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Lecco 3 AGESCI: differenze tra le versioni

Da ScoutWiki, il wiki sullo scautismo.
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== 1 Storia ==
== 1 Storia ==
'''La fase eroica e della vocazione'''
Il gruppo scout Lecco 3 viene censito per la prima volta il primo ottobre del 1977 ed è uno dei tre gruppi dell'[https://www.agesci.it/ Agesci]
Il gruppo conta oltre 170 associati (dati aggiornati al 2018) suddivisi in lupetti,coccinelle, esploratori e guide, rover e scolte e infine capi.
 
'''1.1 La fase eroica e della vocazione'''


Lo scautismo nasce a [https://it.wikipedia.org/wiki/Lecco Lecco] sotto il colore rosa. Sono infatti una dozzina di ragazze che scoprono l'esistenza di un metodo educativo concepito per maschi, ma vissuto anche da alcune femmine, che, mediante la vita all'aria aperta in gruppi piccoli e organizzati, si sentono molto responsabilizzate verso la conoscenza della persona e la sua educazione e che, tramite questa esperienza, intuiscono di poter rispondere meglio alla propria vocazione di vita. Se si pensa al contesto politico-il suffragio non era ancora universale-, e sociale-analfabetismo diffuso e forte subalternità della donna all'uomo-si può ben comprendere il valore non solo simbolico dell'adesione di queste adolescenti al richiamo dello Scautismo, del Guidismo, per essere precisi. Quelle ragazze fanno la loro promessa il '''24 novembre 1945'''. Tilde Galli, Albertina Negri, Anna Belgeri, Maria Badoni, Paola Breglia, Luigia Fossati, Annamaria Locatelli, Luisa Locatelli, Annamaria Lanfranconi e Annamaria Stefanoni capiscono che lo Scautismo sarebbe potuto essere un'esperienza straordinaria e vocazionale, ossia di ascolto e risposta personale a qualcosa, a Qualcuno: l'attuazione della pienezza della vita personale. Partono in quarta, sono motivate, hanno un grande prete al loro fianco-don [[Teresio Ferraroni]]-che diventa la loro guida spirituale, e perseguono con grande impegno e dedizione il miglioramento di se stesse, in una dimensione spirituale e comunitaria. Hanno la percezione che il loro Scautismo non sia epico ma etico, avventuroso nell'espressione della loro autonomia e libertà; possiedono inoltre un grandissimo senso del servizio e dell'assoluto: nella professione, nella vocazione laica e religiosa, nella famiglia. Lo Scautismo maschile nasce l'anno dopo, il '''22 dicembre 1946:''' Gianfranco Gheza, Maurizio Rossi, Franco Stefanoni, Carlino Aldé, Giorgio Breglia, Giambattista Locatelli, Tito Monti, Pino Lanfranconi, Lucio Stefanoni, Renato Scarselli, Beppe Nava, Alberto Silva, Franco Ravasi. Molte somiglianze, ma anche alcune diversità. Come per le ragazze, è la scelta fatta da parte di alcuni ragazzi di estrazione borghese, come del resto in tutta l'Italia in quel periodo di ricostruzione del movimento, che hanno già come maschi una parabola ben definita: studiare, lavorare, farsi una posizione, sposarsi... Parabola naturale che comporta fin dall'inizio un impegno nello Scautismo inevitabilmente "a termine", conseguente all'inserimento immediato e impegnativo nel mondo del lavoro alla fine della scuola. È il contesto del primo dopoguerra: ricostruire, sviluppare, cercare la propria strada per migliorare il benessere individuale e sociale; non c'è alternativa, questo compito sembra culturalmente e socialmente attribuito ai maschi, un compito che li assorbe in misura quasi completa. Non sorprende perciò la tenuta nel tempo delle ragazze: il loro specialissimo diventare donne stando insieme stabilisce legami molto forti, crea amicizia e condivisione, mantiene intatta la voglia di incontrarsi e di fare ancora cose ed esperienze assieme; è storia di questi giorni e non finisce di sorprendere. I maschi, invece, vivono con passione e impegno la loro esperienza, ma, almeno per quanto riguarda i legami scout, più che altro è un passaggio importante e senz'altro significativo verso l'età adulta e niente di più; si perdono un pò di vista e aver fatto lo scout, salvo rare eccezioni, non è un motivo per ritrovarsi o per cercare legami con le nuove generazioni. Così, a metà degli anni '50, il movimento maschile va in crisi e si riesce a salvare per due ragioni fondamentali: l'impegno delle Cheftaines (scolte in servizio nella branca lupetti e coccinelle) nel branco maschile e, soprattutto, la persona di [[Luigi Buizza]].
Lo scautismo nasce a [https://it.wikipedia.org/wiki/Lecco Lecco] sotto il colore rosa. Sono infatti una dozzina di ragazze che scoprono l'esistenza di un metodo educativo concepito per maschi, ma vissuto anche da alcune femmine, che, mediante la vita all'aria aperta in gruppi piccoli e organizzati, si sentono molto responsabilizzate verso la conoscenza della persona e la sua educazione e che, tramite questa esperienza, intuiscono di poter rispondere meglio alla propria vocazione di vita. Se si pensa al contesto politico-il suffragio non era ancora universale-, e sociale-analfabetismo diffuso e forte subalternità della donna all'uomo-si può ben comprendere il valore non solo simbolico dell'adesione di queste adolescenti al richiamo dello Scautismo, del Guidismo, per essere precisi. Quelle ragazze fanno la loro promessa il '''24 novembre 1945'''. Tilde Galli, Albertina Negri, Anna Belgeri, Maria Badoni, Paola Breglia, Luigia Fossati, Annamaria Locatelli, Luisa Locatelli, Annamaria Lanfranconi e Annamaria Stefanoni capiscono che lo Scautismo sarebbe potuto essere un'esperienza straordinaria e vocazionale, ossia di ascolto e risposta personale a qualcosa, a Qualcuno: l'attuazione della pienezza della vita personale. Partono in quarta, sono motivate, hanno un grande prete al loro fianco-don [[Teresio Ferraroni]]-che diventa la loro guida spirituale, e perseguono con grande impegno e dedizione il miglioramento di se stesse, in una dimensione spirituale e comunitaria. Hanno la percezione che il loro Scautismo non sia epico ma etico, avventuroso nell'espressione della loro autonomia e libertà; possiedono inoltre un grandissimo senso del servizio e dell'assoluto: nella professione, nella vocazione laica e religiosa, nella famiglia. Lo Scautismo maschile nasce l'anno dopo, il '''22 dicembre 1946:''' Gianfranco Gheza, Maurizio Rossi, Franco Stefanoni, Carlino Aldé, Giorgio Breglia, Giambattista Locatelli, Tito Monti, Pino Lanfranconi, Lucio Stefanoni, Renato Scarselli, Beppe Nava, Alberto Silva, Franco Ravasi. Molte somiglianze, ma anche alcune diversità. Come per le ragazze, è la scelta fatta da parte di alcuni ragazzi di estrazione borghese, come del resto in tutta l'Italia in quel periodo di ricostruzione del movimento, che hanno già come maschi una parabola ben definita: studiare, lavorare, farsi una posizione, sposarsi... Parabola naturale che comporta fin dall'inizio un impegno nello Scautismo inevitabilmente "a termine", conseguente all'inserimento immediato e impegnativo nel mondo del lavoro alla fine della scuola. È il contesto del primo dopoguerra: ricostruire, sviluppare, cercare la propria strada per migliorare il benessere individuale e sociale; non c'è alternativa, questo compito sembra culturalmente e socialmente attribuito ai maschi, un compito che li assorbe in misura quasi completa. Non sorprende perciò la tenuta nel tempo delle ragazze: il loro specialissimo diventare donne stando insieme stabilisce legami molto forti, crea amicizia e condivisione, mantiene intatta la voglia di incontrarsi e di fare ancora cose ed esperienze assieme; è storia di questi giorni e non finisce di sorprendere. I maschi, invece, vivono con passione e impegno la loro esperienza, ma, almeno per quanto riguarda i legami scout, più che altro è un passaggio importante e senz'altro significativo verso l'età adulta e niente di più; si perdono un pò di vista e aver fatto lo scout, salvo rare eccezioni, non è un motivo per ritrovarsi o per cercare legami con le nuove generazioni. Così, a metà degli anni '50, il movimento maschile va in crisi e si riesce a salvare per due ragioni fondamentali: l'impegno delle Cheftaines (scolte in servizio nella branca lupetti e coccinelle) nel branco maschile e, soprattutto, la persona di [[Luigi Buizza]].


'''La fase delle relazioni e dello sviluppo'''
'''1.2 La fase delle relazioni e dello sviluppo'''


A metà degli anni '50, l'AGI di Lecco-componente femminile dello scautismo italiano-ha già vissuto in modo naturale e positivo il primo passaggio generazionale. Le guide e le scolte che hanno avuto come capo le "ragazze del '46" hanno raccolto il testimone e stanno facendo crescere le unità in modo sereno e continuo, mentre l'Asci-componente maschile dello scautismo italiano-entra in crisi per il rapido e inesorabile processo di "uscita" dal movimento da parte di chi lo aveva fondato, nonostante un faticoso, e purtroppo inutile, tentativo di fermare l'emorragia e di evitare la chiusura delle unità. Il "combinato educativo" tra le Cheftaines, che nel frattempo continuano ad offrire ai bambini lecchesi un'esperienza di lupettismo di assoluto valore, e la scelta di Luigi Buizza di rispondere "alla vocazione dello Scautismo" apre una nuova e importante fase di consolidamento e di crescita del movimento. Luigi, incarnando nel profondo lo spirito e le convinzioni delle guide delle prime promesse, interpreta la sua esperienza di scout come la "sua" esperienza di vita, la sua vocazione assoluta, globale, totalizzante... Da solo, ma con l'assistenza e la fiducia preziosa garantita da preti di grande spessore umano ed educativo, nel reparto fa crescere gli adolescenti che salgono dal branco dei lupetti nel quale le Cheftaines hanno fatto conoscere loro lo spirito di Mowgli in maniera speciale e talmente coinvolgente da interrompere il flusso delle uscite e aumentare invece le salite al reparto di almeno un paio di generazioni: così il cerchio si chiude e questa seconda fase inizia la sua storia. A metà degli anni '50, lo Scautismo maschile va un po' in crisi per mancanza dei Capi; si rivolge così, come la parte femminile ai suoi inizi, a Milano, ai gruppi più solidi, per un aiuto, che arriva dal Milano 1<sup>o</sup> di Baden, nella persona di Vittorio Fasciotti. Con don Giulio Maino egli mantiene vivo un piccolo gruppo di esploratori che nell'estate del 1956, guidati da Luigi Buizza e don Alfonso Ferraresi, nel frattempo stabilmente insediato al [https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_di_Nostra_Signora_della_Vittoria_(Lecco) Santuario della Vittoria], sede del Reparto, partono per un campo mobile di Reparto ''sui generis'', con auto e lambrette, che li porterà in giro per il nord d'Italia. Ne fanno parte Alberto Erba, Ninotta Locatelli, Nanni Bertarelli, Gianfranco Sacchi, Fausto Frizzi, Tano Grossi e Flavio Annoni.
A metà degli anni '50, l'AGI di Lecco-componente femminile dello scautismo italiano-ha già vissuto in modo naturale e positivo il primo passaggio generazionale. Le guide e le scolte che hanno avuto come capo le "ragazze del '46" hanno raccolto il testimone e stanno facendo crescere le unità in modo sereno e continuo, mentre l'Asci-componente maschile dello scautismo italiano-entra in crisi per il rapido e inesorabile processo di "uscita" dal movimento da parte di chi lo aveva fondato, nonostante un faticoso, e purtroppo inutile, tentativo di fermare l'emorragia e di evitare la chiusura delle unità. Il "combinato educativo" tra le Cheftaines, che nel frattempo continuano ad offrire ai bambini lecchesi un'esperienza di lupettismo di assoluto valore, e la scelta di Luigi Buizza di rispondere "alla vocazione dello Scautismo" apre una nuova e importante fase di consolidamento e di crescita del movimento. Luigi, incarnando nel profondo lo spirito e le convinzioni delle guide delle prime promesse, interpreta la sua esperienza di scout come la "sua" esperienza di vita, la sua vocazione assoluta, globale, totalizzante... Da solo, ma con l'assistenza e la fiducia preziosa garantita da preti di grande spessore umano ed educativo, nel reparto fa crescere gli adolescenti che salgono dal branco dei lupetti nel quale le Cheftaines hanno fatto conoscere loro lo spirito di Mowgli in maniera speciale e talmente coinvolgente da interrompere il flusso delle uscite e aumentare invece le salite al reparto di almeno un paio di generazioni: così il cerchio si chiude e questa seconda fase inizia la sua storia. A metà degli anni '50, lo Scautismo maschile va un po' in crisi per mancanza dei Capi; si rivolge così, come la parte femminile ai suoi inizi, a Milano, ai gruppi più solidi, per un aiuto, che arriva dal Milano 1<sup>o</sup> di Baden, nella persona di Vittorio Fasciotti. Con don Giulio Maino egli mantiene vivo un piccolo gruppo di esploratori che nell'estate del 1956, guidati da Luigi Buizza e don Alfonso Ferraresi, nel frattempo stabilmente insediato al [https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_di_Nostra_Signora_della_Vittoria_(Lecco) Santuario della Vittoria], sede del Reparto, partono per un campo mobile di Reparto ''sui generis'', con auto e lambrette, che li porterà in giro per il nord d'Italia. Ne fanno parte Alberto Erba, Ninotta Locatelli, Nanni Bertarelli, Gianfranco Sacchi, Fausto Frizzi, Tano Grossi e Flavio Annoni.
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== 2 Unità ==
== 2 Unità ==
Il gruppo scout Lecco 3 viene censito per la prima volta il primo ottobre del 1977 ed è uno dei tre gruppi dell'[https://www.agesci.it/ Agesci]
Del nostro gruppo fanno  parte:
Il gruppo conta oltre 170 associati (dati aggiornati al 2018) suddivisi in lupetti,coccinelle, esploratori e guide, rover e scolte e infine capi.Del nostro gruppo fanno  parte:


- Il branco “Ripide Rocce”:  guidato da Akela, accoglie bambini dagli 8 agli 11 anni;
- Il branco “Ripide Rocce”:  guidato da Akela, accoglie bambini dagli 8 agli 11 anni;
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