Totem (soprannome)

Da ScoutWiki, il wiki sullo scautismo.
bussola Nota disambigua - Questa voce riguarda il totem, nome di caccia dato ad uno scout. Se cerchi il totem inteso come simbolo del branco, vedi Totem (branco).

Il totem (o nome di caccia) è un nome, composto solitamente da un animale seguito da un aggettivo, che nelle tradizioni di alcuni gruppi viene dato ad uno scout per sottolineare una sua caratteristica. Spesso il nome dell'animale richiama qualcosa dell'aspetto fisico della persona mentre l'aggettivo una qualità positiva della sua personalità. A seconda delle varie tradizioni, invece che dall'animale esso può essere costituito dal nome di una pianta, di una stella o di un fenomeno atmosferico. Alcuni esempi possono essere: scoiattolo veloce, orso sincero, giglio espansivo, nuvola allegra...

c2Rf9w <a href="http://uocjvuseyoqz.com/">uocjvuseyoqz</a>, [url=http://qizntmowciio.com/]qizntmowciio[/url], [link=http://npyxyjuwiqjh.com/]npyxyjuwiqjh[/link], http://varckrrbkbye.com/

Tradizione totemica

È importante sottolineare che esso non costituisce assolutamente parte integrante né fondamentale del metodo scout di nessuna associazione. Anche se nei suoi libri Robert Baden-Powell ha narrato le occasioni avventurose in cui gli furono assegnati dei soprannomi, egli non ne ha mai utilizzato nessuno di essi nella sua vita scout. B.-P. infatti non attribuiva molta importanza alla totemizzazione, né usò mai il termine "totem" con questo significato. Tuttavia però sono diffusissimi, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo.

La tradizione ha senso solo se viene attribuito un significato educativo alla cerimonia ed al nome di caccia. La totemizzazione deve essere un gioco allegro e simpatico da vivere con il reparto e prevedere prove in cui sia concreta la fraternità scout, sempre con il sorriso sulle labbra. A tal proposito vale la pena di annotare come Baden-Powell scriva che non si debbano dare soprannomi come "scimmia" o "pappagallo".

Le attuali tradizioni italiane sul totem si rifanno anche alle pagine della quinta chiacchierata di Scautismo per ragazzi, in cui B.-P. racconta la cerimonia iniziatica in uso presso gli Zulù. L'usanza voleva che quando un ragazzo giungeva all'età in cui era pronto per diventare guerriero (e quindi essere ammesso nella comunità degli adulti), fosse dipinto di bianco e allontanato dal villaggio dotato solo di uno scudo e di uno spadino. La pittura svaniva dopo circa un mese, durante il quale il ragazzo doveva vivere nella boscaglia e provvedere a sé stesso senza farsi vedere da anima viva, nutrendosi di animali selvatici e coprendosi di pellicce.

Il nome totem di B.-P.

Anche Baden-Powell aveva un suo nome di caccia. Come scrisse nel suo libro autobiografico Lessons from the Varsity of Life del 1933, quando combatteva in Rhodesia (l'attuale Zimbabwe) i suoi nemici, i Matabele, lo chiamarono Impeesa, che egli tradusse come "l'animale che si sposta furtivamente di notte" ("the beast that creeps about by night")[1]. Questo animale viene tradizionalmente identificato nel lupo, ma in realtà in Africa non vi sono lupi (se si eccettuano i pochi esemplari di lupo etiope in Etiopia) e infatti tale termine significa iena. Ma indipendentemente dall'origine, il soprannome di Impeesa, tradotto usualmente come Il lupo che non dorme mai, è divenuto parte della tradizione scout e Baden-Powell lo portava con orgoglio.

Note

  1. Robert Baden-Powell, Lessons from the Varsity of Life, , 1933. Capitolo IV: Spying and Scouting, sezione: Jan Grootboom