Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani

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Associazione scout
MASCI
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Caratteristiche
Ambito Italia
Affiliazioni ISGF
Numero censiti 6000
Religione cattolica
Fondazione
Fondatori Mario Mazza
Data fondazione 1954
Contatti
Segretario Nazionale Domenico Cotroneo
Assistente Nazionale Padre Guido Licchiari
Presidente Nazionale Massimiliano Costa
Indirizzo Via V.Picardi, 6 - 00197 Roma
Email sede@masci.it
Telefono 06 8077047
Fax 06 8077377
Sito web



Il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI) è un'associazione cattolica di scautismo adulto.

Storia

Passato il periodo della ricostruzione dello scautismo giovanile (che era stato cancellato dal fascismo per dare spazio alle organizzazioni di regime e perché gli ideali fascisti mal si conciliavano con quelli scout), Mario Mazza, uno dei fondatori dell'ASCI, intuì che passati gli anni del periodo educativo, anche coloro che non avessero avuto, o potuto, per qualsivoglia motivo, fare il servizio di educatori nel movimento, avrebbero potuto voler continuare a vivere l'avventura scout.

Inizialmente ciò avvenne attraverso le Compagnie dei Cavalieri di San Giorgio, composte da soci adulti dell'ASCI. Poi nel 1954 nacque un'associazione apposita, il MASCI, appunto. Da quell'idea si sviluppò un movimento di adulti, inizialmente tutti provenienti dallo scautismo giovanile, con il requisito di aver preso la partenza nell'ASCI (dunque solo ragazzi e uomini). Man mano l'ambito del MASCI si allargò fino ad accogliere anche altri adulti che si riconoscevano nel modello educativo proposto da Baden-Powell, anche non passati dall'ASCI, e soprattutto aprendosi anche alle donne.

Il 23 ottobre 2004 Papa Giovanni Paolo II ricevette in udienza generale in Piazza San Pietro sia il MASCI che l'AGESCI. Il MASCI celebrava il cinquantesimo anniversario della fondazione, mentre per l'AGESCI era il trentesimo anniversario della fusione di ASCI ed AGI.

Relazioni istituzionali

Il MASCI appartiene alla International Scout and Guide Fellowship (ISGF), organizzazione analoga all'Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (OMMS/WOSM) e all'Associazione Mondiale Guide ed Esploratrici (AMGE/WAGGGS) per lo scautismo adulto. In Italia l'unica associazione riconosciuta dall'ISFG è il MASCI. Esso collabora con la Federazione Italiana dello Scautismo e l'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani[1]

Dal 2000 è presente anche una Comunità a San Marino, formata da adulti già appartenenti all'Associazione Guide Esploratori Cattolici Sammarinesi (AGECS).

Organizzazione

Oggi il MASCI è diffuso in tutta Italia ed ha una sua struttura propria. L'unità di base a livello cittadino è la comunità, guidata da un Magister. Poi vi è la struttura regionale guidata dal Segretario Regionale, coadiuvato da un Assistente Ecclesiastico Regionale. Alcune regioni sono divise in Zone, a capo delle quali vi è il Responsabile di Zona, referente del S.R. per quella determinata area della regione: questa divisione è necessaria in regioni particolarmente grandi o con un numero troppo elevato di comunità. Il Responsabile di Zona è comunque una figura priva di potere decisionale e operativo e funge solo da collegamento fra le comunità e la Regione.

A livello nazionale il MASCI si compone del Consiglio Nazionale (CN), organismo decisionale, e del Comitato Esecutivo (CE), organismo operativo. Il CN è composto da 10 membri eletti dai delegati delle comunità durante l' Assemblea Nazionale (che si tiene ogni tre anni) e da tutti i Segretari Regionali. Durante l'Assemblea Nazionale vengono eletti anche il Segretario Nazionale ed il Presidente Nazionale. Inoltre importanti all'interno del movimento sono le figure dell'Assistente Ecclesiastico Nazionale e del Segretario Internazionale.

Il MASCI ha un proprio organo ufficiale, il mensile Strade Aperte, il cui direttore fa parte di diritto del Consiglio Nazionale e del Comitato esecutivo.

Campi di attività

Le singole comunità agiscono in diversi campi del volontariato, dalla protezione civile, al sostegno allo scautismo giovanile, ad attività di impegno sociale sia locali che di sostegno a progetti nei paesi in difficoltà. Sono da menzionare interventi nelle zone terremotate o alluvionate, il recupero di aree di protezione ambientale, la partecipazione a diversi progetti in Albania e almeno quattro progetti di sostegno in diverse zone dell'Africa (Burundi, Kenya, Eritrea, Tanzania e Mali).

Note

  1. Come stabilito nell'articolo 24 dello statuto.

Collegamenti esterni