Pattuglia libera

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Squadriglia libera / Pattuglia Libera

Una pattuglia libera / squadriglia libera (a seconda delle associazioni) è un nucleo di ragazzi o ragazze che si stanno avvicinando allo scautismo, ma che sono ancora in numero troppo esiguo per formare un nuovo reparto. Di solito si tratta di ragazzi/e che abitano tutti nella stessa zona, dove non esiste ancora un gruppo scout e perciò si appoggiano al reparto più vicino geograficamente, condividendone gran parte delle attività.

In Italia è prevista dal CNGEI e dalla FSE; negli anni '60 e '70 era prevista anche dall'ASCI che l'aveva introdotta ispirandosi all'esperienza degli Scouts de France.

La Squadriglia /Pattuglia Libera, ha una sede propria, è guidata da un Capo Squadriglia / Pattuglia ed è collegata a un Riparto Pilota, oppure a una “Rete” di Squadriglie Libere, è supportata da un Aiuto Capo che assicura i contatti con il Riparto Pilota, oppure dal Capo della Rete di Squadriglie Libere. Certamente il progetto futuro è di dare vita ad una seconda Squadriglia e quindi a un Riparto. La Squadriglia gode di una autonomia molto ampia con il supporto a distanza di un Aiuto Capo, o del Capo della Rete. L‟Aiuto Capo, o il Capo della Rete, dovrà essere preparato, ben consapevole dei suoi compiti, attrezzato per una situazione del tutto speciale e che richiede una capacità differente rispetto a un Riparto ordinario. Infatti in questo caso egli deve saper essere ancora di più il consigliere e la guida del Capo Squadriglia, deve saperlo far lavorare in maniera molto autonoma, ma senza sostituirsi a lui, così come il Capo Squadriglia deve saper fare altrettanto con i relativi Squadriglieri per i rispettivi incarichi e posti d‟azione, che devono avere una importanza fondamentale nelle attività.

Le origini

Le Squadriglie Libere in Francia sono una ‟ideazione" di Michel Menu, Commissario Nazionale Esploratori degli “Scouts de France” negli anni '40 e '50. Constatando un calo di interesse dei ragazzi e una diminuzione degli iscritti, Menu pensò ad alcune nuove iniziative per rivitalizzare la Branca Esploratori. Una di queste iniziative fu il lancio delle Squadriglie Libere, nate fra l‟altro con lo scopo di proporre lo Scautismo anche in quelle zone dove non esisteva un Riparto. Intorno agli anni '60 dalla Francia arrivò anche nell'ASCI l'idea delle Squadriglie Libere, che con l'"Operazione Brownsea" ebbero una certa diffusione, contribuendo allo sviluppo dell‟associazione, anche tramite sussidi e articoli sulla stampa associativa specificamente dedicati a questa proposta. Si raccoglieva, e si adattava in parte alla realtà nazionale, quella che era l'idea sviluppata dallo scautismo cattolico francese, gli Scouts de France. Si pensava così di mettere in rete più squadriglie libere (presenti in paesi vicini, o in parrocchie vicine), che assieme avrebbero potuto garantire una vita di Riparto, oppure di far nascere squadriglie libere, autonome e affidate ad un capo squadriglia maturo e seguite da un rover /aiuto capo, promosse da un Riparto già avviato, che così avrebbero poi potuto far sorgere a loro volta nuovi Riparti scout. La proposta in qualche modo fu poi trascurata nel periodo della "contestazione", e non più ufficialmente formalizzata alla nascita dell'AGESCI. L'ASCI aveva previsto un particolare distintivo per le Squadriglie libere: una fettuccia rossa, con la scritta Sq.L. in giallo, da inserire sulle spalline della camicia scout.

Squadriglia libera.jpg

Nel CNGEI

Nel CNGEI si chiama Pattuglia Brownsea ed ogni reparto può gestirne un massimo di due. È inoltre necessario che uno dei capi dello staff abiti nelle immediate vicinanze di questi ragazzi/e e che il gruppo e la sezione abbiano in progetto di creare in tempi brevi un nuovo reparto nel comune di residenza della/e pattuglia/e stessa/e.

Il reparto che ha al proprio interno una o due pattuglie Brownsea può attaccare al proprio guidone di reparto un guidoncino appositamente realizzato, che deve però togliere dopo un periodo massimo di due anni o all'atto della costituzione del nuovo reparto. Il guidoncino viene richiesto al commissario regionale (CReg) e l'autorizzazione a fregiarsene è data dopo la presentazione, da parte dello staff del reparto, coadiuvato dal consiglio di gruppo, di una relazione con allegati il progetto di sviluppo della sezione e il piano di gruppo. Per l'autorizzazione il CReg sente il parere della consulta regionale e dell'incaricato regionale (IR) ed informa il commissario nazionale di Branca E (CNazE). Al termine del percorso il CR'IR rilasciano un diploma che attesta il cammino realizzato e inviano breve relazione finale di verifica dello strumento al CNazE. Il guidoncino è abbinato ad un diploma che attesta il cammino intrapreso.

Nelle Guide e Scouts d'Europa Italiani FSE

Gli FSE Scouts d'Europa italiani dalla loro nascita, nel 1976, hanno recepito dall'ASCI l'idea della Squadriglia Libera. Nella Branca Esploratori e nella Branca Guide, organizzata in Riparti e rivolta a ragazzi di 11-16 anni, se è presente una sola Squadriglia (per mancanza di ragazzi o nel caso di un Gruppo in formazione), questa prende il nome di "Squadriglia Libera", facendo riferimento al Riparto più vicino ad essa (detto anche Riparto Pilota).

Nella Associazione italiana della FSE le Squadriglie Libere sono previste dalle Norme Direttive della Branca Esploratori, anche se non hanno avuto uno sviluppo apprezzabile, a parte alcune eccezioni, come ad esempio quella delle Squadriglie Libere lanciate anni fa nelle Marche da Piergiorgio Mingo. Questa situazione ha fatto sì che nella Associazione italiana non siano molto diffuse le conoscenze e le esperienze sulle Squadriglie Libere e, anzi, si fa spesso confusione con il termine di Squadriglia Libera, perché con tale denominazione si vengono a designare cose anche molto differenti tra di loro e che Squadriglie Libere proprio non sono. Ad esempio, un Riparto che, ad un certo momento della sua esistenza, si è ridotto talmente di numero da essere composto da una sola Squadriglia non è una Squadriglia Libera ma un Riparto composto (ahimè) da una sola Squadriglia. Anche un nuovo Riparto che sta nascendo è, ovviamente, costituito da una sola Squadriglia, ma anche in questo caso non è corretto parlare di Squadriglia Libera. In entrambe queste situazioni ci si trova in presenza, oltre che di una Squadriglia, anche di un Capo Riparto dedicato a quella sola Squadriglia e a volte anche di un Aiuto e quindi non sono Squadriglie Libere ma Riparti in (speranzosa) formazione.

L'esperienza francese e polacca della FSE

Nella Federazione FSE, la proposta è molto strutturata e attiva nella Associazione francese e in quella Polacca. I francesi, in particolare, prevedono un fazzolettone apposito (nero con una strisciolina blu) per tutte le Pattuglie Libere, che sono riunite in una struttura di appoggio e di promozione, la "Réseau de l'Araignée", in italiano "Ragnatela / rete del ragno"(con assistenza continua di capi - allo scopo appositamente incaricati-, e campi nazionali e regionali dedicati alle Pattuglie Libere).

Il sistema della "Araignée" di Squadriglie (Pattuglie) Libere della FSE è attualmente utilizzato in Francia con il "riparto don Bosco", in Polonia ed in Bielorussia.

L’Araignée

Dal 1979 esiste nell’associazione degli Scouts d’Europa francesi una “Rete” di Squadriglie Libere, denominata “Araignée”, letteralmente “Ragnatela”, che ha come Patrono San Michele Arcangelo ed è affidata a un Capo permanente (cioè retribuito), interamente dedicato ad essa. Dal 1979 a oggi sono state lanciate in tutta la Francia più di 700 Squadriglie Libere. Oltre un centinaio di esse ha dato vita a un Riparto. Attualmente le Squadriglie Libere sono una quarantina, dislocate su tutto il territorio francese e una in Svizzera. Alcune di esse sono state lanciate quest’anno, altre esistono da più anni. La Squadriglia Libera che esiste da maggior tempo, funziona da circa 7-8 anni. L’obiettivo di una Squadriglia Libera è duplice: proporre lo Scautismo a ragazzi desiderosi di realizzarlo, ma impossibilitati a farlo per mancanza di un Riparto nelle vicinanze e dare vita ad un nuovo Riparto nel giro di qualche anno. Questo secondo obiettivo a volte viene raggiunto, a volte no. Tuttavia, anche se dopo un certo tempo di funzionamento la Squadriglia termina le sue attività, si è comunque data la possibilità a dei ragazzi di vivere l’avventura dello Scautismo e di beneficiare della sua formazione.

Come funziona

Le attività, come per qualunque Squadriglia, sono costituite da riunioni, uscite di una giornata, uscite con pernottamento. In funzione del livello delle Squadriglie, il Capo della Rete stabilisce delle linee generali per i programmi e il Capo Squadriglia organizza le differenti attività. Quando avrà acquisito maggiore esperienza, il Capo Squadriglia potrà modificare il contenuto di alcune attività, d’accordo con il Capo della Rete. Per ogni attività, e in particolare per le uscite, il Capo Squadriglia prepara un programma e, al termine, fa un rendiconto (lettera, mail, telefono) al Capo della Rete per consentirgli di disporre di elementi per continuare a far progredire la Squadriglia. Il ritmo delle attività varia molto da una Squadriglia ad un’altra, da un minimo di 2 fino a 6 attività al mese. La media si mantiene fra 3 e 4 attività al mese, ma vi sono anche Squadriglie che effettuano un numero maggiore di attività con una riunione settimanale e altri incontri. Non deve meravigliare il numero basso di attività rispetto al numero di attività di una nostra Unità italiana, perché in Francia l’abitudine è questa, non solo per i Riparti ma anche per le Unità delle altre Branche. La Squadriglia Libera porta un fazzoletto nero (vecchia tradizione francese) con una righina blu (colore della Vergine).

Attività della Rete

Fra settembre e ottobre il Capo della Rete, realizza una riunione con i genitori di ognuna delle Squadriglie Libere esistenti. Per più di un mese egli è in giro per la Francia, in auto, realizzando incontri con i ragazzi e riunioni con i loro genitori, ospite delle varie famiglie per il pernottamento. A inizio novembre in Francia vi è una settimana di vacanza e il Capo della Rete organizza un campo per tutti i Capi e i Vice delle Squadriglie Libere, allo scopo di fornire loro un’occasione di formazione e di incontro. Nel corso di questo campo, per i Capi Squadriglia viene maggiormente curato l’aspetto animazione-gestione, mentre ai Vice viene proposta essenzialmente una formazione sulle tecniche di Classe. Questo facilita una certa complementarietà fra i due al loro ritorno a casa, perché il Capo Squadriglia sarà stato reso maggiormente capace di guidare appropriatamente la Squadriglia, mentre il Vice avrà acquisito una maggiore esperienza nella tecnica scout. Non deve trarre in inganno il termine “animazione-gestione” perché, anche se è prevista qualche brevissima chiacchierata, la formazione dei Capi Squadriglia avviene in massima parte in maniera pratica.

Il progetto “PuSZcza” in Polonia

Il progetto “PuSZcza” (foresta), è un progetto della Associazione Polacca della FSE che riunisce le squadriglie libere in una unica “rete”, sullo stile della "Araignée" francese. Nell'estate 2010, ad esempio, il “riparto nazionale” ha vissuto il campo estivo tra il 4 ed il 21 luglio a Blotnica con quasi 100 esploratori mentre il “riparto di distretto” di Dolny Śląsk ha vissuto un campo a parte con 30 esploratori. Il progetto PuSZcza nasce nel 2003 e ha visto il sorgere di tante squadriglie libere.

Nel 2010 il progetto comprendeva 43 squadriglie libere in 35 città, e dal 2011 il riparto nazionale è stato affiancato da 4 “riparti” regionali (oltre il già esistente Dolny Śląsk che si organizzano autonomamente da un paio d'anni)..

Un progetto simile esiste anche al femminile con il nome di BluSZcz (Edera) che è anch'esso in crescita e ha svolto un campo estivo nazionale. Dal progetto PuSZcza è nato anche un clan che conta oggi 15 rover.