Santa Caterina

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Santa Caterina da Siena , nata Caterina Benincasa (Siena, 25 marzo 134729 aprile 1380) è stata una religiosa e mistica domenicana italiana, la Chiesa Cattolica la venera come santa e dottore della Chiesa. Patrona d'Italia e compatrona d'Europa.

La vita

L'infanzia

Caterina nasce nel rione di Fontebranda come ventiquattresima figlia di Jacopo Benincasa, tintore, e di Lapa Piagenti (o Piacenti). Nel 1348 Siena e l'Europa sono devastate dall'epidemia di peste che decima la popolazione. Racconta che a soli sei anni avrebbe cominciato ad avere "visioni"; sostiene di aver visto, nella Basilica di san Domenico a Siena, Gesù Cristo in trono, con i santi Pietro e Paolo. Caterina a sette anni fa voto di verginità. Nello stesso tempo comincia un percorso di mortificazione, fatto di digiuni (soprattutto di carne) e, in seguito, con il cilicio. Alcuni di questi sono ancora visibili nella cappella di Santa Caterina della Notte, nel complesso del Santa Maria della Scala. Nella prima fase della sua vita, queste pratiche erano condotte in modo solitario.

L'ingresso nell'ordine Domenicano

A sedici anni Caterina entra nel terzo ordine delle Domenicane, pur restando presso la sua abitazione. Lei stessa racconta di essersi avvicinata alle letture sacre pur essendo semianalfabeta. Al termine del Carnevale del 1367 racconta che le apparve Gesù con sua Madre e altri santi per sposarla a sé nella fede, avrebbe ricevuto un anello, adorno di rubini, che sarebbe stato visibile soltanto ai suoi occhi: Per questo Caterina è iconograficamente rappresentata con l'anello e con un giglio.

I rapporti con il clero ed i principi

Caterina non si mostra intimorita al cospetto dei potenti e si rivolge loro da pari a pari. Verso il 1372 espone al legato pontificio in Italia, Pietro d'Estraing, la necessità di riformare i costumi del clero, di trasferire la Santa Sede a Roma da Avignone dove risiedeva dal 1309 e di organizzare una crociata contro gli infedeli.

Le autorità ecclesiastiche, colpite, e forse indispettite, dal fatto che Caterina, analfabeta e visionaria, si rivolgesse in questi toni a personaggi di tale rango, la chiamano nel 1374 a Firenze di fronte al Capitolo generale dei Domenicani. L'Ordine ne riconosce l'ortodossia e l'affida alla direzione di frate Raimondo delle Vigne da Capua. Questi venne poi nominato lettore di teologia a Siena e lasciò una biografia della Santa.

All'inizio del 1378 viene incaricata di ristabilire i rapporti tra Santa Sede e Firenze, ma durante la sua missione in riva all'Arno rischia la vita, e la missione fallisce. Muore, provata da una vita di digiuni e di astinenze forzate, a soli 33 anni, dopo essersi astenuta dal bere per un mese.