Francesco Tamburrino

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Nato a Firenze il 31 luglio 1946, Francesco diventa a vent’anni Capo Reparto a Bogliasco nel Gruppo Genova Levante.

Nel 1965 crea la prima squadriglia a Recco e nel 1975 fonda, insieme con altri, l’attuale Gruppo Scout Golfo Paradiso, con sede a Recco. Fin da ragazzo è stato un grande appassionato delle bellezze della natura e del Creato, affascinato soprattutto dalla maestosità delle montagne. La montagna per lui rappresentava il perfetto terreno d’avventura da vivere a passi lenti, in condivisione. La sua passione per lo scoutismo è stata grande, ha trasmesso per oltre trent’anni, a moltissimi ragazzi dei Comuni del Golfo Paradiso (Bogliasco, Pieve Ligure, Sori, Recco, Camogli, Avegno e Uscio), la cultura dell’impegno e lo spirito d’avventura. Francesco viene assunto presso l’Istituto Giannina Gaslini dove negli anni arriva a ricoprire la carica di Direttore dell’Economato e della ricerca scientifica, facendosi stimare dai colleghi per la sua onestà e la dedizione al lavoro. Amava i viaggi avventurosi e appena il lavoro lo permetteva, partiva per visitare luoghi lontani. Proprio durante uno di questi viaggi, il 9 agosto del 2007, mentre si trovava in Cina, Francesco viene colto da improvviso malore e, tra i suoi monti, scopre il “grande mistero”, lasciando un vuoto enorme in tutti coloro che hanno percorso un tratto del proprio cammino insieme a lui, nello scoutismo come sul lavoro. Francesco ha vissuto nella Fede, la sua nuova avventura è iniziata serenamente, a passo lento.

Tutto è partito da Francesco.

I ricordi, per quelli che negli anni 65/70 erano ragazzi tra i 15 e i 18 anni, sono sbiaditi, ma, per chi lo ha conosciuto in quegli anni di formazione alla vita, la sua figura resta impressa nella mente. Sì, ci ha insegnato molto. Innanzitutto ci ha fatto crescere come uomini, ci ha fatto capire le nostre debolezze ma anche le nostre forze, sempre pronto ad ascoltarci: si è dimostrato insomma un vero educatore. Attivissimo nel ricercare sempre nuove avventure, Francesco coinvolgeva e stimolava i ragazzi a partecipare a nuove esperienze, non si fermava mai ed era sempre pronto a stupire. La ricerca delle grotte nel finalese, le prime esplorazioni con un’attrezzatura rudimentale, le tante notti passate sotto le stelle, le grandi camminate alla conquista di vette ad altezze importanti, sono ricordi che chi lo ha conosciuto, porta dentro con piacere e con un comprensibile senso di nostalgia. Come dimenticare poi la sua passione smisurata per la Giulietta Alfa Romeo. In occasione delle gite in autostrada in corriera, il sorpasso di una Giulietta era un momento di gioia che condivideva con tutto il gruppo. Certo aveva anche i suoi punti di debolezza. In quegli anni, quando non esistevano ancora gruppi scout misti, il rapporto con l’altra metà del mondo non era approfondito, ed anzi non poteva essere neppure sfiorato. Legere era una delle sue espressioni con la quale definiva, quando la incontravamo, una coppia che si baciava in pubblico.

Grande comunque è stato il suo insegnamento, un esempio per tutti, un riferimento che ha permesso di intraprendere strade, seppur diverse, comunque sicure nel cammino della vita. Francesco il suo tempo non lo ha sprecato.

[Dal libro: Il nostro cammino - 50 anni di storia del gruppo scout Golfo Paradiso a Recco]