Via del sale: differenze tra le versioni

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*[http://www.laviadelsale.provincia.pv.it/ La via del sale lombarda]
*[http://www.laviadelsale.provincia.pv.it/ La via del sale lombarda]
*[http://www.avissannazzaro.it/AvisAido/FotoGallery/viadelsale2007/viasale.html Galleria Fotografica dell'attraversata compiuta dal Gruppo Sportivo AvisAido di Sannazzaro (Lomellina)]
*[http://www.avissannazzaro.it/AvisAido/FotoGallery/viadelsale2007/viasale.html Galleria Fotografica dell'attraversata compiuta dal Gruppo Sportivo AvisAido di Sannazzaro (Lomellina)]
*[http://www.parks.it/parco.antola/ parco monte Antola]


[[Categoria:Itinerari]]
[[Categoria:Itinerari]]

Versione delle 14:49, 5 ago 2008

La via del sale era un tracciato che anticamente alimentava il commercio del sale. Non esisteva un'unica via del sale; i vari popoli emiliani, lombardi e piemontesi avevano ognuno la propria rete di sentieri e collegamenti per portare le merci, principalmente lana ed armi, verso il mare e recuperare il sale, allora prezioso per la conservazione degli alimenti.

Mettendo in comunicazione la Pianura padana con la Liguria o i territori francesi della Provenza, permetteva il commercio di questo materiale prezioso, elemento indispensabile per l'alimentazione e la conservazione dei cibi, di difficoltoso reperimento nelle regioni del settentrione lontane dal mare.

  • La vie del sale emiliane percorrevano la val Trebbia e la val di Taro.
  • La via del sale lombarda seguiva tutta la valle Staffora (provincia di Pavia), percorreva il crinale che divide la val Borbera (provincia di Alessandria) dalla val Boreca (provincia di Piacenza) passando per il monte Antola per scendere in val Trebbia, a Torriglia, punto di incontro con i tracciati piemontesi ed emiliani e da lì raggiungeva agevolmente Genova.
  • Una delle vie del sale piemontesi metteva in comunicazione il territorio saluzzese con il Delfinato e la Provenza, in Francia, attraverso il tunnel del Buco di Viso.
  • L'asse sud-nord utilizzava i valichi alpini e permetteva al sale che transitava sul territorio italiano di superare le Alpi: ne è un esempio la Stockalperweg che, da Domodossola, risaliva la Val Bognanco, superava il Passo del Sempione e scendeva a Briga, in Vallese (Svizzera).

Storia

Dopo la caduta dei Longobardi a opera di Carlo Magno, il Sacro Romano Impero costituì i feudi imperiali con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare; assegnò questi territori a famiglie fedeli che dominarono per secoli questi feudi, controllando le vallate e garantendo, in cambio di gabelle, la sicurezza dei convogli.

Ove possibile, nella pianura, si preferiva effettuare il trasporto per via fluviale per limitare i costi, medianti grandi chiatte che arrivavano a trasportare anche 60 tonnellate di sale per carico.

Il trasporto su terreni accidentati veniva effettuato a dorso di mulo poiché le strette e disagevoli mulattiere che si inerpicavano sui pendii e nelle valli non permettevano il passaggio di carri.

Oggi le vie del sale, perso il loro valore commerciale, sono divenute meta di escursioni e trekking, snodandosi in ambienti integri e di particolare interesse naturalistico.

Nel Vallese, per facilitare il trasporto del sale venne addirittura costruito un canale, il Canale Stockalper, nella valle del Rodano.

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