Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici: differenze tra le versioni

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Il dialogo riprende solo nel 1990 quando il [[Centro Studi ed Esperienze Scout Baden-Powell | Centro Studi Baden-Powell]] organizza un convegno "Italia Europa 1992: una sfida per lo scautismo Italiano" alla quale viene invitato il Commissario Esecutivo Europeo dell'[[Organizzazione Mondiale del Movimento Scout | OMMS]] Dominique Bénard.
Il dialogo riprende solo nel 1990 quando il [[Centro Studi ed Esperienze Scout Baden-Powell | Centro Studi Baden-Powell]] organizza un convegno "Italia Europa 1992: una sfida per lo scautismo Italiano" alla quale viene invitato il Commissario Esecutivo Europeo dell'[[Organizzazione Mondiale del Movimento Scout | OMMS]] Dominique Bénard.


A seguito di ciò il 19 febbraio 1991 l'associazione presenta ufficiale domanda di affiliazione alla [[Federazione Italiana dello Scautismo]] <ref>protocollo 69/7/91 dell'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici </ref>. Tale domanda inizialmente non ottiene nessuna risposta, così il 18 maggio 1982 il [[Centro Studi ed Esperienze Scout Baden-Powell | Centro Studi Baden-Powell]] manda una lettera di sollecito alla presidente federale e ai rappresentanti delle due associazioni membre.
A seguito di ciò il 19 febbraio 1991 l'associazione presenta ufficiale domanda di affiliazione alla [[Federazione Italiana dello Scautismo]] <ref>protocollo 69/7/91 dell'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici </ref>. Tale domanda inizialmente non ottiene nessuna risposta, così il 18 maggio 19892 il [[Centro Studi ed Esperienze Scout Baden-Powell | Centro Studi Baden-Powell]] manda una lettera di sollecito alla presidente federale e ai rappresentanti delle due associazioni membre.


Il 17 ottobre 1992 il nuovo presidente della [[Federazione Italiana dello Scautismo|Federazione Italiana dello Scautismo (FIS)]] Walter Bazzeno risponde negativamente alla domanda di affiliazione affermando che l'associazione richiedente non soddisfa i requisiti richiesti dallo statuto [[Federazione Italiana dello Scoutismo | FIS]]<ref>Prot./ris. 17-10-92 della Federazione Italiana dello Scautismo</ref>.
Il 17 ottobre 1992 il nuovo presidente della [[Federazione Italiana dello Scautismo|Federazione Italiana dello Scautismo (FIS)]] Walter Bazzeno risponde negativamente alla domanda di affiliazione affermando che l'associazione richiedente non soddisfa i requisiti richiesti dallo statuto [[Federazione Italiana dello Scoutismo | FIS]]<ref>Prot./ris. 17-10-92 della Federazione Italiana dello Scautismo</ref>.

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Template:Organizzazioni

L'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici della Federazione dello Scoutismo Europeo è la seconda associazione scout italiana per numero di iscritti.

Caratteristiche

L'"Associazione Italiana Guide e Scout d'Europa" aderenti alla "Federazione dello Scoutismo Europeo", denominata per brevità anche "Scouts d'Europa" (non esiste una sigla ufficiale) o più genericamente "FSE" si è costituita a Roma il 14 aprile 1976 da un gruppo di capi fuoriusciti dall'AGESCI per dissidi metodologici e altri capi che a questa non avevano voluto aderire.

Essa si prefigge l'educazione dei ragazzi e ragazze secondo la metodologia tradizionale dello Scautismo e del Guidismo ideati da Robert Baden-Powell applicandome fedelmente il metodo così come descritto nei testi del fondatore ed interpretato nella tradizione dello Scautismo Cattolico Italiano[1] dalla quale l'associazione riprende la struttura organizzativa e metodologica.

L'associazione è una associazione Cattolica che si propone una educazione in linea con il Magistero della Chiesa Cattolica dalla quale è riconosciuta.

L'associazione si proclama apartitica ed indipendente da ogni schieramento politico, essa promuove un impegno politico quale "buon cittadino".
I soci non possono intervenire in uniforme, né in quanto membri dell'Associazione, a riunioni o manifestazioni di carattere politico, partitico o sindacale e in nessun caso possono coinvolgere l'Associazione stessa a fini che non sono quelli suoi propri fissati dalla Statuto; non possono inoltre essere dirigenti o attivisti di partiti o movimenti politici.

L' Associazione mantiene rapporti bilaterali con l'AGESCI e aderisce a pieno titolo alla Unione Internazionale delle Guide e Scouts d'Europa UIGSE-FSE.

Organizzazione

L'"Associazione Italiana Guide e Scout d'Europa" è una associazione nazionale diffusa in 17 regioni italiane (non è presente in Valle d'Aosta, Basilicata e Sardegna) con 217 gruppi locali.

I gruppi sono riuniti in 11 Commissariati regionali (Nord-Ovest; Veneto-Trentino A.A.; Friuli Venezia Giulia; Toscana-Emilia Romagna; Marche; Lazio-Umbria; Abruzzo-Molise; Campania; Calabria; Puglia; Sicilia) i quali sono organizzati ognuno in uno o più distretti.

Livello Nazionale

Per approfondire, vedi la voce Organigramma della Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici.

L'Associazione a livello nazionale è guidata dal Commissariato Nazionale composto da un Commissario Generale Scout ed una Commissaria Generale Guide, a questi si affiancano un commissario nazionale per ogni branca e un Assistente Ecclesiastico Generale.

Ogni Commissario di Branca è affiancato da una pattuglia nazionale composta da capi esperti in possesso di Brevetto di Capo ed affiancati da un Assistente Ecclesiastico di Branca. Tale pattuglia è incaricata di seguire la Formazione Capi, proporre ed organizzare attività nazionali di Branca, organizzare e dirigere eventi di Branca Nazionali ed Internazionali.
(nella branca lupetti il Commissario Nazionale è chiamato Akela d'Italia e l'Assistente Baloo d'Italia. Talvolta viene utilizzato anche l'espressione Rupe d'Italia sebbene questa non sia ufficiale[2]).
La Formazione Capi Gruppo e gli eventi comuni indipendenti dalle branche sono gestiti dal Consiglio Nazionale[3].

Il ruolo di rappresentanza dell'associazione è ricoperto dal Presidente e dal Vicepresidente (quest'ultimo ha sesso opposto al presidente), dai due Commissari Generali (a cui viene riconosciuto il titolo di vice presidente) e dal suo Assistente Ecclesiastico Generale.

I Commissari sono eletti dal Consiglio Nazionale, l'Assistente Ecclesiastico Generale e gli Assistenti di Branca sono nominati dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Livello Regionale

La struttura regionale rispecchia quella nazionale.

Il Commissariato è guidato da un Commissario Regionale nominato dal nazionale su proposta della assemblea regionale.

Anche a livello regionale sono presente delle pattuglie di branca guidate da Incaricati Regionali di Branca.

I Commissariati Regionali possono organizzare attività od eventi regionali, collaborano alla Formazione Capi organizzando la formazione preliminare ai Campi Scuola (organizzati dal nazionale), hanno compito di rappresentanza e di mantenere relazioni con la diocesi o le diocesi in cui sono presenti i loro gruppi o dove essi fanno attività e di vigilare sull'operato dei gruppi e dei capi della regione di competenza.

Per rendere più agevole il lavoro le regioni possono dotarsi di uno o più distretti a cui delegare a loro discrezione parte dei compiti.

Livello Locale

A livello locale le attività sono gestite dal gruppo.

Questo è rappresentato dalla Direzione di Gruppo composta dal Capo Gruppo e da un Capo Unità per ogni unità presente.

Il Capo Gruppo ed i Capi Unità hanno uno o più aiuti che collaborano con loro nella organizzazione delle attività.

La Direzione di Gruppo è responsabile delle attività delle varie unità presenti e intrattiene rapporti con le istituzioni locali amministrative ed ecclesiali

Metodologia

L'associazione utilizza il metodo tradizionale dello Scautismo Cattolico Italiano tramite l'Intereducazione, ovvero l'educazione di ragazzi e ragazze in unità parallele divise per sesso e per età.

Nell'associazione sono previste 6 branche distinte per metodologia. Ogni branca ha una formazione capi indipendente.

Sezione Femminile

La sezione femminile utilizza una metodologia che segue la tradizione dell'AGI usando quali testi fondamentali "Scautismo per Ragazzi, Il libro dei Capi e Guida da te la tua Canoa"

Branca Coccinelle

La Branca Coccinelle è organizzata in Cerchi e rivolta a bambine di 8-11.

In ogni Cerchio, guidato da una Capo Cerchio e da una o più aiuti-capo vive nell'ambiente fantastico del "bosco".

Ogni Cocci (è il nome dato ad ogni aspirante-coccinella) impara a vivere in questo mondo fantastico e a seguirne la legge lungo il sentiero del prato e, una volta dimostrato il suo impegno con il superamento di alcune prove in cui cerca di migliorare se stessa, può chiedere di pronunciare la Promessa del Cerchio e diventare una Coccinella.

La formazione della Coccinella continua con il sentiero del bosco che conduce la coccinella al Mughetto e si conclude con il sentiero della montagna che la conduce alla Genziana.

Patrono della Branca Coccinelle e san Francesco d'Assisi

Branca Guide

La Branca Guide è organizzata in Riparti ed è rivolta a ragazze di 11-16 anni.

Ogni Riparto è formato da 2 o più squadriglie di ragazze, ovvero un gruppetto dove le ragazze vivono l'avventura del guidismo. Qualora fosse presente una sola squadriglia (per mancanza di ragazze o nel caso di un gruppo in formazione)la squadriglia prende il nome di "squadriglia libera" che fa riferimento al riparto più vicino ad essa.

La strutturazione del metodo, del riparto e della progressione della guida sono quelli propri dello Scautismo Cattolico sviluppato in AGI: ogni Novizia con il superamento delle prime prove è ammessa a pronunciare la Promessa, il suo cammino continua poi con il raggiungimento del livello di "Guida di Seconda Classe" e di "Guida di Prima Classe".

Il raggiungimento dei vari livelli è subordinato al superamento di alcune prove tecniche, ciò viene valutato dalla Corte d'Onore.

La branca Guide non ha un patrono particolare ed è legata al patrono comune dello Scautismo san Giorgio

Branca Scolte

La Branca Scolte costituisce l'ultimo gradino nella maturazione della ragazza ed è rivolta a ragazze tra i 16 ed i 21 anni.

Le Scolte sono riunite in Fuochi costituiti da Scolte Semplici e Scolte Viandanti.

  • Le Scolte Semplici (chiamate impropriamente anche "novizie" per il parallelismo con la corrispondente figura nel clan maschile che però è alquanto diversa) sono le scolte appena giunte in Fuoco.
    Queste non hanno ancora aderito formalmente alla comunità con la firma della Carta di Fuoco e sono riunite in una apposita "equipe". Oltre che alla normale vita di Fuoco l'equipe si riunisce per un cammino che le porti a prendere coscienza delle scelte richieste nella Carta di Fuoco.
    In tale cammino, guidato dalla Capo Fuoco, possono essere accompagnate da una Aiuto o da una Scolta Viandante del Fuoco.
  • Firmata la Carta di Fuoco la Scolta diviene Scolta Viandante e continua il suo cammino fondato su Comunità, Strada, Servizio e Fede, questo cammino prevede anche il servizio come Aiuto Capo in un cerchio o riparto guide del distretto di appartenenza e, in casi eccezionali, il servizio di Capo F.F. (Facente Funzione).

Tale cammino si conclude con la richiesta della Partenza durante la quale la scolta viene investita con le insegne delle R-S.

Patrona della Branca Scolte è Santa Caterina

Sezione Maschile

La sezione maschile utilizza una metodologia tradizionale dell'ASCI usando quali testi fondamentali "il Manuale del Lupetto, Scautismo per Ragazzi, Il libro dei Capi e La strada verso il successo".

Branca Lupetti

La Branca Lupetti è costituita da Branchi di bambini di 8-11 anni. Ogni branco rivive l'ambientazione della giungla di Rudyard Kipling ed è guidato da un un CoBra (Consiglio di Branco) formato da capi detti Vecchi Lupi: il Capo Branco porta il nome di Akela, l'Assistente Ecclesiale Baloo e gli altri capi i nomi di altri personaggi positivi presenti nelle storie di Mowgli.

Il Cucciolo (è chiamato così l'aspirante lupetto) comincia la sua pista diventando alcuni mesi dopo, con la pronuncia della promessa, una "Zampa Tenera".

Il suo cammino rispecchia fedelmente quanto proposto da B.-P. nel Manuale del Lupetto e applicato in ASCI nell'interpretazione di Fausto Catani, esso è fatto di prove in cui il lupetto cerca di migliorarsi continua con il raggiungimento della Prima Stella (il primo occhio aperto sulla giungla) e successivamente con la Seconda Stella (l'apertura del secondo occhio). Al termine del cammino del lupetto vi è il Lupo Anziano.

A differenza delle precedenti tappe il Lupo Anziano non viene assegnato dall'Akela del Branco bensì da Akela d'Italia stesso.

Patrono della Branca Lupetti e san Francesco d'Assisi scelto da Fausto Catani (Akela d'Italia dell' ASCI).

Branca Esploratori

La Branca Esploratori è organizzata in Riparti ed è rivolta a ragazzi di 11-16 anni.

Ogni Riparto è formato da 2 o più squadriglie di ragazzi che attraverso lo "spirito di banda" (inteso in senso positivo) vengono responsabilizzati e incoraggiati a vivere con "spirito di avventura" il loro cammino. Qualora fosse presente una sola squadriglia (per mancanza di ragazzi o nel caso di un gruppo in formazione)la squadriglia prende il nome di "squadriglia libera" che fa riferimento al riparto più vicino ad essa.

La strutturazione del metodo, del riparto e della progressione della guida sono quelli proposti in Scautismo per Ragazzi così come intesi nella tradizione italiana dall' ASCI: ogni ragazzo che si presenta al riparto viene ammesso come novizio dalla Corte d'Onore, successivamente con il superamento delle prove viene ammesso a pronunciare la Promessa con la quale diviene Scout a tutti gli effetti.
Il suo cammino continua successicamente con il raggiungimento livello di "Esploratore di Seconda Classe" e di "Esploratore di Prima Classe" ed infine con quello di "Esploratore Scelto".

Il raggiungimento dei vari livelli è subordinato al superamento di alcune prove tecniche, ciò viene valutato dalla Corte d'Onore, il riconoscimento di "Esploratore Scelto" proviene invece dal Commissario Nazionale di Branca.

La branca Esploratori essendo la branca originaria dello Scautismo ha come patrono san Giorgio, protettore dello scautismo tutto.

Branca Rover

La branca Rover è costituita da Clan di ragazzi tra i 16 ed i 21 anni guidati da un Capo Clan coadiuvato da uno o più aiuti che possono svolgere anche il servizio di Capo Pattuglia Novizi.

Il cammino in Clan si svolge in due momenti:

  • Dopo l'ascesa dal riparto il ragazzo è un Novizio Rover, egli non è ancora parte del Clan[4] alle cui attività partecipa solo quando invitato.
    Il suo cammino avviente all'interno della "Pattuglia Novizi" la cui attività è incentrata sulla "scelta", questa "sottounità"<il noviziato non è né una unità ne tanto mento una branca, è, come specifica il termine, una pattuglia</ref> del Clan guidata da un Capo Pattuglia (scelto tra gli aiuti Capi) o dal Capo Clan stesso.
    Il noviziato si conclude quando il Novizio Rover per sua volontà e con il consenso del Clan decide di firmare la Carta di Clan.
  • Con la firma della Carta di Clan il Giovane Rover (è questa la sua denominazione fino alla Partenza, riconosci) continua il suo cammino sulle basi di "Comunità, Strada e Servizio" e, se ritenuto idoneo, può prestare servizio in un Branco o Riparto del suo distretto in qualità di aiuto Capo e, in casi eccezionali di Capo F.F. (Facente Funzione).

Al termine del suo cammino il Giovane Rover chiede la Partenza al Capo Clan che, concedendogliela, gli consegna le relative insegne e lo nomina Rover-Scout.

Patrono della Branca Rover è san Paolo Apostolo

R-S

Con il termine R-S (Rover Scout) in associazione si intendono tutti coloro (sia nella seziona maschile che femminile) che hanno completato il cammino predendo la Partenza o che sono entrati in associazione in età adulta.

Questa categoria, sebbene non venga radunata in alcuna branca, è parte integrante del gruppo. L'adulto e responsabile della propria formazione: questi può scegliere il cammino che ritiene più opportuno aderendo a proposte, anche non propriamente Scout, che gli vengono offerte.. Egli ovviamente darà maggiormente peso alle proposte di crescita individuali e comunitarie proposte dalla propria Direzione di Gruppo.

Parte fondamentale della vita dell' R-S è il "Servizio" (la sigla RS prende il significato di "Rendere Servizio"), esso può essere svolto all'interno della associazione in qualità di capo o all'esterno di essa (servizio extra-associativo).

L'R-S può prestare servizio di Capo o Aiuto Capo, previa nomina della Direzione di Gruppo.
In tal caso è tenuto a partecipare alla Formazione Capi prevista dall'associazione e agli incontri per capi proposti dalla Regione e Distretto (dove presente).

Anche quando l'R-S presta servizio fuori dall'associazione rimane parte integrante del gruppo (se lo desidera) ed è da questo considerato sempre in servizio. Il suo aiuto può essere richiesto per collaborare alle attività del gruppo o a servizi che garantiscano queste ultime.

Uniforme

Per approfondire, vedi la voce Uniforme FSE.

Fin dalla fondazione, ancor prima del riconoscimento federale, l'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici ha adottato l'uniforme FSE in quanto questa corrispondeva nei colori e nei modelli alle vecchie uniforme ASCI ed AGI (inizi anni '60) con alcuni piccoli cambiamenti permessi da piccoli cambiamenti apportati al regolamento federale.

Piccole differenze le troviamo ad esempio nei distintivi di Rover e Scolte, essendo le impostazioni italiane del Roverismo e dello Scoltismo diverse da quella francese.

Una particolarità va segnalata nei distintivi di classe di esploratori e guide, in essi è infatto riportato il motto "estote parati", gli altri paesi d'europa usano invece la dicitura "semper parati", ciò venne fatto per proseguire la tradizione ASCI.

Differisce particolarmente l'uniforme dei lupetti di colore verde (secondo la tradizione dell'ASCI) e che utilizza per le "stelle" della progressione personale i distintivi ASCI anziché le spillette usate in FSE.

Per l'uniforme coccinella fu utilizzata l'uniforme AGI in quanto nella FSE non esistevano le coccinelle prima dell'ingresso dell'associazione italiana.

Questi due tipi di uniformi sono utilizzati anche dalla FSE rumena e ungherese il cui sviluppo è stato aiutato dalla associazione italiana.

Storia

Nascita ed Espansione

Premesse: Gli ultimi anni di ASCI ed i primi di AGESCI

Sul finire degli anni '60 i forti cambiamenti e le forti contraddizioni sociali si ripercosserò pesantemente anche sullo scautismo creando uno sconvolgimento dell'ordine precostituito: si andò di fronte a contestazioni di parti importanti del metodo.
Vengono contestati i legami con la Chiesa (nelle associazioni cattoliche quali ASCI ed AGI) fino ad arrivare a contestazioni che riguardavano lo stesso fondatore Baden-Powell [5].

In questo periodo l'ASCI decise di aprire anche alle donne portando, inevitabilmente, alla nascita di un confronto con l'AGI e facendo così nascere nel 1969 una commissione congiunta con il compito di analizzare la situazione e le metodologie delle due associazioni per una futura e matura collaborazione.

In questo clima l'associazione si divise in diverse fazioni che portano molti all'allontanamento dai vertici associativi che vennero da più parti accusati di eccessiva politicizzazione, diversi gruppi si isolarono dall'associazione e alcuni smisero addirittura di censirsi con l'ASCI e per le attività cominciarono ad appoggiarsi a piccole associazioni giovanili preesistenti o create ad hoc per l'occorrenza, in altri casi gruppi migrarono verso il CNGEI per poi uscirne poco dopo vista la simile situazione vissuta da quest'associazione in quel momento.

Nel 1973 si assistette alla nascita del primo gruppo di "Scouts d'Europa" che vide la luce ad Udine e, non esistendo una Associazione italiana aderente alla FSE, si censiva regolarmente con l'Associazione Francese.

Il 4 maggio 1974 in una riunione congiunta i Consigli Generali di ASCI ed AGI, nonostante il parere contrario della commissione congiunta che riteneva la decisione prematura, votarono per lo scioglimento delle due associazione e la fondazione di una nuova associazione mista denominata AGESCI.

La notizia venne accettata in maniera molto diversa dai gruppi che però in maggior parte la accettarono vedendo in questa associazione una opportunità in più per chi vuole aprirsi a sperimentazioni senza nulla togliere a chi continua sulla "vecchia strada", la nuova associazione da parte sua si dimostrò sotto alcuni punti di vista molto sfacciata (il primo documento della associazione fu infatti una lettera di condanna al vescovo vicario di Roma) e sotto altri molto prudente (vengono infatti invitati i gruppi a non sperimentare co-educazione al di fuori della branca R/S e di non sconvolgere altre parti del metodo, invito del tutto ignorato dai più) affermando che nell'Associazione troveranno spazio tutti quelli che desiderano "vivere lo scoutismo in fraternità".

In questo clima di confusione si marcò sempre più la divisione iniziata a registrare già in ASCI: alcuni gruppi non riconobbero la nuova associazione e sempre più si isolarono o accettarono ma manifestando il proprio dissenso.

Una vera emorragia riguardò invece gli assistenti: circa un 10% dei sacerdoti presenti in associazione la abbandona e non rinnova il censimento per il 1975, a questo il consiglio generale dell'AGESCI rispose scrivendo "essi preferiscono associazioni e gruppi nella quale esiste una chiara presentazione della scelta religiosa" [6]

La situazione laziale ed i motivi della frattura

In assenza di un regolamento approvato dall'associazione la gestione delle attività passò in mano alle Assemblee Regionali alle quali partecipavano Capi ed Aiuti-capo anche che non avessero completato l'iter di formazione.

In una di queste assemblee un gruppo di capi presentò un documento firmato da 108 membri che proponeva una programmazione secondo l'impostazione del tradizionale Scoutismo Cattolico.
Il documento, come previsto dagli stessi promotori, non fu approvato e, nello sconcerto dei presentatari, venne stracciato tra gli applausi di molti dei presenti (circa 700 persone).

Parte di questi capi, guidati da Attilio Grieco e da Franco Puppini, tutti in possesso di regolare Brevetto di Capo decise di proporsi per condurre uno dei tanti Campi Scuola di primo tempo Esploratori previsti per quell'estate, forti di aver già organizzato e diretto, con la stessa pattuglia, diversi campi scuola nell'ASCI.
L'assemblea regionale bocciò la candidatura ma la pattuglia vede approvare la propria proposta dall'Assemblea Regionale Marchigiana che concesse loro di organizzare un campo nei pressi di Fano.

A tale campo parteciparono una trentina di persone, tra cui circa 20 provenienti clandestinamente dal Lazio e senza il necessario "nulla osta " che concedesse loro di partecipare ad un campo fuori dalla propria regione.

Consci di non poter continuare in questa situazione di clandestinità (nell'aprile di quell'anno alcuni gruppi non allineati erano arrivati a fare un campo di San Giorgio parallelo) il gruppo di capi cominciò a pensare alla creazione di una nuova associazione.

I contatti con gli Scouts d'Europa e la nascita dell'Associazione

A fine gennaio 1975 Perig Géraud Keraod, commissario dell'FSE Francese, si reca a Roma per organizzare un pellegrinaggio per i capi in occasione del Giubileo.

In questa occasione si incontra con Attilio Grieco con cui è in contatto da tempo e a cui chiede aiuto nella organizzazione di tale evento.

Nel settembre dello stesso anno un gruppo di 500 capi, rover e scolte delle associazioni francese, belga e canadese viene in pellegrinaggio a Roma suscitando la curiosità e l'interesse di molti che vedono in questi, in perfetto ordine ed uniforme impeccabile, un esempio di quel tipo di stile scout andato perduto negli ultimi anni.

All'inizio del 1976 il Centro Studi Baden-Powell organizza un incontro a Roma, in questa occasione alcuni capi romani dissidenti hanno occasione di incontrarsi e parlare della situazione ipotizzando la creazione di una associazione che possa confluire nella FSE.

Il 14 aprile di quell'anno un gruppo di capi e capo firma in presenza di un notaio di Roma il primo statuto della "Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici" che venne subito sottoposta all'attenzione della FSE. In poco tempo arriva la risposta positiva e l'invito a registrarsi presso la FSE per poter disporre degli emblemi e distintivi, cosa che avvenne solertemente tanto da poter battezzare la nuova associazione già al Campo di San Giorgio dello stesso anno (23 Aprile) alla presenza di tutti i suoi 420 membri.

La prima espansione

La notizia della nascita della nuova associazione non tarda a spargersi, così confluiscono in questa associazione molte piccole associazioni quali l'"Associazione Gruppi e Ceppi Trevigiani", la "Associazione Indipendente Esploratori Italiani Cattolici" e moltissimi gruppi isolati.

Talvolta alcuni gruppi AGESCI chiedono di entrare nella nuova associazione, in alcune realtà la situazione è già tesa e di fronte a questa prospettiva i contrasti diventano spaccature.

A Roma, Palermo, Reggio Calabria la discussione viene portata in assemblea dove si accendono dibattiti e si assiste ai diversi gruppi che si schierano da una parte o l'altra quando non arrivano a spaccarsi in due.

Tuttavia l'espansione derivò soprattutto alla nascita di nuovi gruppi fondati da capi che abbandonano (quando non avevano già abbandonato per forte disaccordo) i loro gruppi originari e si riuniscono sotto l'insegna della nuova associazione. Si ha così una diffusione a macchia di leopardo condizionata anche dal diverso appoggio dei vescovi: la FSE appena nata ancora non godeva del riconoscimento CEI e, sebbene in alcune realtà vescovi appoggiassero apertamente gli Scouts d'Europa (soprattutto grazie alla credibilità dei capi, spesso già commissari ASCI) in alcune realtà veniva mal vista la spaccatura all'interna dello scautismo cattolico provocata da questa associazione, anche per effetto del "Dossier Scouts d'Europe"[7] diffuso dall'AGESCI.

L'espansione fu comunque notevole e un anno dopo la fondazione l'associazione contava già 2700 soci.

Già nel 1977 comincia la diffusione delle prime pubblicazioni associative: in Aprile esce il primo numero della rivista "Scouts d'Europa" ed in giugno esce "Carnet di marcia" per Scolte e Rovers.

Nello stesso anno avvengono il Primo Campo Mobile Nazionale per Rover sulle Alpi Bellunesi e la prima Route Nazionale Scolte ad Assisi.

L'anno successivo i due eventi si ripetono in occasione del pellegrinaggio Federale promosso dalla UIGSE (primo evento internazionale della nuova associazione) presso il Santuario di Lourdes durante il quale la federazione si consacra alla Madonna.

Gli anni '80

Il decennio 1980 si apre con la prima Rupe d'Assisi, incontro di spiritualità Francescana organizzato dalla Branca Lupetti, evento che si ripeterà successivamente ogni 3 anni.

L'anno successivo il Cardinal Poletti, vicario di Roma e presidente della CEI, riconosce l'associazione a livello diocesano: tale riconoscimento, seppur parziale, è importante perché ufficializza l'esistenza di 2 associazioni Scout nell'ambito cattolico.

Nel 1982 sui monti Ernici (FR) si effettuano il terzo Campo Mobile nazionale Rover e la Terza Route Nazionale Scolte conclusasi in Vaticano.

Nel 1983 l'associazione supera i 10000 iscritti e si registra l'uscita della rivista "Famiglia Felice" per Lupetti e Coccinelle quale pubblicazione autonoma.

Nell'estate del 1984 alcuni riparti dell'associazioni (per un totale di 1000 esploratori e guide) partecipano all'Eurojam dell' Unione Internaziona Guide e Scouts d'Europa organizzato a Chateauroux (Valles) in Francia

Nel 1985 l'associazione viene riconosciuta dal Presidente della Repubblica [8]

Nell'estate 1987 vengono realizzati sui Monti Sibillini (MC) il Quarto campo Mobile Nazionale Rovers e la Quarta Route Nazionale Scolte.

Il decennio 1980 vede due importanti scissioni dall'associazione.

L'associazione aveva nei primissimi anni calamitato tutte le correnti contrarie allo scioglimento dell'ASCI, compresa quella che voleva una rifondazione dell'ASCI stessa.
Chiarita la posizione dell'Associazione che voleva percorrere una nuova strada senza reclamare l'eredità ASCI nei primi anni '80 un gruppo di capi, che riteneva non secondario il recupero integrale di tale eredità (comprendendo anche nome ed insegne) si distaccò dall'associazione fondando la ASGE (Associazione Scouts e Guide d'Europa) che nel 1997 tramutò il suo nome riprendendo la denominazione Associazione Scautistica Cattolica Italiana (ASCI).

Sul finire del decennio, nel 1990 l'Associazione vede una seconda importante scissione: nel distretto Palermo Ovest alcuni gruppi si federano insieme smettendo di censirsi nella FSE e creando l'Associazione Guide e Scouts San Benedetto.

Gli anni '90 e 2000

Gli anni '90 vedono l'associazione impegnata mell'Eurojam 1994 come organizzatrice ed ospitante, tale campo si tiene infatti sui Monti Cimini (Viterbo).

Culmine di tale evento è il 3 agosto quando il Santo Padre Giovanni Paolo II riceve i partecipanti in Vaticano.

Nel 1997 l'associazione organizza un Campo Mobile Nazionale Rover ed una Route Nazionale Scolte sul massiccio centrale in Francia, tale incontro si conclude con la partecipazione dei clan e fuochi alla XVII Giornata mondiale della gioventù di Parigi.

Il 15 ottobre 1998 l'Associazione viene riconosciuta dalla CEI con una lettera del cardinal Camillo Ruini suo presidente.

Nel 2000 in occasione del Giubileo l'associazione prende parte al comitato organizzatore. Durante le giornate precedenti la GMG viene organizzato un campo di servizio per Clan, Fuochi e Capi. I partecipanti vengono dislocati per diversi servizi annessi all'evento per tutta la città di Roma.

Nel 2003 a Zelasko (Polonia) l'associazione partecipa all'Eurojam. Seppur paese ospite l'Associazione italiana ha collaborato attivamente aell'organizzazione di tale evento.

In occasione della GMG del 2005 di Colonia viene organizzato un campo stanziale nei pressi di Bonn per i Rover e le Scolte interessate.

Nell'estate 2007 1300 Rover, Scolte e Capi partecipano al primo Euromoot Federale che si svolge tra Levoca (Slovacchia) e Ceztocowa (Polonia). Anche in questo caso e stato fondamentale l'impegno della associazione italiana nell'organizzazione dell'evento.

L'impegno della associazione all'interno della Unione si vede, oltre che nella partecipazione attiva alla organizzazione degli eventi comuni, nel forte sostegno dato dalla associazione italiano alla nascita e sviluppo delle associazioni nazionali di Ungheria prima e Romania poi. Quest'ultima, sviluppatasi in una delle aree più povere di questa nazione, ha beneficiato dell'aiuto organizzativo, formativo ed economico della associazione italiana, concretizzatasi in diverse iniziative in cui tutti i soci hanno dato il loro supporto nella crescita della Associazione sorella.

L'inserimento dell'"Associazione Guide e Scouts d'Europa Cattolici" nel panorama dello scautismo Italiano e Mondiale

le difficoltà iniziali

Una delle prime preoccupazioni degli Scouts d'Europa è quella di intraprendere contatti, seppur informali, con l'AGESCI, al fine di evitare scontri.

Tale tentativo cade nel vuoto in quanto nel 1976 le due associazioni pubblicano un documento ciascuna che, seppur nelle presentazioni si dichiarano lontani dalla volontà di giudicare, sono nei fatti velenosi è taglienti.

Il 26 agosto 1976 l'AGESCI propone il "Dossier Scouts d'Europe"[9] in cui vengono commentati stralci di documenti della FSE francese e si presume una vicinanza di questa agli ambienti estremi del vescovo Lefebvre [10]

Di risposta la FSE rilasciò un documento intitolato "A proposito del DOSSIER SCOUTS D'EUROPE diffuso dal comitato centrale AGESCI" in di precisazione e smentita del documento precedente e che continuava con importanti critiche sull'operato particolare (riguardo la circostanza) e generale dell'AGESCI.

Tale "incidente diplomatico" costituì per lungo tempo motivo di risentimento tra le due associazioni.

A seguito del riconoscimento della FSE nella diocesi di Roma il 6 marzo 1986 si riunì per la prima volta la Commissione Paritetica di AGESCI ed FSE. Tale commissione fu volutamente fortemente dalla CEI con lo scopo di confrontare le associazioni nelle strutture, nel metodo, nella chiesa e nel mondo attuale per giungere ad una riconciliazione.

Tra il 1986 e il 1987 le due associazioni si incontrarono 7 volte senza però successo grande successo in quanto si ottiene semplicemente il chiarimento delle reciproche posizioni senza però aprire un dialogo: l'AGESCI ritiene che non ci siano tra le due associazioni differenze tali da giustificare l'esistenza della seconda associazione e ne propone il riassorbimento, la FSE al contrario ribadisce la sua identità metodologica e strutturale e chiede un riconoscimento bilaterale e la creazione di un segretariato che costituisca un raccordo tra le due associazioni e rappresenti entrambe le associazioni nel mondo cattolico.

Non arrivando ad un accordo la commissione entra in stallo e termina i suoi lavori.

1990-1993 La mediazione del Centro Studi Baden-Powell

Il dialogo riprende solo nel 1990 quando il Centro Studi Baden-Powell organizza un convegno "Italia Europa 1992: una sfida per lo scautismo Italiano" alla quale viene invitato il Commissario Esecutivo Europeo dell' OMMS Dominique Bénard.

A seguito di ciò il 19 febbraio 1991 l'associazione presenta ufficiale domanda di affiliazione alla Federazione Italiana dello Scautismo [11]. Tale domanda inizialmente non ottiene nessuna risposta, così il 18 maggio 19892 il Centro Studi Baden-Powell manda una lettera di sollecito alla presidente federale e ai rappresentanti delle due associazioni membre.

Il 17 ottobre 1992 il nuovo presidente della Federazione Italiana dello Scautismo (FIS) Walter Bazzeno risponde negativamente alla domanda di affiliazione affermando che l'associazione richiedente non soddisfa i requisiti richiesti dallo statuto FIS[12].

A tale risposta segue una seconda richiesta di affiliazione in cui viene richiesto alla FIS di chiarire quali requisiti non siano rispettati ed indicare quali cambiamenti debbano essere intrapresi dalla Associazione per potervi aderire [13], nello stesso giorno, tramite una missiva indirizzata al Centro Studi Baden-Powell (4 dicembre 1992) viene chiarito che l'affiliazione dipende, oltre che dall'adempimento dello statuto, dalla approvazione unanime delle associazioni membre.

A seguito di ciò prende il via uno scambio personale tra il presidente della FIS Bozzano e il presidente della F.S.E. Domenico Pezzato al fine di trovare una soluzione al problema.

Nello stesso periodo il Centro Studi Baden-Powell riprende i contatti con il Commissario Esecutivo Europeo dell' OMMS Dominique Bénard informandolo sulla situazione venutasi a creare e chiedendo un intervento propositivo che possa condurre ad una soluzione. A seguito di ciò si viene a creare uno scambio epistolare tra questi e i rappresentanti di FSE ed AGESCI.

Nel marzo 1993 Mario Sica, successivamente ad un lavoro di confronto con lo stesso Dominique Bénard, presenta congiuntamente ad Enrico Cellentani una mozione contenente una bozza di documento di intesa e reciproco riconoscimento tra AGESCI ed FSE che potesse favorire l'ingresso della FSE nella Fraternità Mondiale dello Scautismo. Tale documento viene presentato il al Consiglio Generale AGESCI del 30 aprile 1993 ma non viene votato per mancanza di tempo e ritirato nel successivo incontro del 22/23 maggio.

Il 29 maggio dello stesso anno delegazioni delle due associazioni si incontrano a Milano alla presenza di una delegazione del CNGEI. In tale incontro viene richiesta come condizione per la creazione di un collegamento stabile tra le due associazioni l'allontanamento degli Scouts d'Europa Italiani dalla UIGSE-FSE, il rifiuto della FSE segna la bocciatura del progetto Sica-Cellentani.

1994-2000 La mediazione della Chiesa e la rappacificazione dello "scautismo cattolico italiano"

In occasione dell'Eurojam 1994 organizzato dalla Associazione Italiana viene invitato papa Giovanni Paolo II a presenziare a tale evento.

Al ricevimento di tale invito la Santa Sede chiede parere alla Conferenza Internazionale Cattolica dello Scautismo che esprime parere contrario [14] e trasmettendo al Pontificio Consiglio per i Laici il "Dossier Scouts d'Europe". Nonostante le indicazioni date dal CICS il Santo Padre ricevette i 7500 all'Eurojam in Vaticano il 3 agosto.

Pochi mesi dopo, nel novembre dello stesso anno, all'Assemblea Associativa degli Scouts d'Europa vengono invitati per la prima il presidente FIS Walter Bozzano e il Capo Scout AGESCI Franco la Ferla, in risposta l'anno successiva in occasione di un incontro nazionale per lupetti e coccinelle con il Papa organizzato dall'AGESCI l'invito viene esteso anche agli iscritti degli Scouts d'Europa.

Nel 1997 Mons.Antonelli, Segretario Generale della CEI convoca le dirigenze associative di AGESCI ed FSE per promuovere iniziative comuni tra cui l'istituzione di una nuova Commissione che possa consentire la ripresa di colloqui stabili.

Nel 1997 viene promosso un convegno nazionale unitario per gli Assistenti delle due associazioni, nello stesso anno, in occasione della GMG di Parigi, una rappresentanza delle Guide e Scouts d'Europa viene invitata ad una via crucis organizzata dalla FIS.

In una lettera congiunta delle dirigenze AGESCI ed FSE datata 27 luglio 1999 che, olte a costituire un invito a tutti i gruppi a collaborare serenamente e fraternamente, afferma che "non si giustificheranno passaggi da un'Associazione all'altra segnati da polemiche o da rotture di rapporti personali e comunitari", tale documento costituisce una importante presa di posizione delle due associazioni verso quei capi le cui discordie personali hanno costituito motivo di attrito tra le due associazioni.

All'interno della celebrazione del Giubileo 2000 due importanti eventi sigillano la rappacificazione delle due associazioni: nell'agosto 2000, all'interno della staffetta che porta la Croce dell'Anno Santo a Roma, a Castel d'Elia (VT) avviene il passaggio tra una rappresentanza di Rover e Scolte dell'AGESCI e una della FSE e all'interno della GMG la CICS e CICG invitano gli Scouts d'Europa ad una veglia di preghiera da loro organizzata. Quest'ultimo, oltre ad un significativo successo del lavoro svolto delle due associazioni, rappresenta un importante passo in avanti sul piano internazionale nella risoluzione dei rapporti tra CICS e UIGSE-FSE che, abbandonate le posizioni di antitesi, dal 2003 coesisteranno come rappresentanti dello Scautismo Cattolico nel panorama internazionale.

Negli anni successivi, sulla scia delle iniziative promosse e sulla spinta dei due commissariati associativi, si registra un aumento delle iniziative comuni soprattutto a livello locale.

Note

  1. si intenda l'ASCI fino al decennio 1960 incluso
  2. il termine "Rupe d'Italia" è talvolta utilizzato per indicare l'Akela d'Italia (dalla rupe d'Italia giunge una voce) o in altri casi la Pattuglia Nazionale
  3. il Consiglio Nazionale è organo eletto composto da capi brevettati.
    Questi vengono eletti in parte su base regionale (uno o più consiglieri per regione in base al numero di iscritti in data regione) e in parte su canale nazionale.)
  4. il Novizio Rover non fa parte del Clan inteso come "comunità di Rover", è parte a tutti gli effetti del Clan quale "unità scout"
  5. nel 1972 a Modena un gruppo di capi dell'ASCI contesta la dedicazione di una piazza a Baden-Powell (voluta dal MASCI locale) accusando B-P di militarismo - [Esperienze e Progetti - Centro Studi Baden Powell - numero 70 pagina 50
  6. Scout - Proposta Educativa - n.2 1976
  7. Il "Dossier Scouts d'Europe" è un documento che proviene dal Comitato Centrale dell'AGESCI stilato da Mario Sica (allora responsabile dei rapporti esteri dell'AGESCI)che si propone di analizzare la nuova situazione venutasi a creare con la nascita della nuova "Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici".
    Tale documento più che commentare l'Associazioni Italiane si sofferma su quella francese della quale vengono commentati stralci di documenti e si riportano vari documenti a questa critica.
  8. Il Presidente della Repubblica firma il decreto di riconoscimento ed approva lo Statuto dell'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici (Gazzetta Ufficiale n. 133 del 7-6-1985. Decreto n. 240).
  9. Il "Dossier Scouts d'Europe" è un documento che proviene dal Comitato Centrale dell'AGESCI stilato da Mario Sica (allora responsabile dei rapporti esteri dell'AGESCI)che si propone di analizzare la nuova situazione venutasi a creare con la nascita della nuova "Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici". Tale documento più che commentare l'associazione Italiane si sofferma su quella francese della quale vengono commentati stralci di documenti e si riportano vari documenti a questa critica.
  10. nel Dossier Scouts d'Europe leggiamo Scelta religiosa e scelta politica della FSE ci appaiono inserirsi nella corrente di pensiero reazionario e anti-rivoluzionario sempre viva in Francia, che si riallaccia alla tradizione e agli scritti dei Bonald, dei Maistre, dei primo Lamenois, del primo Chateaubriand, di Charles Maurras, dell'Action Francaise, e che trova, nel campo ecclesiale, un epigono nel caso dell'ex vescovo di Dakar e di Tulle, Mons. Lefebvre.. Tale documento venne diffuso principalmente tra i sacerdoti ed i vescovi. Questo venne pubblicato quando già i dirigenti della FSE francese avevano pubblicamente preso posizione a favore della Chiesa ufficiale contro il vescovo Lefebvre.
  11. protocollo 69/7/91 dell'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici
  12. Prot./ris. 17-10-92 della Federazione Italiana dello Scautismo
  13. prot 257 del 1992 dell'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici
  14. Lettera del Segretario CICS Zanolini al card.Pironio e al card.Re del 2 marzo 1994


Bibliografia