Lampada a cherosene

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Una lampada a cherosene classica

La lampada a cherosene (o a petrolio) è una lampada che sfrutta come combustibile il cherosene, ovvero una miscela di idrocarburi incolore che deriva dalla distillazione frazionata del petrolio. Viene chiamata anche lanterna da fienile e lampada uragano o con altri nomi simili, dato che ha la capacità di rimanere accesa in condizioni di vento forte. La sua diffusione risale agli anni 1850 ed è stata molto utilizzata per circa un secolo, pure in ambito ferroviario, finché non è stata sostituita dalle lampade elettriche.

Al giorno d'oggi, oltre al cosiddetto petrolio lampante (che quando è puro emana un odore non molto gradevole), si usano degli oli di paraffina profumati, alcuni dei quali contribuiscono a tenere lontane le zanzare. Non si devono mai mettere altri tipi di olio o il gasolio, che bruciano a temperature più elevate, né la benzina, l'alcool o il diluente per vernici, non adatti perché troppo volatili e quindi a rischio vampata o esplosione.

Componenti

Anche se a prima vista non sembrerebbe, questa lampada ha una forma caratteristica studiata per massimizzarne l'efficienza. I suoi componenti sono:

  • la base d'appoggio, piatta e molto larga per evitare il ribaltamento accidentale;
  • il serbatoio di combustibile nella parte bassa, con un'apertura per il rabbocco munita di tappo a vite;
  • lo stoppino piatto, solitamente fatto di cotone;
  • la piccola manopola, che comanda i due ingranaggi dentati sotto il bruciatore, dentro i quali si incastra lo stoppino per alzarlo e abbassarlo;
  • il bulbo di vetro temperato, trasparente e di forma allungata, leggermente più stretto nella parte alta; è contenuto e moderatamente protetto da un intreccio largo di filo di ferro;
  • il lungo manico in filo di ferro;
  • la copertura superiore, dotata di un camino centrale per la dispersione dell'aria calda e di fori laterali per l'ingresso di aria fredda; ha inoltre un sistema a molla per mantenere in posizione il vetro;
  • due tubi laterali, che sembrano solo dei supporti, ma in realtà servono a creare un circolo di aria fredda che va dalla parte alta direttamente nel serbatoio e crea la giusta miscela di ossigeno e carburante per ottenere una fiamma molto luminosa (sistema cold-blast); da questi deriva l'altro nome di lanterna tubolare.

Il sistema di circolazione sopra descritto consente di interrompere il flusso d'aria al bruciatore e far spegnere entro pochi secondi la fiamma nel caso in cui la lampada si ribalti, ottenendo così un ottimo grado di sicurezza.

Accensione e spegnimento

Per accendere una lampada a cherosene è necessario innanzitutto abbassare la levetta che fa sollevare il vetro ed incastrarla nell'apposito incavo. Si gira quindi la manopola per alzare lo stoppino, facendolo fuoriuscire dal serbatoio di qualche centimetro, e poi gli si avvicina una fiamma, ad esempio un fiammifero. Dopo che lo stoppino ha cominciato a bruciare, si può riabbassare il vetro e girare la manopola per avere più o meno luce.

Per spegnere la lampada si abbassa lo stoppino al minimo, facendo attenzione a non farlo scappare dagli ingranaggi e cadere dentro il serbatoio, si solleva il vetro e si soffia energicamente. Occorre poi guardare verso l'interno per verificare che la fiammella si sia spenta del tutto ed eventualmente soffiare ancora.

Uso e manutenzione

Quando si inserisce uno stoppino nuovo, è bene tagliare la parte superiore leggermente inclinata oppure dritta ma con gli angoli smussati, per avere una fiamma che illumina bene, diversamente si otterrà una fiammella "cornuta", cioè con due punte alle estremità e la zona centrale vuota. Prima di accendere è bene aspettare almeno un quarto d'ora, in modo che il petrolio venga assorbito per bene.

È buona norma non alzare troppo lo stoppino per cercare di ottenere tanta luce, altrimenti si producono fumo scuro e fuliggine, segni di una cattiva combustione. Nel caso in cui ciò dovesse accadere, è possibile che sulla superficie interna del vetro si depositi del nerofumo, rendendolo opaco. Per pulirlo è sufficiente estrarre il bulbo di vetro, tirando verso l'alto il gancetto superiore, e sciacquarlo sotto il rubinetto dell'acqua, ovviamente dopo aver aspettato che si sia completamente raffreddato.

Se nonostante l'altezza giusta dello stoppino (l'ideale è a filo della fessura da cui esso fuoriesce) dovesse crearsi ugualmente del fumo oppure la fiamma fosse saltellante, si devono ripulire i fori del bruciatore e controllare se il livello del cherosene è troppo basso. Se invece la fiamma non è molto luminosa, probabilmente i tubolari sono sporchi o intasati da qualche insetto rimasto intrappolato. La pulizia si fa soffiandoci dentro dell'aria compressa o immergendo completamente la lampada in acqua calda, ovviamente dopo aver svuotato il serbatoio e tolto lo stoppino, e inserendo delicatamente del filo di ferro sottile.

Quando la fiamma è accesa, la lanterna si riscalda parecchio, perciò la si può toccare solo nella parte bassa del serbatoio e sollevarla dall'apposito manico. Bisogna infine avere l'accortezza di trasportarla sempre dritta, per non rischiare di far versare il carburante, evento questo piuttosto pericoloso perché fonte di incendio. Per questo motivo non va mai portata in tenda.