Ponsacco 1 AGESCI: differenze tra le versioni

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Da questo momento, l’organizzazione ponsacchina, si avvia su una nuova strada mirata alla sua autonomia.
Da questo momento, l’organizzazione ponsacchina, si avvia su una nuova strada mirata alla sua autonomia.
Oggi la sede scout si trova nella zona “Don Bosco”, che presenta uno spazio più ampio in cui i ragazzi possono giocare e svolgere le loro attività. La “vecchia” sede è stata adibita a una mensa per la Caritas.
Oggi la sede scout si trova nella zona “Don Bosco”, che presenta uno spazio più ampio in cui i ragazzi possono giocare e svolgere le loro attività. La “vecchia” sede è stata adibita a una mensa per la Caritas.
== “Bivacco” ==
L’archivio degli scout ponsacchini conserva alcune copie del “Bivacco”,un giornale ideato da Leonardo Mattolini e Andrea Gasperini, pubblicato in occasione delle uscite più importanti. Questo giornale è un “ciclostinato in proprio”, formato da mini-tabloid avente la copertina verde (colore della natura), sulla quale spiccano disegni ispirati alla vita scautistica ed era a cura dell’Alta sq. di Ponsacco.
Inizialmente questo giornale si presentava con la narrazione di piccole storielle e aneddoti di lieve rilevanza. Con il passare del tempo diventa un punto di riferimento, un giornale dove venivano raccontati fatti che andavano a scuotere l’opinione pubblica. Questi fatti avevano un certo spessore, erano riflessioni su problemi o su fatti contemporanei. Vennero scritte argomentazioni sull’obiezione di coscienza, sulla scuola,sui programmi di intrattenimento. Si parla inoltre di sociologia, ma continuando a dare notizie sul mondo scout e le sue attività, dei loro progetti da portare a buon fine, la necessità che avevano di una sede e della loro importanza all’interno di una cittadina che incominciava ad essere un grosso centro come Ponsacco.
== Scautismo femminile ==
Gli anni Ottanta costituiscono il secondo grande decollo per la famiglia di scout ponsacchini.
Nel 1988, il reparto Ponsacco I presenta due  squadriglie femminili: le Antilopi e le Koala.
Le ragazze risultano imbattibili nei seguenti campi: gli allestimenti teatrali, i canti, il saper cucinare, l’ordine che avevano sia negli svolgimenti logistici, sia dei vari lavori e del loro grandissimo affiatamento.
In questo modo, già nel 1999, il reparto era aumentato di numero ed era costituito da ben sette squadriglie maschili e femminili: Antilopi, Koala, Cervi, Lupi, Orsi, Scoiattoli e tigri. Fu un vero e proprio record!
Al San Giorgio del 2002, le squadriglie femminili diventarono famose e rimasero nella memoria dei presenti. Cervi e Tigri fecero un lusinghiero remake del film “Sister Act” e di una importante commedia.

Versione delle 20:12, 4 dic 2017

Gruppo AGESCI
Ponsacco I
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Gruppo Attivo

Localizzazione
Zona Pisa
Provincia Pisa
Regione Toscana
Informazioni sul Gruppo
Anno di Fondazione N/A
Fazzolettone Rosso e blu
Dedica Fazzolettone N/A
Capi Gruppo nomi dei capi gruppo
Recapiti
Indirizzo Via Traversa Livornese Ponsacco
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Storia

Lo scautismo a Ponsacco nasce nel 1963 con Don Bruno Nuti, un giovane cappellano che si trova ad operare in una realtà locale caratterizzata da un forte sviluppo economico e da un calo, da parte dei giovani, di partecipazione alla vita religiosa. Lo scopo del cappellano era quello di cercare di affiancare al gioco, allo scherzo e alla gioia, i valori cristiano che avrebbero creato dei cittadini attivi per la propria comunità. In questo modo i ragazzi ponsacchini, affascinati dall'avventura e dall'aiuto verso il prossimo, si accingono a intraprendere questo "viaggio". Qui si impara a responsabilizzarsi, a condividere e a dedicarsi ai problemi relativi alla pace e a quelli sociali.

I collaboratori dell'Associazione Scout di Ponsacco miravano a portare avanti una formazione fisica, civica e morale per tutti quei giovani che volevano acquisire dei valori forti che avrebbe formato loro a una vita adulta. Come dice Baden Powell lo scautismo è una scuola di vita, alla quale i ragazzi partecipano tramite il gioco e tramite il contatto con la natura. Gli scouts ponsacchini imparano l'importanza dell'ordine: sia quello esteriore, ma soprattutto quello interiore, grazie agli impegni presi nella Promessa Scout e alla Legge Scout. In particolare, quest'ultima, invita ad un'autonomia e al sapersi gestire all'interno di un gruppo che mira alla condivisione, alla solidarietà, alla lealtà e all'essere veri. Agli scout viene insegnato che la vita è una cosa positiva, di vedere il sole anche quando ci sono le nuvole più nere. Viene inoltre insegnato loro, l'importanza dell'essere diversi e come questa diversità può essere un tesoro nella vita scautistica.

Aiuto pontederese

Gli scouts ponsacchini navigano sulla stessa scia degli scouts pontederesi, già esistenti e già formati, riuscendo ad esordire sotto la loro protezione. Don Bruno Nuti riceve nel 1963, da Don Amedeo Deri, il titolo di Cappellano. Così a 29 anni, viene accolto molto bene dalla comunità locale e limitrofa, soprattutto da giovani e giovanissimi. Don Bruno, originario di Fucecchio, aveva già intravisto qualche attività scautistica e ne rimase affascinato.

In questo modo, grazie all'aiuto dell'Associazione Scout di Pontedera si inizia a gettare le basi per gli Scout di Ponsacco. Troviamo così, i primi documenti ufficiali dell'attività ponsacchina, appartenenti all'estate del 1964. Don Bruno parla così: "Inizialmente le difficoltà furono tante. Mancavano giovani, adulti preparati, elementi che facessero da capi istruttori e da guida ai ragazzi, non esisteva una sede dove poterci riunire, mancavano tutte quelle cose personali e di gruppo indispensabili per le attività che dovevano essere svolte. Dettero incoraggiamento e furono di aiuto alcuni Rovers di Pontedera, che ogni settimana venivano ad insegnare i primi elementi di vita scout ai nostri ragazzi. L'ambiente di ritrovo era il salone delle Suore francescane che ci ospitavano sempre gentilmente.”

Fazzolettone

Il "fazzolettone" non è altro che un pezzo di stoffa arrotolato intorno al collo uguale per tutti i ragazzi appartenente ad uno stesso gruppo. Nel 1963, Don Bruno Nuti, sceglie con accuratezza i colori rosso-blu. Il rosso simboleggia il vigore, l'energia, la carica interiore che il giovane doveva acquisire giorno dopo giorno; il blu indica la fatica, la sofferenza e la prova, ma anche la generosità che il giovane deve vivere e affrontare con la gioia che lo contraddistingue.

Debutto in processione

I ragazzi sono sempre più curiosi e vogliosi di farsi conoscere e una delle prime uscite di gruppo viene fatta nella processione del Gesù Morto, il venerdì santo del 1964. Ancora molti ponsacchini non avevano visto questo nuovo mondo: le uniformi, i loro simboli, le loro bandiere e il loro modo di proporsi. L’uniforme era l’elemento di unione, che rendeva loro tutti uguali per sottolineare l’unione che c’era tra tutti gli scout. Così come avveniva per la Pasqua, avveniva anche per il Natale: gli scouts assistevano compatti e infila lungo la navata centrale della chiesa durante la messa di mezzanotte e inoltre creavano iniziative come il Babbo Natale a domicilio, specialmente per i bambini, la quale è una tradizione da anni. Per il “Babbo Natale” si assiste ben presto ad un’evoluzione: si passa da avere un solo equipaggio che fa il giro del paese in vespa, a una dozzina di Babbi Natale che vanno a far visita ai bambini sia all’interno di Ponsacco, sia nelle zone limitrofe. Negli ultimi anni questa tradizione si è migliorata sempre di più a livello organizzativo: adesso ogni Babbo Natale è affiancato da un elfo e formano così una coppia. Le coppie sono solitamente una quindicina che si dividono le zone di Ponsacco e qualcuna di Pontedera.

Piccoli progressi

Dal 1965 gli scouts ponsacchini iniziano a raggiungere alcuni obiettivi che fino a quel momento sembravano essere irraggiungibili. Da questo anno, anche gli adulti iniziano a guardare con ammirazione e di buon occhio questa associazione, che dal 1974 aprirà le iscrizioni anche alle ragazze dagli 8 ai 12 anni che si chiameranno Coccinelle. Questa novità non scombussola particolarmente il gruppo ponsacchino poiché, anche se in molte associazioni italiane maschi e femmine venivano tenuti divisi, nel gruppo di Ponsacco avevano sempre fatto attività insieme.

Sede

Travagliata dal boom economico, sviluppatosi proprio in quegli anni, la città di Ponsacco inizia un viaggio verso un’urbanizzazione, assumendo una nuova fisionomia architettonica e prendendo l’aspetto di una vera e propria cittadina. Sia in centro, sia in periferia, inizia la costruzione di capannoni e case. Questo porta una diminuzione degli spazi verdi, poiché i campi dove i ragazzi si ritrovavano a giocare erano ormai pieni di ruspe e di nuove costruzioni e questa innovazione portò gli scouts ponsacchini a non avere più una sede, a non avere più un posto dove stare. Inizia così la disperata ricerca di spazi dove poter stare a contatto con la natura e di una stanza, che però non esistono se non fuori dal Paese. Avevano bisogno di uno spazio sociale dove ritrovarsi, tenere riunioni, incontri e qualche conferenza. Per qualche anno vengono accolti nei “fondi” di qualche famiglia generosa, successivamente in una saletta delle Suore francescane e poi anche al “Circolo Toniolo”, ma per un brevissimo tempo. Questa situazione viene risolta dall’Arciprete, che interviene mettendo a loro disposizione il terreno adiacente alla Casa di Riposo “A. Giampieri”. Questa struttura presenta diverse sale e stanze che possono essere adibite a magazzino per il deposito di attrezzature che fanno parte del corredo scout. Da questo momento, l’organizzazione ponsacchina, si avvia su una nuova strada mirata alla sua autonomia. Oggi la sede scout si trova nella zona “Don Bosco”, che presenta uno spazio più ampio in cui i ragazzi possono giocare e svolgere le loro attività. La “vecchia” sede è stata adibita a una mensa per la Caritas.

“Bivacco”

L’archivio degli scout ponsacchini conserva alcune copie del “Bivacco”,un giornale ideato da Leonardo Mattolini e Andrea Gasperini, pubblicato in occasione delle uscite più importanti. Questo giornale è un “ciclostinato in proprio”, formato da mini-tabloid avente la copertina verde (colore della natura), sulla quale spiccano disegni ispirati alla vita scautistica ed era a cura dell’Alta sq. di Ponsacco. Inizialmente questo giornale si presentava con la narrazione di piccole storielle e aneddoti di lieve rilevanza. Con il passare del tempo diventa un punto di riferimento, un giornale dove venivano raccontati fatti che andavano a scuotere l’opinione pubblica. Questi fatti avevano un certo spessore, erano riflessioni su problemi o su fatti contemporanei. Vennero scritte argomentazioni sull’obiezione di coscienza, sulla scuola,sui programmi di intrattenimento. Si parla inoltre di sociologia, ma continuando a dare notizie sul mondo scout e le sue attività, dei loro progetti da portare a buon fine, la necessità che avevano di una sede e della loro importanza all’interno di una cittadina che incominciava ad essere un grosso centro come Ponsacco.

Scautismo femminile

Gli anni Ottanta costituiscono il secondo grande decollo per la famiglia di scout ponsacchini. Nel 1988, il reparto Ponsacco I presenta due squadriglie femminili: le Antilopi e le Koala. Le ragazze risultano imbattibili nei seguenti campi: gli allestimenti teatrali, i canti, il saper cucinare, l’ordine che avevano sia negli svolgimenti logistici, sia dei vari lavori e del loro grandissimo affiatamento. In questo modo, già nel 1999, il reparto era aumentato di numero ed era costituito da ben sette squadriglie maschili e femminili: Antilopi, Koala, Cervi, Lupi, Orsi, Scoiattoli e tigri. Fu un vero e proprio record! Al San Giorgio del 2002, le squadriglie femminili diventarono famose e rimasero nella memoria dei presenti. Cervi e Tigri fecero un lusinghiero remake del film “Sister Act” e di una importante commedia.