Monza 10 AGESCI

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Gruppo AGESCI
Monza 10
AGESCI.svg

Gruppo Attivo

Localizzazione
Zona BriMiNo
Provincia Monza e Brianza
Regione Lombardia
Informazioni sul Gruppo
Anno di Fondazione N/A
Fazzolettone Blu, verde, azzurro e bianco
Dedica Fazzolettone N/A
Capi Gruppo N/A
Recapiti
Indirizzo Via Sant'Alessandro, 19, 20900 Monza MB
Email info@monza10.it
Telefono N/A
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Youtube N/A
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Il varo

In una calda mattina del 16 marzo 1997, con il simbolico varo di una nave, nasce ufficialmente il gruppo MONZA 10.

Breve storia dei gruppi monzesi

... in particolare di quelli coinvolti nella fusione


Il primo gruppo scout monzese fu il Monza 1, nato dopo la seconda guerra mondiale. Questo gruppo rimase, negli anni precedenti alla nascita del monza 10, abbastanza immune rispetto alle difficoltà che come vedremo capitarono agli altri gruppi.

Monza 2

Verso la fine degli anni '60 alcune incomprensioni di carattere politico sorte all'interno della CoCa del monza 1 portò alla formazione di un altro gruppo, con una impronta più "conservatrice": il Monza 2. Negli anni '80 questo gruppo aveva sede tra san Biagio e san Carlo.

Veniva visto dall'esterno come "maschio", quasi "militaresco" per l'importanza data ad alcune tradizioni, per la frequenza e difficoltà delle uscite di strada e la predominanza di numero in CoCa di capi maschi. Abbiamo intervistato alcuni ex-capi di questo gruppo chiedendogli di raccontarci come maturò la decisione di partecipare alla fusione.

I problemi per questo gruppo sono incominciati quando Michele Cereda, capo gruppo "storico", si è ritirato dagli scout. Molti componenti lo vedevano come guida e il suo ritiro ha influenzato l'abbandono di parecchi componenti del gruppo. Le estreme conseguenze si videro nell'anno scout 1993/94, poiché uscirono quasi la metà dei restanti capi. Di fronte a queste difficoltà il gruppo discusse se entrare a far parte del progetto di fusione che si stava delineando viste le analoghe difficoltà di altri gruppi.

La decisione finale fu presa in una animatissima riunione di Co.Ca.

Non si riuscì a giungere ad una decisione unanime e votò si per alzata di mano.

Su sei componenti ci furono 4 voti favorevoli e 2 contrari: Mariangela e Don Enrico (Il parroco di San Carlo). I forti pareri contrari erano dovuti principalmente al comprensibile sentimento di identità, molto forte vista la lunga storia di un gruppo che era vissuto per ben 25 anni.

In vista della prospettiva di numerose partenze per l'anno seguente, che avrebbero potuto colmare la mancanza di capi, la proposta alternativa era quella di chiudere momentaneamente una o due branche oppure di farsi aiutare nelle attività da genitori ex-scout. Ci fu anche un episodio "spiacevole", una riunione tra i soli componenti della Co.Ca contrari alla fusione e alcuni genitori, per tentare di salvare il gruppo.

A questo fatto seguì l'abbandono polemico di alcuni capi, e l'episodio ebbe ripercussioni anche in zona. Questo episodio testimonia la difficoltà di organizzare un evento traumatico come la fusione fra 3 gruppi.

Monza 3


Il Monza 3 nacque sul finire degli anni '70. Il nucleo originario non fu formato da subito da capi Agesci ma da un gruppo di persone che costituivano il gruppo "Il camino". Queste persone avevano in comune l'attenzione a questioni sociali, l'importanza dell'educazione dei ragazzi e della cooperazione internazionale. Molte persone di questo gruppo erano all'epoca studenti del liceo Frisi classe '61. Questi divennero anche il nucleo iniziale della CoCa quando il gruppo entrò nell'Agesci.

Il neonato gruppo cambiò varie volte sede sempre orbitando tra la circoscrizione 1 e 5. Le principali sedi furono il Dehon - il cui preside dell'epoca era anche A.E. del gruppo - e il Carmelo. Caratteristiche del gruppo erano l'attenzione alla territorialità, coordinazione con gli oratori e le associazioni educative presenti, e organizzazione servizi extra associativi legati a esigenze del quartiere. Attorno alla metà degli anni ottanta il gruppo è cresciuto, si nota anche una forte presenza femminile sia in CoCa che nel gruppo, una differenza rispetto alla realtà scout di quel momento. In questo contesto matura la decisione di portare lo scoutismo in tutte le zone della città, infatti una analisi della posizione dei tre gruppi di quel momento evidenzia come solo il Centro e le circoscrizioni "settentrionali" della città erano coperte da gruppi scout. Il Monza 3 allora si sposta a san Rocco, mentre una fetta consistente resta al Carmelo (e si sposterà successivamente a san Biagio), dando origine ad un nuovo gruppo, il Monza 4.

La sede del Monza 3 è in via Paisiello, dietro la vecchia Chiesa. A.E è don Alberto Bruzzolo prima e don Giuseppe Grassini successivamente. La collaborazione con don Giuseppe, che arriva in oratorio nel 92/93, è molto importante per il progetto del gruppo di stabilire solidi contatti con la realtà territoriale del quartiere. Come servizio extra-associativo il clan dà vita al C.A.G "Bussola", ed entra nel G.R.T.T.

Stabilitosi a san Rocco, dopo qualche anno anche il Mz 3 si trovò coinvolto nel problema della mancanza dei capi. Questo problema fu affrontato in particolare da Paolo Toselli, che abbiamo intervistato e che è la fonte della maggior parte delle notizie di questa "breve storia".

Capo gruppo del monza 3 fino ai due anni precedenti la fusione, Toselli portò in zona nel 1995 la richiesta di una verifica sulle staff a livello generale, perché non si riusciva più a garantire un livello di presenze e formazione adeguato ai "paletti" dell'Agesci. Per capire meglio di quali "paletti" stiamo parlando e alcuni termini in "scoutese" si rimanda al nutrito glossario qui a fianco e alla sezione "il problema capi"

Durante l'ultimo anno di vita del gruppo ha diretto una commissione creata apposta dalla zona per trovare una soluzione al problema, tale commissione - composta dai capi gruppo - elaborò e portò avanti il progetto della fusione. Nell'ultimo anno al posto di Toselli è stata capo gruppo del monza 3 Alessandra Vassilli.

Monza 5


Questo gruppo scout è nato negli anni '80, per iniziativa di alcuni capi che si staccarono dal Monza 1 e fondarono un gruppo che coprisse la zona San Biagio, san Giuseppe, Triante.

Questa iniziativa rientra nello stesso discorso portato avanti pochi anni prima dal monza 3 di riuscire a coprire con un gruppo scout ogni circoscrizione di monza. Notiamo inoltre che si tratta del secondo gruppo nel giro di 20 anni che nasce da una "costola" del monza 1.

Successivamente alcuni capi di questo gruppo decisero di tentare un'ulteriore espansione per coprire con la presenza degli scout un altro quartiere di Monza: Cederna.

Questa iniziativa trovò il fortissimo appoggio del prete responsabile dell'oratorio Sacra Famiglia, don Angelo, e inizialmente assunse dei caratteri non propriamente ortodossi.

Il nuovo gruppo, il Monza 6, era a "gestione familiare", infatti, accanto al nucleo dei capi provenienti dal Monza 5 si era formato un gruppo di genitori volenterosi che, pur essendo stati scout in gioventù, non avevano una preparazione specifica come capi. Di fronte ad un numero molto elevato di richieste di iscrizioni il gruppo ebbe 2 branchi che operavano insieme, un reparto molto numeroso ma mancava una organizzazione stabile del'R.S. e della Co.Ca. Dopo due anni di vita numerose defezioni tra i capi misero in seria difficoltà il gruppo, in particolare il reparto risultava scoperto. Il gruppo chiese dunque aiuto in zona e il Monza 5 si offrì di prestare alcuni capi in modo da garantirne la sopravvivenza: Antonio Lagonigro e Luca Spinelli, che abbiamo intervistato e che erano appena diventati capi nel monza 5, divennero quindi capi reparto nel Monza 6.

Occorre sottolineare però che la struttura del Monza 5 non era solidissima, poiché intervistando Luca e "Lago" veniamo a sapere che entrambi erano diventati capi a tutti gli effetti (nel branco del Monza 5) già dal loro 3° anno di clan.

Questo fatto denota come la mancanza di capi in quel periodo fosse un problema diffuso nei gruppi di Monza, che avevano avuto un'espansione eccessiva e (giudicando a posteriori…) un po' troppo avventata.

L'anno successivo a quello del prestito, il Monza 5 si rese conto che non era più possibile sostenere l'apertura dei due gruppi, poiché anche gli ultimi capi del Monza 6 avevano abbandonato per vari motivi. Per non dovere lasciare a casa molti ragazzi, i "superstiti" del branco e del reparto Monza 6 furono assorbiti dalle rispettive branche del Monza 5. Numerosi ragazzi, soprattutto del branco, confluirono nel Monza 1.

Come fazzolettone fu tenuto quello del Monza 5, mentre la scelta della sede cadde su Cederna poiché il Monza 5 si trovava privo di una sistemazione stabile.

Originariamente infatti la sede del gruppo avrebbe dovuto essere a San Biagio. Purtroppo però venne a mancare l'assistente ecclesiastico con il quale il gruppo aveva costruito un ottimo rapporto e il suo successore - che invece nutriva numerose riserve sullo scoutismo - li sfrattò.

La sede avrebbe dovuto essere trasferita (per motivi geografici) a San Giuseppe, ma anche in questa parrocchia gli scout non erano ben voluti. Sistemazione provvisoria era stata trovata nello scantinato di un palazzo in zona Triante. Si può capire dunque come fosse bene accolta la sistemazione a Cederna che sembrava, (sembrava…) stabile.

Le traversie dell'unione Mz 5-Mz 6 avevano lasciato il gruppo abbastanza provato, e il numero esiguo di capi rese necessaria la fusione.

La struttura

Il gruppo è formato dalle seguenti unità:

  • BRANCO "Fiore Rosso": bambini e bambine dagli 8 agli 11 anni
  • REPARTO "Uragano": ragazzi e ragazze dai 12 ai 16 anni
  • CLAN FUOCO "Stonehenge": che accoglie ragazzi e ragazze dai 16 ai 20 anni