Materassino autogonfiante

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Un materassino autogonfiante

Il materassino autogonfiante (a volte chiamato erroneamente autogonfiabile) è un tipo di letto da campo costituito da un involucro di tessuto semi impermeabile riempito con un'imbottitura di schiuma a celle aperte, solida e porosa, chiuso con una valvola filettata. Può avere una classica forma rettangolare oppure una a mummia, cioé la sua larghezza si restringe sempre più scendendo verso i piedi, consentendo un minore ingombro nello zaino. Esiste anche la versione con il cuscino integrato e quella con il sacco a pelo tutto in uno.

Caratteristiche

I pezzi di schiuma all'interno possono essere a nido d'ape, a rombi, a listarelle o di altra forma e hanno la caratteristica di comprimersi quando il materassino è arrotolato ed espandersi quando lo si srotola, aspirando aria dall'esterno attraverso la valvola e facendo così gonfiare il materassino. Quando è gonfio è spesso solo 3-4 cm e perciò, se ci si trova su una superficie dura e si dorme di fianco, ci si può svegliare con le anche indolenzite. Per eliminare o almeno ridurre questo problema si può mettere uno spessore sotto le costole (ad esempio un maglione ripiegato o un cuscino basso) oppure si può infilare uno stuoino sotto l'autogonfiante, così si aumentano anche la protezione del rivestimento esterno e l'isolamento termico dal terreno. Di per sé, comunque, esso ha già un valore R abbastanza buono, di solito compreso tra 4 e 5, grazie alla presenza sia della schiuma che dello strato d'aria, che impedisce al corpo di schiacciare molto la schiuma stessa. A parità di spessore, il valore R è inferiore a quello di uno stuoino, poiché per rendere la schiuma morbida e comprimibile è necessario che essa abbia le celle d'aria di dimensioni superiori.

Uso e manutenzione

L'autogonfiante è relativamente pesante e ingombrante da trasportare, inoltre ha bisogno di una superficie rigida per poter essere arrotolato bene, dato che va schiacciato con forza per comprimerlo. Quando non lo si usa è consigliabile conservarlo completamente aperto, in modo da prolungare la vita utile dell'imbottitura. Dopo qualche anno, infatti, la schiuma comincia a perdere la sua elasticità, il materassino non si autogonfia più come dovrebbe e si è costretti a finire di gonfiarlo a forza di polmoni, anche se è un'operazione sconsigliata, poiché così facendo si introducono umidità e batteri e in particolare l'umidità riduce l'isolamento.

Per pulirlo non va assolutamente messo in lavatrice, è sufficiente passare una spugna umida sulla superficie, eventualmente dopo averci spruzzato sopra un detergente delicato. Per farlo asciugare va collocato in un ambiente secco e aerato, senza esporlo direttamente alla luce del sole o vicino ad altre fonti di calore.

In caso di foratura, se non si riesce a trovare il buco a vista oppure ad orecchio, si passa sulla superficie una spugna bagnata con acqua e sapone, si comprime con le mani e si cerca di individuare dove vengono prodotte le bollicine. Il foro si ripara con l'apposito kit di manutenzione, composto da toppa, colla e detergente per pulire la superficie. Se non lo si ha più a disposizione, si può usare provvisoriamente del nastro telato.