Ortografia dei termini scout

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bussola Nota disambigua - Questa voce contiene l'ortografia dei termini scout. Se stai cercando i vocaboli tecnici tipico del mondo scout, vedi Gergo scout.

Questa voce documenta l'uso corrente fra le principali associazioni scout di lingua italiana. Per dettagli maggiori sulle singole parole o espressioni, vedete, quando presenti, le voci relative.

Scout o Scaut

La prima disputa terminologica è fra Scout e Scaut.

In Italia si usa quasi universalmente la forma Scout. Negli anni settanta fece capolino ogni tanto la forma Skaut (vista ad esempio su un calendario stampato insieme da ASCI ed AGI), ma non attecchì.

Oggi l'Assoraider usa la forma Scaut, ed è l'unica associazione italiana di rilevanza nazionale a farlo.

In Svizzera il MSS ha deciso attorno al 2000 di standardizzare la terminologia usando la forma Scaut, ma nel 2007 è tornato indietro ed ora usa di nuovo Scout.

In questa voce si userà sempre la forma Scout, tranne quando si farà riferimento esplicitamente all'Assoraider.

E il plurale?

Scout è una parola straniera, dunque quando viene incorporata in una frase in lingua italiana va considerata neutra ed invariante, così come avviene ad esempio, con parole come film e sport.

Pertanto, andrebbe mantenuta uguale anche al plurale.

Tuttavia, molte associazioni usano "Scouts", spesso anche nel proprio nome (ad es. l'AGESCI, l'ASCI, la FSE).

C'è un approfondimento sull'utilizzo dei termini inglesi sul sito dell'Accademia della Crusca, nella sezione delle Domande ricorrenti, alla voce Plurale dei forestierismi non adattati. Poiché scout è un termine che si può considerare oramai acquisito alla lingua italiana, non prende la s nel plurale.

In realtà qualcuno sostiene che Scout sia una parola invariante quando è usata come aggettivo, mentre si usa il plurale scouts quando è un sostantivo. Esempi (secondo questo punto di vista):

  • Gli scouts
  • I campi scout

Se si usa la forma Scaut, come fa l'Assoraider, a maggior ragione, non va aggiunta nessuna S per fare il plurale.

Scout e Guide

Storicamente, Robert Baden-Powell ha fondato due movimenti separati, quello degli Scout (per i ragazzi) e quello delle Guide (per le ragazze). A livello internazionale, i due movimenti sono tuttora separati e strutturati in due organizzazioni diverse: l' Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (OMMS) e l' Associazione Mondiale Guide ed Esploratrici (AMGE). Negli anni settanta l'OMMS ha iniziato ad ammettere anche le ragazze, che oggi costituiscono una percentuale rilevante in molte associazioni nazionali. Da quel momento, l'espressione Boy Scout è entrata in disuso, tanto che oggi si parla praticamente solo di Scout.

Anche l'AMGE ora ammette ragazzi, ma solo dagli anni novanta e comunque pochissime associazioni nazionali hanno fatto uso di questa possibilità.

Molte associazioni nazionali, specialmente in Europa, appartengono contemporaneamente sia all'AMGE che all'OMMS. Questo significa che i ragazzi vengono censiti nell'OMMS e le ragazze nell'AMGE. Queste associazioni sono dette SAGNO (Scout And Guide National Organizations). La FIS (di cui fanno parte AGESCI e CNGEI), l'AGECS, e il MSS sono tutte SAGNO.[1]

Nelle organizzazioni mondiali che non risalgono direttamente a Baden-Powell ma sono state create dopo la sua morte, solitamente le due componenti appartengono allo stesso organismo, anche quando sono mantenute separate le due identità, come ad esempio nell'UIGSE.

Quando si parla del movimento femminile nel suo complesso si usa il termine "Guidismo", anche se alcune associazioni appartenenti all'AMGE parlano di "Girl Scouts" o un'espressione equivalente nella lingua locale.

Quando si descrive tutta la schiera di seguaci del metodo di Baden-Powell è dunque opportuno parlare di "Scout e Guide" (o meglio ancora di "Guide e Scout"). Quando si fa riferimento alle singole associazioni non sempre la distinzione viene mantenuta.

Nell'AGESCI, nell'AGECS, nella FIS e nella FSE la distinzione fra Guide e Scout viene sempre ricordata. Nell'Assoraider e nel CNGEI si usa solo il termine Scout (o Scaut), oppure si parla di Esploratori (ed Esploratrici) anche riferendosi al movimento nel suo insieme. Nell'ASCI e nell'AGI, in quanto associazioni monosessuate, il problema non si poneva. Nel MASCI si parla di Adulti Scout indipendentemente dal sesso. Nel MSS si parla di Scout per entrambi i sessi.

Nelle associazioni che mantengono la distinzione fra Scout e Guide è considerato inappropriato usare espressioni come "una scout".

Scout o Boy Scout?

Alla sua nascita, il movimento iniziò ad usare il termine boy scout (senza trattino). Il termine boy serviva per caratterizzare in senso giovanile questo movimento (che si rivolge ai ragazzi e non agli adulti), e non per indicare che si rivolgeva solo al sesso maschile. Infatti solo nel 1909 una circolare della Boy Scouts Association disse di sospendere tutte le iscrizioni di ragazze, e fino ad allora non poche ragazze erano entrate nell'associazione.

In seguito, nacque la Girl Guides Association con finalità analoghe per le ragazze, e stante il diverso termine utilizzato (scout - guide) non vi era motivo di rinforzarne la caratteristica maschile o femminile con il termine "boy" o "girl" che, appunto, si riferiva alla fascia d'età prima che al sesso.

Invece, in quelle nazioni dove il movimento femminile scelse di usare il termine "scout", come ad esempio le Girl Scouts of the USA, il termine boy o girl serviva anche a distinguere le due associazioni in base al sesso.

In Gran Bretagna l'espressione venne mutata in "scout" in seguito al cosiddetto Advance Party Report, che nel 1966 suggerì numerose riforme dell'associazione (che mutò nome in The Scout Association). In altre nazioni (fra cui l'Italia) è caduto in disuso dagli anni 70, cioè quando la maggior parte delle associazioni ha iniziato ad avere soci di entrambi i sessi (anche se con modalità diverse).

L'espressione boy scout è talvolta ancora usata all'estero in associazioni esclusivamente maschili (specialmente negli USA).

In Italia il termine boy scout (spesso erroneamente scritto con un trattino) viene utilizzato prevalentemente con una accezione derisoria o da chi non conosce il movimento.

Scautismo o Scoutismo?

Fortunatamente il movimento Scout è un movimento di pace. Se così non fosse, il sangue sarebbe scorso a fiumi per la disputa fra i sostenitori di ciascuno di questi due termini. Quale è quello corretto? Dipende, ovviamente, dal contesto e dalle preferenze.

L'uso nelle associazioni

La forma più diffusa fra le associazioni è scautismo.

La FIS (Federazione Italiana dello Scautismo) usa questo termine addirittura nel proprio nome. L'AGESCI sceglie questa forma in tutti i documenti ufficiali, a partire dallo statuto. L'AGECS segue anche qui l'esempio dell'AGESCI. Il CNGEI ha addirittura chiamato Scautismo la propria rivista. Il nome completo dell'ASSORAIDER è Associazione Italiana di Scautismo Raider e così via. L'ASCI prediligeva le forme con la A, tanto è vero che la sigla inizialmente voleva dire Associazione Scautistica Cattolica Italiana. Nel MASCI non c'è una forma "ufficiale", ma l'uso prevalente è scautismo.

La FSE è l'eccezione più significativa. Lo statuto parla di scoutismo (il nome completo dell'associazione è infatti "Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici della Federazione dello Scoutismo Europeo"). Tuttavia, documenti più recenti sembrano tendere verso la forma scautismo.

Il MSS, ovviamente, nel periodo in cui usava il termine Scaut non poteva non usare scautismo. Ora invece è passato alle forme scout e scoutismo.

In realtà in tutte le associazioni è possibile trovare almeno un documento ufficiale in cui la pratica ortodossa non viene seguita, sia in un senso che nell'altro.


Anche in numerosi libri che parlano del movimento in generale, e non di una sola associazione, si è sempre preferita la forma scautismo.

  • Scautismo per Ragazzi, di Robert Baden-Powell, traduzione di Mario Sica, 1960, riveduta e corretta nel 1999 (pur essendo Mario Sica legato all'ASCI/AGESCI segue una terminologia più ecumenica e vicina al CNGEI)
  • Storia dello scautismo in Italia, di Mario Sica, 1973, riveduto e corretto nel 1986 e nel 2006.

Una ricerca su Google nel febbraio 2006 riferiva però 42.600 pagine per scautismo e 58.800 per scoutismo. A seconda dei punti di vista, si può dunque dire che scoutismo è più utilizzato in rete o che c'è un quasi-pareggio. Il perché di questa discordanza con le posizioni delle associazioni va ancora capito. Si dovrebbero analizzare a campione dei siti riportati dai motori di ricerca per capire quanti di questi siano affidabili e quanti meno (ci sono in rete moltissimi siti che riportano informazioni fuorvianti sullo scautismo, e dunque non possono essere considerati fonti attendibili per valutare la prevalenza dell'una o dell'altra forma).

Quale aggettivo usare?

Ci sono numerose scelte di aggettivi da usare per indicare ciò che si riferisce allo Scautismo.

  • Scout
  • Scaut
  • Scautistico
  • Scoutistico

Nel 1916 l'ASCI scelse di usare nel proprio nome la parola Scautistica, propendendo per la terza forma.

Oggi, tuttavia, la terza e la quarta forma sembra siano in via di eliminazione dal linguaggio. Le lingue vive tendono a scartare le forme più complesse in favore di quelle più semplici, ecco perché oggi quasi tutti dicono, ad esempio, Metodo Scout invece di Metodo Sc(o/a)utistico. Nell'Assoraider, ovviamente, l'aggettivo usato è Scaut.

Bibliografia

  • Tim Jeal. Baden-Powell. 1a ed. Londra, Hutchinson, 1989. ISBN 978-0-7126-5026-1
  • Philippe Maldague. 100 ans de Scoutisme Mondial. La Roche-en-Ardenne (Belgio), Editions Eole, 2007. ISBN 978-2-87186-144-7
  • Mario Sica. Cerimonie Scout. 1a ed. Roma, Fiordaliso, 2000. ISBN 978-88-8054-312-1
  • Mario Sica. Storia dello scautismo in Italia. 4a ed. Roma, Fiordaliso, 2006. ISBN 978-88-8054-774-7
  1. Le associazioni che appartengono ad una federazione di questo genere vengono invece definite SAGA (Scout And Guide Associations).