Coltello

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Un puukko finlandese

Il coltello è un utensile di uso manuale utilizzato per il taglio, che consiste in una lama appuntita con il bordo affilato fissata ad un manico. È un compagno inseparabile di ogni scout, a partire dall'età del reparto in poi.

Le lame sono state adoperate come utensili ed armi dall'età della pietra, all'alba dell'umanità. Gli antropologi ritengono che esso sia uno dei primi attrezzi progettati dagli esseri umani per sopravvivere. Le prime lame erano di selce o di ossidiana, scheggiate o levigate ad un bordo, a volte dotate di un manico. Più tardi, con gli sviluppi della fusione e della metallurgia, queste furono sostituite prima dal rame, poi dal bronzo, dal ferro e infine dall'acciaio. Mentre i materiali sono cambiati con il tempo, la forma di base è rimasta la stessa.

Insieme alla forchetta ed al cucchiaio, nel mondo occidentale il coltello è utilizzato comunemente come posata per mangiare almeno dal Medioevo. Oggi la maggior parte dei tipi trova il suo impiego in cucina, mentre in ambito scout si usano prevalentemente quelli pieghevoli e multilama, più facilmente trasportabili in tasca e nello zaino.

Caratteristiche costruttive

La lama è normalmente realizzata in acciaio inox (cioè inossidabile), che in inglese si dice "stainless steel", letteralmente "acciaio senza macchie". Esso acquisisce la giusta resistenza meccanica mediante il processo di tempra, con la quale viene portato ad alta temperatura e poi raffreddato rapidamente in acqua od olio. Per ridurne la fragilità che si viene inevitabilmente a creare, l'acciaio viene poi sottoposto al rinvenimento, che consiste nel riscaldarlo nuovamente, ma ad una temperatura inferiore a quella di tempra, e poi raffreddarlo in maniera meno violenta.

L'inox per coltelli ha un tenore in cromo molto elevato (12-18% del peso), associato ad un alto tenore di carbonio e ad un relativamente basso contenuto di nichel. È molto resistente, ma non del tutto immune, alla corrosione perché cromo e nichel formano degli ossidi molto stabili che creano una pellicola superficiale che impedisce attacchi di agenti esterni. Solitamente sono pure presenti particelle di carburo di cromo o altre leghe metalliche, che conferiscono una durata superiore (i carburi sono più duri del metallo), rendono più difficile l'affilatura ed arrugginiscono con più difficoltà. Alcuni produttori aggiungono altri metalli meno comuni per migliorare ulteriormente le caratteristiche del taglio, ad esempio titanio, cobalto, vanadio e molibdeno.

Oltre all'inox la lama può essere costruita in acciaio al carbonio, che mantiene più a lungo l'affilatura, ma tende ad arrugginirsi molto più facilmente e quindi richiede maggiore cura. Inoltre è meno indicato per gli usi alimentari, dato che lascia un sapore di ferro sui cibi.

In cucina e a tavola vengono pure adoperati coltelli non metallici, tipo quelli in porcellana e quelli completamente di plastica. Questi ultimi in particolare, che non sono gli usa e getta, sono diffusi come posate da pic-nic e sono più sicuri per i bambini, essendo molto poco affilati.

Un coltello pieghevole skeleton

L'impugnatura può essere fabbricata con vari materiali, i più comuni dei quali sono la plastica, il legno e l'acciaio, quest'ultimo spesso rivestito con un materiale antiscivolo, tipo la gomma. Sono da evitare, per ovvi motivi etici, quelli provenienti da parti animali: l'avorio, il corno, la zampa o altro. Spesso c'è un foro in fondo al manico che permette di appendere il coltello, agganciarlo alla cintura o assicurarlo al polso per evitare che sfugga di mano. Esistono anche i modelli skeleton (scheletro), con il manico sottile, traforato e superleggero.

Il tallone della lama (ovvero la parte vicina all'impugnatura) spesso ha una zona di alcuni millimetri non affilata chiamata ricasso oppure colletto, che serve per avere una presa più sicura e per evitare di graffiare il manico in fase di affilatura. Fra il colletto ed il filo ci può essere una piccola rientranza detta fermafilo o salvafilo, utile per non toccare il ricasso con la pietra per affilare.

Alcuni coltelli, infine, montano fra la lama ed il manico una piastrina metallica chiamata guardia per proteggere le dita dell'utilizzatore.

Forme della lama

La lama può avere svariate forme e dimensioni, tra cui le più comuni sono illustrate in figura, dove la parte tagliente è evidenziata con il colore rosso.

I tipi di lame più diffusi
  1. Normale o a temperino: ha la punta ricurva e il dorso piatto, sul quale si appoggiano le dita per concentrare la forza, il che facilita l'uso e rende il coltello forte e resistente rispetto alle sue dimensioni. Questa lama è adatta per tagliare, infilzare e affettare.
  2. Ricurva: presenta il profilo curvato verso l'alto, quindi una grande superficie tagliente anche su coltelli leggeri, buona per tagliare e affettare.
  3. A uncino (clip-point): ha circa un terzo del dorso sagomato in modo da ottenere una punta più sottile e tagliente, utile per afferrare e prendere e per i lavori di precisione. Alcuni affilano anche la parte concava, aumentando notevolmente la forza penetrante.
  4. A goccia (drop-point): si presenta con entrambi i lati convessi, ma con due curvature differenti. È una forma molto comune nei coltelli da caccia.
  5. A lancia o a daga (spear-point): ha una forma simmetrica rispetto all'asse longitudinale e si può affilare su un solo lato o su entrambi, eventualmente solo per una parte della lunghezza del dorso. Questa lavorazione era utilizzata in passato per i pugnali, le baionette e le spade.
  6. Ad ago (needle): è molto sottile e penetrante, ma soggetta a rompersi sotto sforzo. Viene usata per sciogliere i nodi e per forare il legno o il cuoio.
  7. Spay-point: ha la punta poco appuntita, formata dal tagliente incurvato e dal dorso tranciato con un angolo fra i 30 e i 45° circa. Si chiama così perché una volta veniva usato per sterilizzare gli animali femmina (to spay) senza danneggiare i tessuti circostanti.
  8. Tantō occidentalizzato: deriva da un'arma medioevale giapponese, con la lama diritta e la punta un po' a scalpello squadrata e senza curve, che conferisce notevole resistenza. La punta ha il filo su entrambi i lati e ha un angolo tra i 60 e gli 80°.
  9. A zampa di pecora (sheepfoot): ha il tagliente dritto e il dorso che inizia dritto e termina con una curva. Questo consente di appoggiare le dita e di ottenere un buon controllo, rendendo questi coltelli ottimi per modellare ed intagliare il legno.
  10. Wharncliffe: è simile al precedente, ma la curva del dorso comincia vicino al manico ed è più graduale.
  11. Ulu: è un coltello tuttofare tipico degli Inuit, costituito da un semicerchio affilato con il manico al centro e quindi senza punta. Non va confuso con la mezzaluna, che è simile ma ha una forma diversa e due manici. L'ulu è utile per tagliare, sminuzzare, raschiare ed eventualmente affettare.

La sottile zona di lama all'incirca triangolare più vicina al filo si chiama bisello: più questo è appuntito più è tagliente, ma meno resistenza offre ai colpi, con maggiori probabilità di scheggiarsi e ammaccarsi.

Tipologie di coltelli

Alcuni coltelli a serramanico monolama

I coltelli si dividono in due grandi categorie:

  • A lama fissa: è resistente ai lavori più pesanti, ma ha bisogno di un fodero per essere trasportato e conservato in modo sicuro. È facile e veloce da pulire, per questo si riesce a mantenerlo in efficenza per molti anni. Per gli scout sono pochi i modelli di questo tipo davvero utili (vedere più sotto). I migliori sono i "full-tang", con il codolo lungo e largo quanto tutta l'impugnatura.
  • Pieghevole o tascabile o a serramanico: ha la lama montata su un perno che le permette di ruotare per rientrare nel manico quando non la si usa, risultando così più sicuro e meno ingombrante. Di solito ha una sicura, cioè un sistema per prevenire l'apertura e la chiusura accidentale ed evitare di ferirsi. Non ha necessità di un fodero, anche se è consigliabile averne ugualmente uno per proteggere dallo sporco.

I coltelli a serramanico, inoltre, si distinguono in:

  • monolama: è indicato per lavori duri e continuativi, ad esempio per intagliare il legno;
  • multilama o multiuso: viene prodotto in un'infinità di varianti e dimensioni e perciò bisogna stare attenti a comprarne uno che non abbia troppi accessori superflui.

Utilizzo in ambito scout

Qualunque sia il modello prescelto, non c'è bisogno di esagerare con le dimensioni: orientativamente una lama lunga 4 dita è sufficiente.

Modelli utili

  • Coltellino svizzero: è il multiuso più famoso al mondo ed ha il caratteristico rivestimento rosso per almeno due motivi: richiama il colore della bandiera svizzera ed è facilmente visibile in caso di caduta nella neve.
  • Set di posate: si divide in due pezzi, su uno dei quali c'è una forchetta e sull'altro il cucchiaio e la lama del coltello. Eventualmente può avere anche altri accessori.
  • Coltello da marinaio: è riconoscibile dal punteruolo, che serve ad allentare e sciogliere i nodi delle gomene, e dalla lama a punta smussata, probabilmente in ossequio al divieto di portare a bordo delle navi lame appuntite. Alcuni sono costruiti in modo da galleggiare.
  • Opinel: così chiamato dal nome dell'azienda produttrice, ha una sola lama, il manico in legno di faggio e un anello girevole di sicurezza chiamato "Virobloc".
  • Puukko: tradizionale della Finlandia, è molto solido e ha la lama in acciaio al carbonio.
  • Multitool: utilizzato soprattutto dai ciclisti, racchiude molti attrezzi: pinza, cacciaviti, seghetto, chiavi a brugola, forbici...
  • Coltello da cucina: serve esclusivamente per la preparazione dei cibi e pertanto va mantenuto sempre in perfetta igiene. Ne esistono decine di tipi, di diverse forme, dimensioni e dentature, a seconda di ciò che devono tagliare.
  • Coltello da tavola: per mangiare ad un campo scout è opportuno avere un coltello apposito, quindi non lo stesso impiegato per scortecciare i rami o per tagliare una corda. Possibilmente dovrebbe essere non troppo affilato, in modo da non graffiare il fondo della gavetta.

Modelli utili in casi particolari

  • Coltello da caccia: si distingue per la robustezza eccezionale e l'alta qualità dei materiali; alcuni addirittura hanno la lama in acciaio chirurgico.
  • Coltello da sub: pur essendo di ottima qualità, è difficile trovarne uno adatto ad un campo scout, a meno che non si faccia parte di un'unità nautica. Di norma galleggia, è resistente alla salsedine marina ed ha l'impugnatura con colori sgargianti per essere facilmente individuato in caso di caduta sul fondale.
  • Coltello da pescatore: i multilama hanno accessori inutili, mentre è valido quello a lama singola, purché abbia il filo liscio e non seghettato.

Modelli inutili

  • Coltello da sopravvivenza o survival: è troppo grande per gli usi scout. In teoria potrebbe essere utile quello con il manico cavo e a tenuta stagna, all'interno del quale trovano posto fiammiferi, ami, lenza, cerotti e altro, più una piccola bussola fissata sul coperchio. Lo svantaggio però è il codolo molto corto e quindi la relativa fragilità
  • Coltello per funghi: ha la lama stretta e arcuata ed uno spazzolino all'estremità del manico.
  • Balisong: detto anche a farfalla per la modalità di apertura, con il manico che si divide in due parti longitudinalmente. Per la sua potenziale pericolosità (ha la lama stretta e appuntita) è illegale in molte parti del mondo.
  • Coltello a scatto: la lama si apre azionata da una molla, tramite un pulsante di sgancio o una leva di svincolo. Spesso viene considerato un'arma bianca.
  • Coltello carta di credito: essendo spesso appena 2 mm, si può mettere nel portafogli e all'occorrenza si ripiega come un origami. È vero che occupa pochissimo spazio, ma è molto appuntito e pericoloso. Non va confuso con la survival card, uno strumento molto utile.
  • Modelli di dimensioni esagerate
  • Lame di forma molto elaborata o con il filo seghettato
  • Lame strette e lunghe tipo stiletto
  • Modelli con lama a doppio taglio

Aspetti legali

Il possesso di coltelli in luoghi pubblici è perseguibile legalmente in molti Paesi del mondo, con le poche eccezioni di quelli da caccia e dei coltelli per uso professionale, come ad esempio quelli da cucina. È altresì noto che non è possibile portare a bordo di un aereo nessun oggetto tagliente ed appuntito, anche di piccole dimensioni, con nessuna eccezione al riguardo. I coltelli si possono eventualmente inserire dentro il bagaglio che andrà messo nella stiva. Per non avere problemi è sempre opportuno informarsi riguardo la legislazione del Paese in cui ci si sta recando.

In Italia

In Italia non ci sono divieti per la produzione, la vendita, l'acquisto e la detenzione di coltelli. Il possesso ed il porto di armi è regolato dall'articolo 4 della legge n. 110 del 18 aprile 1975, "Norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi". Secondo molti, però, la legge lascia aperti alcuni vuoti normativi e margini di discrezionalità. In estrema sintesi esistono coltelli che vengono definiti pugnali e ricadono nella categoria delle armi proprie, come quelli a doppio filo, quelli a scatto e i balisong. Pressoché tutti gli altri modelli sono considerati strumenti ed attrezzi, senza distinzioni fatte in base alle dimensioni, infatti la diffusa credenza che una lama lunga fino a 4 dita sia sempre concessa è una leggenda metropolitana che deriva da un'errata interpretazione dell'articolo 80 del Regio Decreto n. 635/1940, oggi abrogato.

Il porto di pugnali è vietato in qualsiasi caso e non esistono documenti o licenze che lo consentano, neppure quelli per le armi da fuoco. I coltelli della categoria degli utensili si possono trasportare opportunamente custoditi in modo da non essere immediatamente disponibili all'uso, ad esempio dentro la cassetta degli attrezzi nel bagagliaio dell'auto o chiusi in una custodia all'interno di una borsa. Si possono invece portare, in tasca o attaccati alla cintura, i serramanico, i multiuso e quelli da caccia o pesca solo con un giustificato motivo. Quindi mentre ci si trova al campo scout si può, quando si sta viaggiando in treno o si sta camminando in città si devono tenere dentro lo zaino.

Uso e manutenzione

Una cautela importante è maneggiare il coltello tagliando sempre verso l'esterno e mai verso se stessi, altrimenti un movimento sbagliato potrebbe procurare serie ferite. Anche quando lo si passa ad un'altra persona è bene porgerglielo dalla parte del manico, tenendolo per il dorso della lama, così non si fa male nessuno. Quando si taglia, poi, è meglio appoggiarsi su una superficie non troppo dura, in caso contrario si rischia di rovinare il filo se la si tocca per sbaglio.

Come ci hanno insegnato fin da piccoli, con il coltello non si gioca o ci si potrebbe far male seriamente. Non va quindi lanciato o infilzato in qualsiasi cosa ci capiti a tiro, né negli alberi che ne soffrono, né tantomeno nel terreno, dove ci sono i sassi che ne rovinano il filo e per di più l'urto potrebbe allentare o rompere le giunture. Non va inoltre usato come apriscatole, scalpello, cacciavite o per divaricare cose e nemmeno come bisturi chirurgico come si vede nei film western, anche perché se la lama viene scaldata con una fiamma per sterilizzarla, si rovina la tempra dell'acciaio.

Per fare in modo che il proprio coltello duri molti anni è opportuno mantenerlo sempre pulito e asciutto. Lo si può lavare a mano (mai in lavastoviglie, tranne quelli da cucina) con il normale detersivo per piatti, evitando di lasciarlo immerso troppo tempo in acqua, anche per non far gonfiare il manico se è in legno. Non si deve commettere l'errore di adoperare l'acqua di mare, dato che il sale è molto corrosivo. Dopo il lavaggio va asciugato subito con uno strofinaccio, per prevenire l'attacco della ruggine, soprattutto se è fatto di acciaio al carbonio. In quest'ultimo caso è anche consigliabile ungere ogni tanto la superficie della lama, facendo attenzione ad usare un olio alimentare (quello d'oliva va benissimo) se si prevede di tagliare del cibo.

Se invece la ruggine è già presente, la si può togliere con dell'olio lubrificante, come il WD-40. Dopo aver unto la zona interessata, si aspetta un minuto o due e poi si strofina con una spugnetta abrasiva, tipo quella per i piatti, finché tutte le macchie non sono scomparse. Alla fine si risciacqua sotto l'acqua corrente e si asciuga.

Quando poi ci si accorge che il taglio è faticoso o irregolare, occorre procedere all'affilatura con l'apposita pietra cote. Una lama non affilata è pericolosa, poiché può scivolare e ferire l'utilizzatore.

Voci correlate