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Ponte Priula 1 AGESCI: differenze tra le versioni

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== STORIA ==
== STORIA ==


Tutto ebbe iniziò venticinque anni fa nella cucina della canonica di Ponte della Priula. Intorno al tavolo il parroco don Francesco e alcuni genitori seriamente preoccupati per il futuro dei loro giovani. In paese si sentiva parlare di droga e di “cattive compagnie”. Le proposte educative erano deboli. Alesandro Borean, da poco arrivato in paese, e lo stesso don Francesco – forti dell’esperienza maturata a Conegliano – lanciano la proposta di creare un gruppo scout. Idea subito accolta. Si avviano le prime attività e nel luglio dell’83 si sperimenta il primo campo lupetti. La risposta è al di sopra delle attese. Ma si procede con i piedi di piombo per non fare il passo più lungo della gamba. Il gruppo dei capi ha pochissima esperienza, necessita di studio e applicazione. Per questo arrivano i “rinforzi” dai gruppi storici di San Pio X e Spresiano. Si ara bene il terreno prima di procedere con la semina. E l’aratura è stata davvero buona se 25 anni dopo il gruppo scout è ancora presente ed estremamente vitale. Da allora sono “passati” tra gli scout 467 tra bambini, ragazzi, giovani e adulti (di cui 66 capi/animatori); Quindici coppie di giovani si sono conosciuti al gruppo e si sono sposati; uno dei primi capi, Rosina Barbari, è diventata suora; Elettra Viel e Michele Biz, dopo il matrimonio, hanno fatto la scelta di vivere in una missione in Argentina; più d’uno ha scelto di dedicarsi alla vita amministrativa e nel volontariato.
Tutto ebbe inizio nel 1983 nella cucina della canonica di Ponte della Priula. Intorno al tavolo il parroco don Francesco e alcuni genitori seriamente preoccupati per il futuro dei loro giovani. In paese si sentiva parlare di droga e di “cattive compagnie”. Le proposte educative erano deboli. Alesandro Borean, da poco arrivato in paese, e lo stesso don Francesco – forti dell’esperienza maturata a Conegliano – lanciano la proposta di creare un gruppo scout. Idea subito accolta. Si avviano le prime attività e nel luglio dell’83 si sperimenta il primo campo lupetti. La risposta è al di sopra delle attese. Ma si procede con i piedi di piombo per non fare il passo più lungo della gamba. Il gruppo dei capi ha pochissima esperienza, necessita di studio e applicazione. Per questo arrivano i “rinforzi” dai gruppi storici di San Pio X e Spresiano. Si ara bene il terreno prima di procedere con la semina. E l’aratura è stata davvero buona se 25 anni dopo il gruppo scout è ancora presente ed estremamente vitale. Da allora sono “passati” tra gli scout 467 tra bambini, ragazzi, giovani e adulti (di cui 66 capi/animatori); Quindici coppie di giovani si sono conosciuti al gruppo e si sono sposati; uno dei primi capi, Rosina Barbari, è diventata suora; Elettra Viel e Michele Biz, dopo il matrimonio, hanno fatto la scelta di vivere in una missione in Argentina; più d’uno ha scelto di dedicarsi alla vita amministrativa e nel volontariato.


Nel 2003 alcuni genitori si sono messi in rete per offrire un supporto al gruppo, per confrontarsi tra di loro sui problemi educativi e per coinvolgere altri genitori nel progetto scout. Molto altro è successo in questi 25 anni e riassumerlo è praticamente impossibile. Segnaliamo solo i campi più significativi: a Nocera Umbra, a Lourdes (campo di servizio nel ’92 e ’98), a Cosenza in una comunità di accoglienza. E gli impegni settimanali, mai sbandierati, nelle frontiere della solidarietà: dalla casa di riposo al Ceod, dalla Fondazione Bernardi, alla Protezione civile.
Nel 2003 alcuni genitori si sono messi in rete per offrire un supporto al gruppo, per confrontarsi tra di loro sui problemi educativi e per coinvolgere altri genitori nel progetto scout. Molto altro è successo in questi 25 anni e riassumerlo è praticamente impossibile. Segnaliamo solo i campi più significativi: a Nocera Umbra, a Lourdes (campo di servizio nel ’92 e ’98), a Cosenza in una comunità di accoglienza. E gli impegni settimanali, mai sbandierati, nelle frontiere della solidarietà: dalla casa di riposo al Ceod, dalla Fondazione Bernardi, alla Protezione civile.
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