Cote

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Una cote a secco

La cote è uno strumento con l'aspetto di una pietra che serve per affilare le lame degli attrezzi da taglio, in particolare quelle col profilo liscio o leggermente seghettato: coltello, forbici, accetta, roncola ecc.

A seconda del metodo con cui si utilizza può avere diverse forme:

  • quelle manuali sono rettangolari o con le estremità affusolate per una maggiore comodità di impugnatura;
  • quelle che si montano sulla mola elettrica sono dei dischi spessi e raschiano lungo la superficie laterale;
  • quelle che si inseriscono nel trapano sono cilindriche, a tronco di cono oppure sono due dischi affiancati e le lame si infilano nel mezzo.

Materiali

Pietre naturali

Sono stati i primi strumenti ad essere usati per affilare, oggi sono tuttavia superate in efficacia e praticità da quelle sintetiche. Essendo comunque ogni pietra naturale un pezzo unico, del tutto differente da ogni altra esistente al mondo, ognuna con una conformazione e struttura proprie, sono irrinunciabili per gli appassionati di coltelli, in quanto conferiscono alla lama una microseghettatura unica.

Solo alcuni minerali sono però idonei allo scopo, non va bene prendere un sasso qualsiasi per strada che potrebbe rovinare la lama. Due dei migliori sono il BBW (Belgian Blue Whetstone) e la coticula belga, che invece è di colore giallo-grigio, conosciuti fin dall'epoca romana. Spesso questi minerali si ritrovano in formazioni rocciose a strati adiacenti, perciò è facile ottenere delle coti con due facce di grana diversa, pratiche ma anche eleganti e belle da vedere. Anche alcune varietà di quarzo sono buone per affilare e tra queste la novaculite è ottima. Le pietre naturali vengono solitamente impiegate bagnandole con olio o con acqua.

Coti sintetiche

Sono fabbricate mediante la sinterizzazione di materiali con durezze particolarmente elevate, ad esempio ceramica, carburo di silicio (carborundum), ossido di alluminio (corindone). I procedimenti industriali le rendono molto più uniformi, sia per conformazione sia per struttura, rispetto a quelle naturali. Questo fa sì che, specialmente nelle fasi finali della riaffilatura, quando si utilizzano pietre con grane superiori ai 1000 grit, si ottengano risultati molto più omogenei e soprattutto lame con microseghettature molto simili tra loro, al contrario di quanto avviene con le naturali. Le coti sintetiche di solito si adoperano a secco o ad acqua.

Coti diamantate

Non sono proprio delle pietre, ma delle piastre metalliche sulla cui superficie vengono legati dei diamanti grezzi. Esistono anche delle versioni più economiche con gli zirconi (che comunque sono molto somiglianti), a volte fissati su una base di plastica dura anziché metallica. Le coti diamantate sono spesso utilizzate per realizzare affilatori portatili da campo. Anch'esse vengono utilizzate a secco o ad acqua.

Rugosità

Le coti non sono tutte uguali, ognuna consuma in modo diverso poiché ha una sua rugosità caratteristica. Questo grado si misura in grit e più il numero è alto più la grana è fine, analogamente alla carta vetrata. Nel mondo non c'è una scala unica per indicarla, le più diffuse sono la FEPA F europea, la ANSI americana e la JIS giapponese, che tuttavia sono molto simili tra loro, specialmente nei valori più bassi. Nella tabella seguente c'è il confronto fra queste tre, ordinate per diametro medio delle particelle abrasive, espresso in micrometri (millesimi di millimetro).

Tipo Macro grit
Extra grosse --- FEPA F Ø μm --- ANSI Ø μm --- JIS Ø μm
4 4890
5 4125
6 3460
7 2900
8 2460 8 2210
  10 2085
  10 1854
  12 1765
  12 1600
  14 1470
  14 1346
  16 1230
  16 1092
  20 1040
Molto grosse   20 940
22 885
24 745 24 686
  30 625
30 559
36 525 36 483
Grosse 40 438
46 370 46 356
54 310 54 305
Medie 60 260 60 254
70 218 70 203
80 185 80 165
90 154 90 145
Fini 100 129 100 122 100 125
120 109 120 102 120 110
150 82 150 89 150 80
180 69 180 76 180 70
Finissime 220 58 220 63 220 58
Micro grit
--- FEPA F Ø μm --- ANSI Ø μm --- JIS Ø μm
230 53 240 57
240 51 280 48
240 44,5 300 44
280 41,5 320 40
Extra fini 280 36,5 320 33 360 35
320 29,2 360 28 400 30
360 22,8 400 22,5 500 25
Super fini 600 20
400 17,3 500 18 700 17
600 14 800 14
500 12,8 800 12 1000 11,5
Ultra fini 600 9,3 900 9 1200 9,5
1000 7,8 1500 8
800 6,5 2000 6,7
1200 5,5 2500 5,5
1000 4,5 3000 4
1200 3 1500 3 4000 3
5000 2,5
1500 2 6000 2
2000 1,2 8000 1,2
2000 1 10000 1

Molte coti presentano una rugosità diversa sui due lati più larghi, uno per sgrossare ed uno per rifinire: queste si chiamato pietre combinate. Ovviamente più l'attrezzo da arrotare ha il filo rovinato, maggiore deve essere la grana della pietra da utilizzare.

Uso e manutenzione

Per approfondire, vedi la voce Affilatura di una lama#La pietra abrasiva.

Prima di cominciare a passarvi sopra una lama, è opportuno sapere se la propria cote è progettata per essere usata a secco o umida ed in questo secondo caso se può essere bagnata con acqua o con olio minerale. L'umidificazione è utile sia per evitare il surriscaldamento e rovinare la tempra dell'acciaio, sia per mantenere efficiente la pietra, raccogliendo la limatura ed evitando che essa finisca nei pori. L'uso manuale non sviluppa molto calore, dato che la velocità delle passate sulla lama è bassa, perciò la lubrificazione non è indispensabile, ma è comunque consigliata. Se invece si adopera un utensile con motore elettrico, tipo la mola o il trapano, è assolutamente necessario mantenere la pietra costantemente bagnata o il surriscaldamento provocato dal forte attrito rovinerebbe la tempra dell'acciaio.

Nel caso di una cote "ad acqua" occorre prima immergerla per alcuni minuti (appunto) nell'acqua, almeno fino a quando non salgono più a galla bolle d'aria, quindi la si appoggia su una superficie antiscivolo e si comincia l'affilatura. Molte vengono vendute in una vaschetta apposita, che funge anche da contenitore per il trasporto. Finito il lavoro, la pietra va sciacquata per bene con acqua corrente, rimuovendo tutti i residui della limatura, e prima di conservarla va messa ad asciugare all'aria aperta.

Naturalmente con l'uso anche il materiale migliore si consuma, tendendo ad assottigliarsi soprattutto nella parte centrale e non offrendo più quella precisione che serve per avere un buon bisello simmetrico. Quando ciò accade si deve valutare se conviene di più procedere alla rettifica della pietra oppure comprarne una nuova. Se poi la cote è molto sottile bisogna stare attenti a non farla cadere né prendere urti, altrimenti si rischia di spezzarla o frantumarla.