Formigine 1 AGESCI

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La nascita del gruppo scout Formigine 1 si perde nella notte dei tempi, poiché nessuno di noi ha assistito a quelle vicende, che dunque sono ormai avvolte nella leggenda. Tante storie, in trent’anni si sono sovrapposte o sono state dimenticate: per ritrovare il bandolo della matassa sono andato ad incontrare personalmente il principale artefice della nostra fondazione, per ritornare alle origini e “riaccendere la luce” su ciò che accadde negli anni tra il 1968 ed il 1972.

Mi sembra di conoscere da sempre Sergio Tassinari, fondatore e animatore del gruppo per i suoi primi vent’anni, perché ogni volta che lo si incontra continua a sprizzare carisma da tutti i pori. È stato proprio questa sua qualità che gli ha permesso in quegli anni di cominciare a radunare attorno a sè e ai suoi collaboratori un primo gruppo di giovani che mostravano interesse agli scout.

Nella seconda metà degli anni ’60 il vento dello scoutismo era già arrivato a Formigine, tanto che si era formata una “squadriglia libera”, le Aquile, che facevano riferimento ad un reparto di Modena. Questo esperimento però non ebbe buon fine, perché la squadriglia si sciolse poco tempo dopo, forse per la eccessiva distanza dalla sede centrale e per la mancanza di un capo Formiginese.

Nel 1968 arrivò a Formigine, per motivi di lavoro, Sergio Tassinari, sposandosi con Angela. Egli veniva da una importante esperienza di scoutismo a Faenza, dove aveva già vissuto l’esperienza di capo Reparto (Reparto S. Giorgio) e della fondazione di un nuovo reparto (Fra Saba). La voglia di costruire un gruppo scout era tanta e Formigine aveva bisogno di un nuovo gruppo di aggregazione per i giovani.

In collaborazione con i sacerdoti Don Carlo Maestri e Don Giuseppe Verucchi (anche loro capi scout brvettati!), nacque l’idea di cominciare a radunare un primo gruppo di giovani secondo lo stile scout: ci si riuniva, si discuteva, si rideva, si cenava e si pregava insieme.

La proposta fu fatta a una ventina di giovani durante un ritiro spirituale alla Fonte di S. Geminiano di Cognento: nacque così il primo “Clan”, che aveva già sede nella soffitta della canonica. Sergio non aveva esperienza di Roverismo, poiché il suo brevetto di capo era per la branca Esploratori, ma decise, in collaborazione con D. Carlo ed altri, di puntare a costituire prima di tutto un Clan, cioè un gruppo di giovani che potessero presto diventare suoi aiutanti nella nascita anche di un Reparto e un Branco. Quell’anno il gruppo non fu censito ufficialmente, ma si avevano intenzioni serie: era il periodo a cavallo tra il 1969 ed il 1970.

A settembre dello stesso 1970, di tutto quel gruppo di “simpatizzanti”, messi alla prova dall’esigenza del servizio ai più piccoli, solo sette rimasero a costituire il primo Clan “Visi Pallidi”. Nacque così ufficialmente il Gruppo Scout Formigine 1°, con il primo censimento del 1971 (esistono tutt’ora i documenti ufficiali).

Si trattava di uno dei primi gruppi che nascevano nella provincia di Modena, dopo quelli di Carpi e Mirandola: in contemporanea lo scoutismo nasceva a Vignola e a Sassuolo.

Si desidera ringraziare Sergio, conosciuto in attività col nome di Rama (in Branco) e col suo totem Aquila Rossa (in Reparto) insieme a coloro che fecero parte dei primi Clan, nonché primi capi del gruppo: Aurora Fornaciari, Massimo Mesini, P. Pollastri, C. Cavalieri, Luigi Manni, Marco e Roberto Rebottini, M. Melotti, A. Ferrari, G. Romani, T. Stornelli, P. Manfredi

Il Fazzolettone verde

Perché proprio un fazzolettone verde? Molti di noi si sono fatti questa domanda e le risposte sentite non sono mai state troppo convincenti: si dice perché il verde è il colore di Formigine (associato all’azzurro) e perché verde è il colore della natura e della speranza in un futuro migliore. Questi significati sono associati da sempre al nostro fazzolettone, ma non sono mai state convincenti, infatti il motivo vero della scelta è un altro.

L’origine si deve ancora a Sergio Tassinari, che all’inizio della sua avventura Formiginese, dovendo costituire un Clan pur non avendo esperienza, decise di frequentare il campo scuola anche per Capo Clan col mitico Vittorio Ghetti in Val Codera. A quel tempo, secondo la tradizione ASCI, alla fine dei campi scuola venivano consegnati ai nuovi capi il fiordaliso, il biscotto ed il fazzolettone verde del Capo.

Al suo ritorno Sergio si presentò a Formigine con questi simboli: il fazzolettone di colore verde era quello con cui si presentò in attività e fu lo stesso che propose ai nuovi ragazzi del clan, così che simbolicamente rappresentasse ciò che erano chiamati ad essere: un nuovo gruppo di Capi.

Da allora il nostro simbolo non cambiò più e divenne forse il fazzolettone scout dai colori più semplici che si conosca.

www.formigine1.it