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Trentino - Alto Adige (Regione CNGEI): differenze tra le versioni

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==Breve storia dello Scoutismo GEI in Trentino - Alto Adige==
==Breve storia dello Scoutismo GEI in Trentino - Alto Adige==
===1918, Bollettino Ufficiale del [[CNGEI]], pagg, 163/193===
''“Annunciamo con vivo compiacimento che si è costituita a Trento una Sezione di Giovani esploratori Italiani promossa ed organizzata dal tenente Ugo Ponte e dal sottotenente [[Gino Battisti]], figlio del Martire, col valido aiuto del prof. Giuseppe Papaleoni, Commissario del Ministero della P.I. nel Trentino. Le Bandiere alla Sezione saranno offerte a [[Trento]] dalla [[Vicenza - Sezione CNGEI|Sezione di Vicenza]].”''
<nowiki>[...]</nowiki>
''intanto altre Sezioni andavano costituendosi a Borgo, Levico, Stenico e Mezzana, Nanno, Tassullo e Pinzolo"''
È appena finita la Grande Guerra e forte è il patriottismo che anima i primi scout Trentini, così come l'entusiasmo della di ricostruire paesi e città e di far crescere i giovani in una nuova dimensione.
===1919 - 1927===
Nel 1919 nasce la [[Rovereto- Sezione CNGEI|Sezione di Rovereto]] che viene subito utilizzata dal Comando Militare per operazioni di restauro di infrastrutture belliche e recupero salme dai teatri di guerra sullo Zugna e sul Pasubio.  Nel 1920 aprono le [[Arco - Sezione CNGEI|Sezioni di Arco]] e [[Riva del Garda]] con gli scout nautici detti ''lacuali''. Nascono anche le Sezioni [[UNGEI]] di Trento e Rovereto per opera, rispettivamente, della Signora Battisti e dei [[Antonietta Giacomelli]], cugina di Antonio Rosmini e scrittrice e fervente patriota.
Nel 1920 si organizza il Campo Nazionale di [[Andalo]], nel 1923 il congresso delle Tre Venezie ad [[Arco]], nel 1925 apre la Casa Alpina GEI sull'Altopiano di [[Folgaria]] e la partecipazione all'inaugurazione della [[Campana dei Caduti]] a Rovereto. Nel 1926 gli scout GEI sono presenti nelle operazioni di soccorso per lo straripamento dell'Adige a Borgo Sacco e in giugno troviamo gli scout trentini al Congresso Scout di Parigi. In quell'estate, l'ultima, di questa bella stagione dello scoutismo italiano, i campi sono innumerevoli: i roveretani sul monte Finonchio, i trentini in val Calamento, i rivani in val di Ledro. Papà Akela, Capo Scout d'Italia, li visiterà tutti.
===1927===
L'anno nero dello scoutismo italiano, l'inizio della [[Giungla Silente]] con l'autoscioglimento di ogni organizzazione scout. Spariscono come nel resto d'Italia, almeno ufficialmente, tutte le Sezioni trentine.  Nell'ultima fotografia scattata a Rovereto durante la cerimonia della consegna delle Bandiere al Castello, compaiono due giovinetti: Albertani e Keppel che saranno gli animatori dello scoutismo Bolzanino del secondo dopoguerra. Così come Costa e Stenico che non cesseranno di fatto i loro rapporti e incontri: li ritroveremo infatti nel 1945 alla testa delle prime unità scout.  Il seme dell'idea scout era ormai germogliato e divenuto pianta dalle solide radici che, pur battuta per vent'anni dal fortunale, non tardò a rifiorire nella primavera dell'ultimo anno di conflitto mondiale.
===1945===
Riprende l'attività in tutto il Trentino con Rovereto in testa forte di un passato glorioso e di nomi come [[Diego Costa]] (Camoscio Bianco), [[Mario Rigatti]] (Lama dei Boschi, Medaglia d'Oro al Valore), [[Remo Farinati]] (il Puma), [[Pio Righi]] (Aquila Nera), [[Aldo Maffei]] (il Tigre); a Trento ritroviamo in azione [[Scipio Stenico]], [[Rino Castelpietra]], [[Modl]], [[Romano Wolf]] e [[Mimi Prati]].


==Le Sezioni==
==Le Sezioni==
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