Luigi Pirotta: differenze tra le versioni

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''"Dopo centodue mesi di caccia"'', egli scrisse lasciando l'incarico, ''"scendo dalla Rupe del Consiglio... ho ubbidito al comandamento di [[Roberto Villetti|Papà Akela]], ho preso la guida dell'Istituzione nel baratro del 1944 e l'ho guidata fino alla celebrazione del suo quarantesimo anno di vita"''.
''"Dopo centodue mesi di caccia"'', egli scrisse lasciando l'incarico, ''"scendo dalla Rupe del Consiglio... ho ubbidito al comandamento di [[Roberto Villetti|Papà Akela]], ho preso la guida dell'Istituzione nel baratro del 1944 e l'ho guidata fino alla celebrazione del suo quarantesimo anno di vita"''.


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Luigi Pirotta (Roma, 9 giugno 1900 - 29 marzo 1971) fu un archivista, paleografo e Capo Scout del CNGEI.

Luigi Pirotta

Fu sovraintendente degli Archivi Capitolini e alla Biblioteca Romana; Accademico di S. Luca e Vice Segretario dell'Accademia stessa. Socio onorario e membro corrispondente di Istituti, Accademie, Riviste, fra le quali l'Enciclopedia Britannica.

Fu tra i Capi del CNGEI che, all'avvento del Fascismo, rimasero in carica fino all'ultimo per diramare alle Sezioni l'ordine di scioglimento (31 marzo 1927). All'epoca Commissario Centrale, Luigi Pirotta condivise questa responsabilità con il Segretario Generale Gino Massano e il Vice Capo Scout Carlo Ratti.

"Volpe Azzurra", questo il suo totem, tentò di riunire i Vecchi Lupi e i seniores in una nuova associazione, il Lupercale, prototipo delle molteplici forme che assunsero i vari gruppi di esploratori per poter continuare, clandestinamente la loro attività scout durante il periodo della Giungla Silente.

Nel 1929 le Autorità di Pubblica Sicurezza, venute in sospetto, avevano dato il via ad un'inchiesta in tutta Italia. Furono schedati i nomi di tutti gli iscritti all'istituzione e su di loro furono raccolte notizie ed informazioni e per di più gli aderenti furono convocati, interrogati e perquisiti. Tra il 1931 e il 1932 la Polizia impose, con la forza, lo scioglimento del Lupercale. Luigi Pirotta, promotore del Lupercale e futuro Capo Scout del CNGEI, nel 1933 fu diffidato dalla Polizia ed espulso dall'Amministrazione del Governatorato di Roma, di cui dal 1928 era vice Segretario, per reato contro il capo del governo. Dopo nove mesi di disoccupazione a seguito di una nuova inchiesta disposta dal Ministero dell'Interno, era riammesso in servizio, ma perdeva ogni anzianità ed emolumento.

Il 22 agosto 1944, finalmente gli scouts si ritrovarono e fu costituito un "Comitato centrale provvisorio" che gli ri-affidò l'incarico di Commissario Nazionale. Il 4 novembre 1945 l'assemblea dei delegati GEI al IV Congresso del Corpo sanzionava Luigi Pirotta Capo Scout nazionale.

Rianimatore dell'Istituzione dopo la ripresa, attuò varie iniziative, nominò una commissione per la preparazione di un nuovo regolamento, che approvò e fece diffondere nel 1949. Rappresentò l'Istituzione in tutte le Conferenze Internazionali Scouts e guidò il Corpo ai Jamboree di Moisson e Bad Ischl.

"Dopo centodue mesi di caccia", egli scrisse lasciando l'incarico, "scendo dalla Rupe del Consiglio... ho ubbidito al comandamento di Papà Akela, ho preso la guida dell'Istituzione nel baratro del 1944 e l'ho guidata fino alla celebrazione del suo quarantesimo anno di vita".