo squadriglia

La figura chiave della pattuglia è il ragazzo più esperto e responsabile: il capo squadriglia. Esattamente come il capo banda esso viene scelto dagli altri naturalmente, per le proprie qualità personali. Questo ragazzo o ragazza ha la responsabilità del buon funzionamento della propria squadriglia, e viene considerato come un collaboratore del capo adulto. È proprio questo tipo di rapporto privilegiato che permette all'educatore scout di responsabilizzare al massimo i ragazzi più grandi, che vengono stimolati a migliorarsi continuamente e a seguire i più giovani come "fratelli maggiori".

Coeducazione

L'apertura da parte dello scautismo italiano alla coeducazione di ragazzi e ragazze nel corso degli anni '70 ha portato alla nascita di reparti "misti", composti da pattuglie maschili e femminili. Alcune associazioni hanno anche sperimentato le pattuglie miste, composte contemporaneamente da ragazzi e ragazze. Altre associazioni hanno trovato un punto di equilibrio nelle squadriglie monosessuali che compongono reparti misti. Altre ancora mantengono la divisione in reparti (o riparti, in alcune associazioni) omogenei per sesso. Sia le pattuglie monosessuate, sia i reparti monosessuati rispondono alle differenti esigenze e peculiarità di ragazzi e ragazze di quella fascia d'età, ed offrono dei momenti privilegiati per l'identificazione col proprio sesso. In determinati contesti è stata tuttavia sperimentata con successo anche la formula della squadriglia "mista".

Differenze terminologiche in Italia

Il termine "pattuglia" (traduzione diretta dell'inglese patrol) è utilizzato in Italia dal CNGEI e dalle associazioni da esso derivate negli anni: tra queste l'Assoraider e molte associazioni locali riunite nella FederScout, come l'AGES e l'AVSC. Le associazioni di tradizione confessionale cattolica, prima l'ASCI e l'AGI e in seguito l'AGESCI, e tutte le piccole associazioni indipendenti di uguale origine utilizzano il termine "squadriglia". Lo stesso termine è utilizzato dall'UIGSE-FSE. Una variante utilizzata dagli scout nautici è invece "equipaggio".