Associazione dei Ragazzi Pionieri Italiani

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Associazione scout
ARPI
Associazione dei Ragazzi Pionieri Italiani.png

Associazione non più esistente

Caratteristiche
Ambito Italia
Affiliazioni Indipendente
Numero censiti 3000[1]
Religione laica
Fondazione
Fondatori Ugo Perucci
Data fondazione 1915
Data scioglimento 4 novembre 1927








L'Associazione dei Ragazzi Pionieri Italiani (ARPI) è stata la prima associazione scout italiana "indipendente", cioè non aderente a nessuna federazione internazionale.

La fondazione e l'espansione

Nel 1909 Ugo Perucci, un insegnante marchigiano ventenne, fondò a Milano l'Associazione Nazionale Fiorente Gioventù (ANFG), con finalità educative escursionistiche. Dopo aver studiato il metodo di Baden-Powell, l'anno successivo aprì una sezione del REI e la chiamò Piccoli Esploratori della Pace, Boy Scouts d'Italia. Dopo una breve interruzione dovuta alla guerra libica tra il 1912 ed il 1913, essa prese il nome di Associazione Milanese dei Ragazzi Pionieri (AMRP) e successivamente, avendo ricevuto adesioni anche al di fuori della Lombardia, divenne Associazione Nazionale Ragazzi Pionieri (ANRP). La denominazione definitiva di ARPI fu assunta nel 1915 e in quello stesso anno le sezioni femminili create in un primo tempo decisero di confluire nell'UNGEI.

Perucci aveva modificato il nome di esploratori in quello di pionieri per il fatto che reputava quella la miglior traduzione italiana della parola inglese scout. L'1 aprile 1915 uscì il primo numero della rivista associativa "Il Pioniere".

Perucci non aderì al CNGEI poiché era cattolico praticante e rimase sempre contrario al Corpo Nazionale di Carlo Colombo, al quale rimproverava l'areligiosità, oltre all'accentramento burocratico ed all'impostazione paramilitare. Il fondatore dell'ARPI, però, non risparmiò le sue critiche nemmeno all'ASCI, poiché vedeva nel carattere prettamente confessionale una contraddizione con il carattere pluri-religioso dato al movimento scout da B.-P. Il maestro milanese ricercò una via di mezzo tra l'impostazione ASCI e quella CNGEI in fatto di educazione religiosa degli scout e volle che la sua associazione non fosse nè confessionale ma nemmeno agnostica. Perucci richiedeva ai dirigenti dell'ARPI di essere cristiani convinti e praticanti e nello stesso tempo di agevolare le pratiche dei vari culti a cui appartenevano i ragazzi, secondo i desideri espressi dalle rispettive famiglie. In questo progetto egli ricercò anche la collaborazione dei ministri dei vari culti presenti a Milano.

Perucci fece una massiccia opera di propaganda, nella quale sottolineava la cura costante nel seguire fedelmente gli insegnamenti di Baden-Powell. Grazie quindi alle sue conferenze nei maggiori centri culturali, scuole, collegi, associazioni sportive ed educative di Milano, l'ARPI si espanse in Friuli-Venezia Giulia ed in Sicilia, raggiungendo le 3000 unità[1]. Nonostante questi risultati, essa non fu riconosciuta dal Bureau Internazionale, il cui direttore consigliò di cercare un coordinamento con le altre associazioni scout già presenti in Italia a quell'epoca. Perucci si adoperò quindi per creare una Federazione Nazionale Ragazzi Esploratori (FNRE), ma il suo progetto rimase senza successo, poiché CNGEI ed ASCI decisero di non aderire. Egli, infine, nel 1921 creò l'Istituzione Scautistica Italiana (ISI) con lo scopo di creare colonie climatiche estive organizzate a sistema scout.

Ugo Perucci fu presidente dell'ARPI fino al 4 novembre 1927, quando fu soppressa dal regime fascista insieme alle altre associazioni scout italiane.

La ricostituzione in ABSI

Anche gli ex capi dell'ARPI, così come quelli dell'ASCI e del CNGEI, durante la Giungla Silente non avevano dimenticato lo scautismo, così nel 1952 nacque a Milano l'Associazione Boy Scout Italiani (ABSI), fondata da alcuni ex dirigenti della disciolta ARPI. L'associazione si dichiarava apolitica e pluriconfessionale, l'uniforme prevedeva il basco e una camicia uguale per tutti ed esisteva anche un ramo femminile.

L'ABSI non ebbe però vita molto lunga, infatti si sciolse nel 1958. In quello stesso anno Ugo Perucci, all'età di 69 anni, fondò una nuova associazione scout, che ereditava l'esperienza ARPI e ABSI: il Centro Italiano Liberi Scout.

Nel 1962 nacque a Roma (ma fu attiva solo per poco tempo) l'Associazione Nazionale Boy Scout d'Italia, probabilmente ad opera di ex capi dell'ABSI. Questa connessione tra le due associazioni, però, non è storicamente accertata.

Curiosità

L'ARPI e le altre associazioni scout da essa derivate dopo la ricostituzione post-bellica non hanno niente a che vedere con i Pionieri dell'Associazione Pionieri d'Italia (API). Questa fu fondata nel 1945 da genitori militanti nel Partito Comunista Italiano ed era presente con i suoi circoli presso le sezioni del Partito. Alla loro costituzione e formazione collaborò anche il giornalista e scrittore Gianni Rodari.

Proprio per evitare ogni confusione con questi, quando l'ARPI rinacque nel 1952 preferì il nome "più consono ai tempi" di ABSI.

Note

  1. a b Mario Sica, Storia dello Scautismo in Italia, op. cit.

Bibliografia